Nasciamo senza l'aiuto di Stato
cresciamo senza l'aiuto di Stato
studiamo senza l'aiuto di Stato
viaggiamo senza l'aiuto di Stato
ci sposiamo senza l'aiuto di Stato
compriamo casa senza l'aiuto di Stato
mettiamo al mondo figli senza l'aiuto di Stato
invecchiamo senza l'aiuto di Stato
ricostruiamo le case terremotate senza l'aiuto di Stato
ricostruiamo le aziende alluvionate senza l'aiuto di Stato
facciamo impresa in Italia senza l'aiuto di Stato
dobbiamo pagarci le cure mediche senza l'aiuto di Stato
ci ammaliamo e finiamo nel dimenticatoio senza l'aiuto di Stato
alleviamo figli con handicap senza l'aiuto di Stato
rimaniamo vedovi e soli senza l'aiuto di Stato
perché lo Stato dovrebbe aiutarci solo per un certo tipo di morte?
lunedì 27 febbraio 2017
domenica 26 febbraio 2017
mercoledì 22 febbraio 2017
Tra polvere e scatoloni
hai trovato anche
il ricordo
del nostro primissimo Si
Di quella storia che è cominciata
13 anni fa
e che ora trasloca
verso casa nuova
Ci portiamo dietro
con gioia tutto
in questo lungo trasloco
che non poteva essere altrimenti
vista la quantità di vita vissuta
accumulata in questi anni
Elogio a te
che nella tempesta di questi giorni
hai sempre tenuto il timone ritto
e ci stai guidando
nell'attraversare questo nuovo mare
Elogio dell’ordinarietà
che con te, Sara
è sempre straordinarietà
martedì 21 febbraio 2017
"Quello che avete fatto per Paolo è oggi la più Alta forma di carità"
Giorgio Gibertini con Enrico Marini |
Quando sa che sono qui lui corre sempre, nonostante i suoi 89 anni, a salutarmi e io passo un'ora almeno ad ascoltare i suoi racconti sul passato e sul presente e poi lui ascolta volentieri me e mi chiede sempre della famiglia.
Gli ho parlato di Paolo, del suo arrivo, del suo esserci trovati, improvvisamente, come genitori affidatari e sapete che cosa mi ha detto Enrico?
"Oggi essere genitori affidatari è la più Alta forma di Carità. Pregherò per voi".
Mi ha commosso ancora una volta. Grazie Dio per Enrico e per queste giornate ad alto livello emotivo.
lunedì 20 febbraio 2017
Mio figlio Mauro e l'uso del cellulare
Mio figlio Mauro (quasi 12 anni) disdegna talmente il cellulare da usarlo solo per i videogiochi e non per la messaggistica istantanea, quindi per Whatsapp. Certo, per noi è difficile avere un cenno da lui quando si trova da altre persone però voglio dirvi una cosa. Oggi l'ho visto tornare da scuola e attraversare la strada (una strada principale di Roma) con molta cura e attenzione, molto diverso dai suoi compagnetti che attraversano guardando lo schermo dello smartphone.
Meglio così Mauro, per ora meglio così.
domenica 19 febbraio 2017
Cose che saltano fuori durante un trasloco (dalle prime poesie a Top Girl)
I traslochi, si sa, sono infiniti. Anche da case piccole come la nostra (50 mq) esce una quantità indefinita di oggetti per i quali ti domandi o come sono ancora qui, oppure ti stupisci e gioisci nel ritrovarli.
Anzitutto le mie prime poesie e i blocchi di appunti con i quali le trascrivevo e quindi raccoglievo; poi la rivista Top Girl, vari numeri, che usavo come sorgente di notizie demenziali per poter poi incontrare i giovani di allora e parlare loro di vita, aborto, famiglia e via dicendo; poi due libri editati dalla mia casa editrice di allora, Stra Ahra e Tauma, dell'amico Roberto Roby Maccarini (dove sei?) e l'altro, dal titolo I Piedi Parlano, di Arcano Pennazzi;
Anzitutto le mie prime poesie e i blocchi di appunti con i quali le trascrivevo e quindi raccoglievo; poi la rivista Top Girl, vari numeri, che usavo come sorgente di notizie demenziali per poter poi incontrare i giovani di allora e parlare loro di vita, aborto, famiglia e via dicendo; poi due libri editati dalla mia casa editrice di allora, Stra Ahra e Tauma, dell'amico Roberto Roby Maccarini (dove sei?) e l'altro, dal titolo I Piedi Parlano, di Arcano Pennazzi;
sabato 18 febbraio 2017
Questo fatto che non possa più mettere il volto dei miei figli mi sta insegnando a parlare di loro in altro modo
Questo fatto che non possa più mettere il volto dei miei figli mi sta insegnando a parlare di loro in altro modo
(una nuova vita social)
(una nuova vita social)
venerdì 17 febbraio 2017
Breve e gloriosa storia di un Panno Antistatico
Sarà che sono un eterno romantico e la mia sensibilità forse è pari a quella della bilancia alla quinta decimale, co protagonista di questa storia, però vedere un panno antistatico così ben ricoverato nella sua casetta mi ha emozionato perchè ho capito che il destinatario dell'oggetto ha valorizzato sia il dono sia le sue proprietà tecniche.
