Cari amici del PDL, state cercando un buon motivo per andarvene dal Governo delle larghe intese e quelli sfogliati sino ad ora non vi convincono? Ve ne indico uno io, pur meravigliandomi che l’abbiate chiamato per ora solo col sinonimo di “moratoria” e non di “crisi”.
Dobbiamo per forza aspettare la sentenza definitiva del prossimo 30 luglio che condannerà il nostro presidente Berlusconi all’interdizione perpetua dai pubblici uffici? (potrà almeno presentarsi all’anagrafe a rinnovare la carta di identità o no?).
Potevamo far cadere il Governo sul caso Kazako ed insieme far fare una cupa figura al nostro delfino stretto nel suo acquario ministeriale?
Un motivo vero per mandare a casa questo Governo, per uscirsene dalla larghe intese è quello della proposta di legge in discussione il prossimo 26 luglio che ha titolo “Contrasto all’omofobia e alla transfobia” e che istituisce tra i reati che persegue, il crimine legato alla discriminazione di genere, punendolo con il carcere. Una volta espiata la pena, il condannato potrà anche subire una “rieducazione sociale” prestando servizio civile nelle associazioni “omosessuali, bisessuali, transessuali o transgender”.
Cosa vuol dire? Che se pubblicamente si dichiara che il matrimonio tra persone dello stesso sesso non sia paragonabile a quello tra uomo e donna questa affermazione possa essere benissimo letta come una discriminazione, se non addirittura un incitamento alla violenza, verso le persone omosessuali, cosa che può portare al carcere fino a quattro anni.
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venerdì 26 luglio 2013
venerdì 21 giugno 2013
Maturità t’avessi preso….dopo!
“Maturità t’avessi prima” canta Antonello Venditti in una storica canzone, “Notte prima degli esami” che per il fatto di essere legata ad un evento epocale per tutti gli studenti, non ha età ed è conosciuta da tutti. Che dire oggi ai maturandi? Consigli particolare su come prepararsi all’esame? Beh… immagino siate pronti a questo punto. Per lo scritto comportatevi come sempre, per l’orale…che dirvi, in bocca al lupo! Buona fortuna. In culo alla balena (si dice ancora?). Il mio ricordo della maturità è pessimo proprio per l’orale, mannaggia. Portavo italiano ed incontrai un pessimo esaminatore di italiano concentrato sui piaceri onanisti di D’Annunzio, e nient’altro. Allora ero più puro per questo dico: maturità, t’avessi preso dopo, avrei saputo buttare altra benzina su quel fuoco che lo aggrovigliava! Tuttavia la maturità arriva in quel momento e quindi godetevelo, ragazzi: sono giornate storiche per voi, per noi solo un dato di cronaca e presto… sarà così anche per voi! Aug…ops…in bocca al lupo
domenica 26 maggio 2013
L’autista di Falcone è vivo e si chiama Giuseppe Costanza
A Radio24 questa mattina ha parlato Giuseppe Costanza, “l’autista” di Giovanni Falcone, salvo dall’esplosione di 21 anni fa grazie ad una “disattenzione” dello stesso Falcone. Salvo ma dimenticato da tutti, quindi morto, e chiamato solo “l’autista” senza nome e cognome come fosse morto.
“Piccolo particolare” Giuseppe Costanza è qui, vivo, parla a Radio24ospite del collega Alessandro Milan, indignato perché ieri sera a Ballarò, Costanza non è mai stato nominato, neanche dal presidente del Senato Pietro Grasso.
sabato 25 maggio 2013
Ci hanno rubato l’autoradio: almeno quel “disonesto” potrà sentire buona musica
Dall’allenamento mattutino per essere sempre più una Super Mamma, mia moglie rientra in casa con una brutta notizia: ci hanno aperto la macchina e rubato l’autoradio. Ancora sonnecchiante vorrei dire: ancora? Oppure: ancora rubano gli autoradio? Ma dico soltanto: uffa che barba! Hanno portato via altro? Mia moglie dice di no e finisce in doccia.
