venerdì 29 luglio 2011

Felici e contanti

Non ho sbagliato il titolo, volevo proprio scrivere felici e contanti.
Mi capita spesso di incontrare persone, amici, colleghi, ex compagni di liceo ora imprenditori, imprenditori di se stessi e via dicendo ed ultimamente il ritornello di tutti è lo stesso: il lavoro c'è, non manca, anzi, si lavora anche tanto e troppo però nessuno paga!
Mannaggia questo vizio.

Certo, i problemi sono tanti. Soldi non ce ne sono anche perchè il primo a non pagare è lo Stato. Chi di voi lavora con il pubblico lo saprà. Quando lo Stato esige da te il pagamento di una multa o di una tassa al massimo ti concede sessanta giorni di tempo. Quando è lo Stato a dover pagare minimo si prende sessanta giorni di tempo per finire ad oltre un anno. Che ingiustizia!
Siamo la prima generazione che, se continua così, sarà più povera dei nostri genitori i quali hanno dovuto costruire l'Italia nel dopoguerra, si sono arricchiti, hanno mantenuto i nostri nonni ed ora hanno il compito di mantenere ancora noi perchè il margine è risicato per tutti.
Anche l'altra sera a casa di un mio carissimo amico di Roma si parlava di questo e delle difficoltà a mantenere la famiglia eppure entrambi, causa lavoro, era da più di un anno che non ci si vedeva sempre sballottati di qua e di là dai clienti.
Si lavora e si lavora tanto ma nessuno paga.
Peggio ancora quando a non pagare è la gente che sta bene, quelli che girano in Jaguar e che per darti i mille euro che ti spettano ti fanno aspettare due mesi per rifilarti un assegno post datato che spero sia coperto.
Il lavoro te lo faccio subito ed allora paga subito così siamo tutti felici e contenti coi contanti e potremmo diventare anche cantanti.

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