Ogni tanto le bilance di precisione hanno qualche problema con le cariche elettrostatiche e quindi spesso l'ultima cifra balla, cioè il peso non si stabilizza.
Spesso basta intervenire con un panno antistatico, passandolo sulle pareti della bilancia e poi sull'oggetto da pesare e tutto torna a funzionare per il meglio.
Così è stato anche con questo cliente che però mi ha fatto capire di aver gradito l'omaggio per la giusta cura che ci mette nel conservalo prima del corretto utilizzo (guardate la foto).
Può sembrare una banalità questa che scrivo ma non è sempre così. Nella vita come sul lavoro i regali spesso non sono apprezzati. Faccio due esempi: non regalo mai i miei libri perchè le persone alle quali li ho regalati non li hanno mai letti; spesso alcuni clienti danno per scontato che tu regali loro servizi, accessori e poi quando c'è da comprare si rivolgono alla concorrenza.
Non sempre è così ed è giusto raccontare "il bello"che si incontra anche in ambito di lavoro, come in questo caso.
martedì 14 febbraio 2017
Flauto traverso e Massimo
Questa mattina Massimo (il nostro secondo) ha fatto la selezione per entrare nella sezione musicale il prossimo anno...ha scelto flauto traverso...dice che gli hanno fatto i complimenti. Mi sta spiegando al telefono come si suona il.flauto traverso : "Babbo bisogna fare con la bocca come quando si fa una p.... E poi esce un suono meraviglioso". Love, molto love
venerdì 10 febbraio 2017
giovedì 9 febbraio 2017
Da grande voglio essere Giorgio Gibertini
saluti da Pompei |
Un mio amico di calcio questa sera, prima della partita (dopo siamo a pezzi e non riusciamo neanche a salutarci) mi ha detto: "Ti seguo su Facebook, vedo che sei sempre in giro, bellissimo. Io da grande voglio essere Giorgio Gibertini".
Lui ha un lavoro diverso dal mio: sempre dietro ad un bancone a sorridere alla clientela, sempre lo stesso orizzonte di fronte, spesso le stesse persone e pochi volti nuovi.
Io invece col mio lavoro di commerciale per sei regioni tra le più belle del mondo (Lazio, Umbria, Marche, Abruzzo, Molise e Campania), viaggio tantissimo, conosco un sacco di gente nuova, incrocio panorami bellissimi e mai visti e "cerco" anche di vendere un po' della nostra strumentazione, perchè alla fine sono in giro anche per questo.
Non è tutto bello, non è sempre rose e fiori: vendere è difficilissimo, fatturare pure, i sacrifici dello stare lontano da casa sono tanti e i pericoli in strada molteplici.
Però cerco di rendere tutto bellissimo in primis per me e poi per tutti quelli che hanno il piacere volontario di seguirmi sui social.
E' per questo motivo che riempio instagram e facebook di foto e video dei luoghi che visito e di filmati in cui canto in auto con spensieratezza: per condividere, tenermi compagnia e portare allegria.
Finché sarete in tanti (ma anche uno solo mi basta) a dirmi di continuare a farlo perchè gli porto gioia, gli porto un sorriso, le porto "gibertinismo", continuerò a farlo perchè tutti possiamo contribuire a rendere il mondo migliore (un mondo migliore) e io mi sento di farlo in questo modo.
Stay tuned.
lunedì 6 febbraio 2017
Da oggi non è più nostra....
Da oggi questa casa dove siamo cresciuti come sposi e come famiglia, non è più nostra.
domenica 5 febbraio 2017
venerdì 3 febbraio 2017
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