Normalità? Sembrerebbe di sì. Non potersi permettere un box (in zona nostra una topaia con quattro pareti attorno, senza luce, costa anche 150 euro) ti espone a questo in una grande città, ma forse in una piccola.
Ai bambini spieghiamo che certo andremo dalla Polizia e che, piano piano, ritroveranno la nostra autoradio. Mi consolo, ma solo perché non c’è da fare altro, pensando a quel qualcuno che si sentirà, dal basso della sua disonestà, un po’ di sana musica italiana.
Buongiorgio
Normalità? Sembrerebbe di sì. Non potersi permettere un box (in zona nostra una topaia con quattro pareti attorno, senza luce, costa anche 150 euro) ti espone a questo in una grande città, ma forse in una piccola.
Ai bambini spieghiamo che certo andremo dalla Polizia e che, piano piano, ritroveranno la nostra autoradio. Mi consolo, ma solo perché non c’è da fare altro, pensando a quel qualcuno che si sentirà, dal basso della sua disonestà, un po’ di sana musica italiana.
Buongiorgio
sabato 4 maggio 2013
Roma: polizia soccorre un senza tetto e gli compra scarpe e calzini
“Tutto è accaduto ieri pomeriggio in via Tuscolana, a Roma. Un senza tetto, originario dello Sri Lanka, camminava frastornato, ferito e, soprattutto, scalzo, per la strada. Vedendo l’uomo in difficoltà, i negozianti hanno deciso di chiedere l’intervento della Polizia. Come si osserva nel video girato da Marco Petruzzelli di TvReporter, gli agenti, arrivati sul luogo, hanno subito provveduto a prendere le generalità del povero senza tetto, e hanno chiesto subito l’intervento dell’ambulanza, per medicare le lievi ferite sul volto dell’uomo. Ma dopo una pacifica e calma chiacchierata con il senza tetto, i poliziotti si sono accorti che l’uomo non indossava le scarpe, nè i calzini. E hanno deciso quindi di comprargli tutto in un vicino negozio di calzature.” (Leggo.it)E c’è chi, alla Polizia ed ai Carabinieri, spara addosso. Buongiorgio!
domenica 28 aprile 2013
Questa non è una Multipla ma un oratorio estivo
Ci fermiamo al distributore di Metano per fare il pieno prima di partire per il Ponte. Sui tre sedili dietro i nostri tre figli ricchi di colore e di giocattoli che spuntano da una parte all'altra. Il ragazzo addetto al Metano mi fa parcheggiare vicino al distributore, attacca la pompa e dà il via all'erogazione del gas. Poi, dopo uno sguardo dentro la nostra auto, si volta verso di me e mi dice: questa non è una Multipla ma un oratorio estivo.
Buon viaggio!
sabato 27 aprile 2013
Perseguitare noi cristiani è anche sbattere le tette in faccia ad un nostro Vescovo
Quanto dobbiamo subire ancora, quante ne dobbiamo vedere e non mi sto riferendo solo alle tette delle Femen sbattute in faccia ad un nostro Vescovo. Perché questa continua persecuzione a noi cristiani che non avviene solo nei paesi a maggioranza musulmana ma accade anche in Belgio, durante un convegno.
Il fatto ormai lo sapete tutti: “Armate” di acqua santa e a seno scoperto, alcune attiviste del gruppo Femen hanno attaccato a Bruxelles l’arcivescovo Andre-Joseph Leonard, capo della Chiesa cattolica belga. Sul sito del movimento femminista nato in Ucraina e con seguaci in mezzo mondo si spiega che in questo modo le attiviste della divisione belga di Femen hanno voluto protestare contro l’omofobia nella Chiesa. Simbolico il giorno scelto. L’aggressione di protesta si è svolta ieri, quando in Francia sono stati legalizzati i matrimoni omosessuali. Il prelato stava tenendo una lezione all’Università Ulb di Bruxelles, tra le più importanti istituzioni accademiche del paese, quando alcune ragazze gli sono piombate addosso urlando slogan contro l’omofobia e accusando la Chiesa di ipocrisia. Nel loro comunicato, le Femen hanno definito la lezione dell’arcivescovo una «sessione di propaganda pubblica di odio e fanatismo religioso». Monsignor Leonard, colto di sorpresa, non ha opposto resistenza e si è messo a pregare. Prima di essere allontanate dalla sicurezza, le ragazze sono riuscite a versargli addosso diverse bottigliette di acqua santa. Le Femen hanno, poi, ribadito di opporsi «alla propaganda religiosa di violenza e omofobia e ai tentativi della Chiesa di riprendere la sua influenza distruttiva sulle donne e la società in generale». (www.tempi.it).
