martedì 14 settembre 2010

Auguri e figli maschi



Nascere Gibertini a Roma
Scritto per la nascita del terzo figlio Matteo, un libro veloce e frizzante sull'amore coniugale e famigliare.

venerdì 3 settembre 2010

Da Avvenire del 2 settembre 2010

«Il Comune è troppo lento ad aiutare le mamme Fino ai sei mesi non vengono erogati contributi»

DA ROMA

N

on siamo mai stati convocati né dal Co­mune, né dal delegato del
sindaco per la vita, eppure «sono due anni che sulle lo­ro scrivanie
c’è il report del Cav con un proget­to per la maternità». Giorgio
Gibertini, respon­sabile del Centro di aiuto per la vita della
Capi­tale è cosciente che le problematiche di Roma siano frutto di una
politica nazio­nale carente nei confronti della ma­ternità. La giunta
Alemanno ha crea­to un referente per la vita che ha un budget
sostanzioso (100mila euro annui) ma, precisa Gibertini, «come è
utilizzato non è dato saperlo. I­noltre non ci ha mai convocato e
sia­mo una delle associazioni che sul territorio si occupa di questo.
Ep­pure si potrebbe lavorare insieme».

Il Comune prevede un
contributo per madri nu­bili, un assegno maternità alla nascita del
bam­bino e ha attivato anche una carta bimbo con sconti su prodotti
neonatali e farmaci. «Sono tut­tavia inaccessibili – sottolinea
Gibertini –, c’è u­na procedura così complicata e lunga che stri­de
con l’urgenza che vive una mamma in diffi­coltà. Noi le mamme le
aiutiamo, con quel po­co che abbiamo, subito». Per l’assegno alle
ra­gazze madri, quello che in sostanza chiede Te­resa, si fa
riferimento alla delibera comunale
154/1997
che recita: «Il contributo economico viene erogato semestralmente». In
più, «è pos­sibile usufruire di interventi assistenziali di na­tura
economica, motivati e condivisi con un pro­getto sociale, per 12 mesi».
Ma a far riflettere è soprattutto un particolare. La richiesta di
con­tributo parte «presentando un certificato di gra­vidanza dal sesto
mese di gestazione in poi». Il che significa, per logica, che Teresa
non avrà al­cun aiuto prima della nascita del suo Francesco.


«Da noi Teresa – continua Gibertini – in ventiquattro ore ha avuto una
risposta. La ragazza indecisa che si sente dire che potrebbe forse
acce­dere agli aiuti, che dovrà esserci un progetto, che le faranno
sapere, è ovvio che pensi di abortire». Le for­me di aiuto, in
sostanza, devono es­sere più immediate, perché sottoli­nea Gibertini,
«anche poche centinaia di euro al mese sono quella carezza economica di
cui una mamma in difficoltà ha bisogno subito». Per u­na buona politica
nel sociale, «la discriminante dovrebbe essere: quanti bambini avete
salvato? Noi qui 240, più fondi non ne abbiamo», con­fessa. Sul
territorio nazionale tuttavia ci sono tante realtà che come noi operano
nel settore, conclude, «un politico oculato chiamerebbe lo­ro per fare
una rete di interventi».


Alessia Guerrieri


Il Campidoglio prevede contributo per madri nubili, un assegno alla nascita del piccolo e una card per sconti