giovedì 14 luglio 2011

I barconi per l'Albania

"Tra poco dovremo prepararli noi i barconi per andare in Albania". Dice il distinto signore mentre paga il caffè al bar da Mauro in piazza del Gesù e, lasciando le monete se ne va, e sono solo le sette del mattino. Se comincia così la giornata chissà stasera: che cosa organizziamo? Un suicidio collettivo dal ponte di Ariccia?
Leggendo i giornali di oggi che cos’altro ci si può aspettare. Io non ci capisco niente di Economia generale, di Bund, Bot, speculazione finanziaria internazionale ed aggressione ai conti. Io so che sono aggredito dall’Iva, dalle tasse e da Equitalia che manda puntualmente le sue cartelle minacciose per riscuotere altri soldi: e questa è la mia crisi.Non ho mai creduto di diventare ricco grazie ai mercati internazionali ma comincio a tenere di diventare più povero per colpa loro.
Più povero poi è tutto ovviamente relativo. Ho una moglie e tre figli, c’è qualcuno più ricco di me? Però sento in giro un pessimismo pesante e sarà forse la chimica creatasi mescolandosi con l’afa di questi giorni ma il clima sta diventando davvero irrespirabile.
Ora tutti si aspettano un colpo di genio dalla classe politica perchè ci metta al riparo, da che cosa davvero non lo so. Aspettiamo. Intanto ripenso a quel barcone verso l’Albania e so che se anche ci fosse nessuno ci salirebbe. Andare in Albania per fare che cosa? I nostri giovani che senza un pc ora non sanno fare quasi più niente che cosa andrebbero a fare in Albania? La nostra generazione che senza un tom tom non sa arrivare neanche in gelateria, ve la immaginate col barcone in mezzo all’Adriatico?
Proviamo a sorridere anche perchè questo è il primo passo per uscire dalla crisi, personale e generale.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Fenomenale.

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