Esemplare la risposta di Monsignor Andrè Leonard, vescovo di Bruxelles che si chiude in preghiera. Una lezione di grandezza e di umanità contro la cristianofobia e contro chi, per difendere i diritti, soprattutto delle donne, va in giro mostrando le tette! Mah….. Grazie mons. Leonard!
mercoledì 17 aprile 2013
E’ morto correndo verso suo padre, a Boston, in ogni angolo del mondo
Correva verso il suo papà che stava giungendo al traguardo della maratona di Boston. E’ riuscito ad abbracciarlo poi, il piccolo Martin, è ritornato dietro le transenne a sua mamma e dai suoi fratelli e lì, in quel momento, la prima bomba è esplosa uccidendolo, uccidendoci. Quella bomba ha ucciso tutti i nostri abbracci. Tutte le sere, quando rientro a casa, i miei figli mi aspettano sulle scale e mi corrono incontro saltandomi letteralmente in braccio. Dal più grande al più piccolo. Quella bomba ha ucciso per un attimo tutti i nostri abbracci, la voglia di un buongiorno foss’anche piccolo come questo spazio che di nome fa buongiorgio ma che oggi vorrebbe chiamarsi: fanculo!
E’ la prima parolaccia che scrivo, e vi chiedo perdono, ma penso al buongiorno del Padre di Martin: la bomba travolge in pieno il piccolo e sua sorella, che secondo i media statunitensi avrebbe perso una gamba. Anche la mamma dei due bambini, Denise Williams, sarebbe rimasta ferita, ma in maniera meno grave. (fonte).
Lui farà fatica a dire buongiorno tutti i prossimi giorni quando ogni corsa avrà dentro ogni passo il tonfo della morte e l’odore schifoso di sangue, compreso quello dei suoi figli.
Perché esiste, mio Dio, questa gente che distrugge la vita degli altri, dei bambini? Manda o Signore il tuo Spirito Consolatore per questa famiglia e che dia anche un forte schiaffo a me che me lo merito perché dico parolacce e le scrivo anche!
sabato 13 aprile 2013
Ecco perché non mi suiciderò mai
Sto pensando molto in questi giorni alle persone che si suicidano per i debiti con lo Stato Italiano. Penso a loro, prima di pregare per loro. Quanti ne conosciamo in questa situazione? Tantissimi! Solo io ne conosco una decina. Alcuni sono depressi, altri combattono, forse lui, proprio lui che ultimamente vedo strano, sta meditando di farla finita.
Suicidarsi è poi un farla finita per davvero? Al di là del discorso religioso, suicidarsi è soprattutto lasciare i propri problemi, ed i debiti, ai parenti, alla moglie, ai figli, perché lo Stato, amici miei, non si impietosisce e non azzera nulla. Lo schiacciasassi della Burocrazia procede lento ma si porta via tutto anche dopo che ti è passato sopra.
Penso a me, alla precarietà della mia vita lavorativa, ai 40 anni arrivati e ai soldi da riscuotere, le bollette da pagare, le fregature prese e… non mi suiciderò mai perché ho una famiglia serena alle spalle e di fianco ma sapete anche perché? Ci siamo creati un gruppo di amici, famiglie come noi, coi quali condividiamo tutto, dalle gioie alle difficoltà. Abbiamo questo gruppo di amici col quale ci sosteniamo spesso, senza fatica, con piacere: a volte siamo il Cireneo, altre chiediamo aiuto. Non siamo soli.
