La Corte Costituzionale ha dichiarato la parziale illegittimità dell’articolo 116 del codice civile, spiegando che è incostituzionale una legge che vieta un matrimonio per il semplice fatto che una delle due parti è un immigrato irregolare.
Questa norma era stata introdotta per evitare i cosiddetti matrimoni “di comodo” (quelli per far prendere la cittadinanza magari in cambio di un lauto compenso economico) obbligando l’immigrato ad avere perlomeno il permesso di soggiorno se intendeva sposarsi con un italiano.
La Consulta ha evidenziato però come sia “evidente che la limitazione al diritto dello straniero a contrarre matrimonio nel nostro Paese si traduce anche in una compressione del corrispondente diritto del cittadino o della cittadina italiana che tale diritto intende esercitare”. “Il bilanciamento tra i vari interessi di rilievo costituzionale coinvolti – continua la Consulta – deve necessariamente tenere anche conto della posizione giuridica di chi intende, del tutto legittimamente, contrarre matrimonio con lo straniero”.
Insomma, tale norma va a ledere anche i diritti del cittadino italiano che indende sposarsi con un immigrato. Insomma secondo: quella norma lederebbe l’amore che quando scocca non guarda in faccia alla provenienza, al colore, alla religione ed allo status giuridico.
Trionfa l’amore. Trionfa l’amore? Speriamo che non sia un ritorno alla regolarizzazione sotto pagamento di tanti cittadini stranieri. Siccome siamo romantici di nascita ci piace invece davvero pensare che i Giudici della Consulta abbiamo pensato come noi, ovvero che l’Amore vince e vince sempre ed è in grado di superare le distanze, culturali, temporali, spaziali ed ideologiche, e far nascere una nuova Italia da un altro matrimonio.
Viva l’amore anche se con un clandestino!
Pubblicato su Dailyblog in data 26 luglio 2011
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