La solitudine non ci ucciderà. Createvi un gruppo di amici, andate in Parrocchia, bussate al vicino. E’ la solitudine che uccide.
Suicidarsi è poi un farla finita per davvero? Al di là del discorso religioso, suicidarsi è soprattutto lasciare i propri problemi, ed i debiti, ai parenti, alla moglie, ai figli, perché lo Stato, amici miei, non si impietosisce e non azzera nulla. Lo schiacciasassi della Burocrazia procede lento ma si porta via tutto anche dopo che ti è passato sopra.
Penso a me, alla precarietà della mia vita lavorativa, ai 40 anni arrivati e ai soldi da riscuotere, le bollette da pagare, le fregature prese e… non mi suiciderò mai perché ho una famiglia serena alle spalle e di fianco ma sapete anche perché? Ci siamo creati un gruppo di amici, famiglie come noi, coi quali condividiamo tutto, dalle gioie alle difficoltà. Abbiamo questo gruppo di amici col quale ci sosteniamo spesso, senza fatica, con piacere: a volte siamo il Cireneo, altre chiediamo aiuto. Non siamo soli.
La solitudine non ci ucciderà. Createvi un gruppo di amici, andate in Parrocchia, bussate al vicino. E’ la solitudine che uccide.
domenica 7 aprile 2013
8xmille? Rigorosamente alla Chiesa Cattolica
Da anni firmo per donare l’otto per mille delle mie tasse alla Chiesa Cattolica e so che molti amici fanno lo stesso ed anche molti lettori. Dopo tutti gli attacchi subiti dalla nostra amata Chiesa in questi anni mi sento di dire: firmiamo ancora per la Chiesa Cattolica! Anzi, firmiamo di più, ovvero facciamo firmare gli indecisi, gli anziani in difficoltà perché il Cud è solo online, gli indecisi e chiunque ci chieda un parere?
Perché?
Per fare molto, per arrivare dove lo Stato non arriva, per aiutare la conservazione dei Beni culturali di tutti e per almeno altri mille motivi che potete trovare ben elencati e descritti sul sito dedicato. E poi sapete anche perché? Perché più ci attaccate più dono per la Chiesa consapevole che parte di questo aiuto tornerà anche a vostro servizio ma oggi sono così, mi sono svegliato particolarmente…. misericordioso!
Buongiorgio e buona firma!
domenica 31 marzo 2013
Pasqua: la certezza di quel “finale annunciato”
Cristo è risorto! Anche oggi, anche questa volta che siamo nel 2013. E’ la nostra certezza. Su questo si fonda la nostra Fede. E’ per questo motivo che anche il Venerdì Santo assume un significato diverso, di rievocazione e non di smarrimento e di abbandono.
Prima ancora di abbatterci e farci assalire dallo scoraggiamento, sappiamo che dopo due giorni Cristo risorgerà e quindi la bottiglia di spumante è in fresco.
Non voglio banalizzare la portata spirituale della giornata che stiamo vivendo. Voglio concretizzarla. Cristo è risorto duemila e passa anni fa: da allora dobbiamo guardare la vita attraverso gli occhiali della risurrezione e non attraverso quelli del Venerdì santo.
Tutto cambia. La nostra storia diventa sia rievocazione sia fiducia ed affidamento. Il finale è annunciato. Non è cambiato neanche quest’anno e non potrà cambiare più. Cristo è risorto davvero, e per sempre.
venerdì 15 marzo 2013
Lo Spirito Santo (che consolazione) non legge la stampa italiana
Oggi è un grande giorno per noi cattolici: abbiamo il Papa ed è il Cardinale argentino Jorge Mario Bergoglio (Jorge, Giorgio, buonGiorgio). Oggi è un grande giorno per tutti i Cristiani che, anche se non lo riconoscono direttamente, vedono nel Papa una grande guida spirituale. Oggi è un grande giorno per l’umanità tutta che ritrova un Padre da seguire, imitare, ascoltare, obbedire oppure contestare, criticare, offendere. Oggi è un grande giorno per i responsabili della comunicazione. Questa elezione 2.0, avvenuta quasi tutta in diretta tranne nelle fasi di votazione (delle quali non sapremo mai niente) ha dimostrato che i mezzi di comunicazione possono solo mettersi a servizio dello Spirito di Dio, non devono cercare di indirizzarlo, influenzarlo, anticiparlo: una volta che lo Spirito ha deciso, ai media il compito di amplificarne il messaggio. Lo Spirito Santo soffia e sfoglia le pagine dei giornali senza leggere i pronostici. E’ consolatorio questo. E’ uno dei doni dello Spirito Santo. BuonGiorgio Papa Giorgio Mario Bergoglio.
domenica 3 marzo 2013
Buongiorno alla Democrazia Italiana
Un vincitore, ma di quelli veri, c’è , dopo questa tornata elettorale e si chiama: Democrazia! Complimenti! Complimenti a tutti quelli che hanno gareggiato. Dall’ultimo, Gianfranco Fini, al primo, Beppe Grillo. Se c’è un vincitore è anche facile fare una analisi dei fatti.
I dati certi: Gianfranco Fini, dopo quasi 30 anni, non siederà più in Parlamento pagando, finalmente, tutte le sue giravolte, i cambi di casacca, i cambi di famiglia, i tradimenti e via dicendo. Non possiamo neanche dire: finalmente si dovrà trovare un lavoro perché in questi anni ha accumulato abbastanza da mantenersi a continuare a fare nulla, ma almeno non ce lo vedremo pontificare da Monte Citorio o da Palazzo Madama.
Ci siamo liberati anche di Di Pietro e di tutti i suoi. Certo, il Parlamento perde un comico paroliere di professione che speriamo non torni a far danni in Magistratura ma anche lui si goda il suo orticello e le 52 abitazioni da visitare una per settimana.
sabato 2 marzo 2013
Dalla fenestrella l’aria nuova entra od esce?
La fenestrella è rimasta aperta a lungo prima e dopo: è per fare entrare o far uscire aria nuova? E’ per far sì che il mondo entri in quelle stanze, o che la novità esca da quella stanza ad invadere il mondo? Dopo l’Angelus quella finestra è rimasta aperta sulla Piazza qualche minuto. Il Papa dietro le tende voleva sentire ancora il vociare della folla o la folla uscente voleva sentirsi accompagnata dal suo sguardo? Quando apriamo le finestre di casa nostra è per cambiare aria o invadere il mondo con la nostra gioia? Mi sono svegliato con questa domanda.
venerdì 11 gennaio 2013
Il primo amore (politico) non si scorda mai
Ieri sera ho seguito in televisione da Santoro il mio "quasi primo amore politico" Silvio Berlusconi. Perché uso la metafora del primo amore? Secondo me l'effetto risalita nei sondaggi è questo. L'elettorato del Pdl, o più ampiamente del centro destra, si sta dimostrando come la innamorata tradita che, di fronte al ripresentarsi del fedifrago col mazzo di fiori in mano o sotto la finestra a cantare, lo ascolta, risente il suo cuoricino pulsare nelle vene e lo riaccetta, dandogli un'ultima (altra) possibilità non con una fiducia al cento per cento, ma comunque con fiducia.
Berlusconi, da grande seduttore, sta puntando tutto sull'effetto "primo amore che non si scorda mai".
domenica 9 dicembre 2012
Presepe ed Albero di Natale nell'atrio del condominio
Quest’anno mia moglie ha avuto una ottima idea: allestire, coi bambini, un Presepe ed Albero di Natale non solo in casa ma anche nell’atrio del condominio cosicchè tutti possano vederlo e l’ingresso nel palazzo sia più colorato e gioioso almeno in questo periodo.
Mano a mano che preparava gli addobbi si sono aggiunte altre tre mamme e quindi è stata una realizzazione collettiva che ha fatto molto piacere a tutti i condomini. Ora tutti si sono complimentati con mia moglie: è stata una bella idea, hanno detto in coro.
Ci vuole poco a volte per portare un clima diverso in famiglia o in condominio. Ci vuole pochissimo, a volte, per sentirsi meno stranieri sin dal pianerottolo di casa. Ci vuole poche per lasciare un segno del Natale che viene. Ci vuole poco: basta farlo!
domenica 2 dicembre 2012
Sono Italo e Trenitalia ad andare veloce, od è il wifi che è lento?
Ho provato Italo l’altro giorno per andare a Milano. La tratta è la super comoda e super privilegiata “Roma-Milano” dove si sta consumando la guerra dei prezzi tra le due compagnie di trasporto Italo e Trenitalia, tutto a beneficio di noi consumatori, ops, utenti, ops cittadini ancor viaggiatori. Spesso ho utilizzato il Frecciarossa per andare a Milano trovando il treno molto confortevole ma il collegamento wifi pessimo. Stessa cosa devo dire per Italo ed io che pensavo fosse solo un problema della società statale Trenitalia. Italo e Frecciarossa corrono anche a 300 km/h ma il collegamento ad internet è lento, come se si usasse ancora il doppino! Peccato! Uno vorrebbe anche lavorare qualche decina di minuti ma la connessione va e viene tra Roma e Firenze e Bologna-Milano mentre va soltanto, nel senso che non ritorna, sugli Appennini tra Firenze e Bologna ed in galleria. Perché in galleria il wifi non funziona? Meno male che il non collegamento è gratis: sarebbe il colmo doverlo pagare! A quando un po’ di alta velocità anche per la connessione internet sul treno per Milano? Sarò qui a raccontarvelo in un prossimo, spero presto, buongiorgio.
lunedì 26 novembre 2012
Facciamo il Presepe nelle scuole italiane
Si comincia a leggere sui giornali di alcune scuole italiane che, per rispetto delle altre tradizioni e religioni (sic!), vietano la realizzazione del Presepe nelle scuole pubbliche: quando questo accadrà anche nelle scuole cattoliche? Con mia moglie proprio in questi giorni abbiamo pensato quest'anno di proporre il Presepe nell'atrio del Palazzo e non solo in casa nostra: pare che, fino ad ora, nessun condomino abbia manifestato problemi di alcun genere. Per rispettare le altre religioni nascondiamo e non rispettiamo noi stessi e la nostra?
domenica 25 novembre 2012
Medio Oriente: ho smesso di cercare di capire quella guerra
Quando ero piccolo chiesi a mio padre: perché non c’è mai la pace in Israele e Palestina? Trenta anni fa mio padre mi rispose: lì c’è la guerra da quando ero piccolo, non si capisce niente. Mai avrei pensato di ritrovarmi padre, 30 anni esatti dopo, e ridire la stessa frase a me, non più piccolo, ed a mio figlio…. tra poco. Che buongiorno strano questo. E’ di per sé un buongiorno? Non so. Per chi si sveglia a Gaza City, se si sveglia, ed a Gerusalemme, non so che giornata possa essere: a contare non i morti, ma i rimasti. Spiegare la guerra ai grandi, questa guerra, è impossibile. Ai figli, ci rinuncio.
sabato 24 novembre 2012
Mexes e la rovesciata contro i luoghi comuni delle interviste ai giocatori
Il goal in rovesciata di ieri sera di Philippe Mexes passerà alla storia non tanto quanto se l’avesse segnato Ibra o Messi, ma comunque qualche copertina o sigla di telegiornale sportiva se ne impadronirà per sempre. A me piace parlare anche delle parole dette da Philippe Mexes intervistato su Italia1. Purtroppo non ritrovo il video altrimenti ve lo indicherei e temo che, siccome sono state frasi belle e pro famiglia, siano già sparite. A chi dedichi il goal chiede l’intervistatore e Mexes risponde: “Alla mia famiglia. Ai miei figli (Mexes ha tre figli piccolissimi ndr). Noi viviamo una favola ma loro no, vivono con un papà sempre lontano”.
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