giovedì 31 marzo 2011

Stamattina alla Messa il parroco ha attaccato Berlusconi ed i Cardinali che gli stringono le mani

Per la serie la mattina andando alla Messa... Io ci provo quasi tutte le mattine, sono della filosofia che più uno pecca più deve rimediare anche pregando (come mi ricorda l'amico sacerdote citando sant'Agostino "pecca fortiter, sed ama fortius". Sono della filosofia che il pane quotidiano aiutare ad aumentare e che a pregare si impara pregando. Sono della filosofia che quella è un'ora guadagnata e non persa. In più sono della filosofia che, lavorando in centro a Roma, accerchiato da chiese in cui si celebra la santa messa ogni mezzora, sarebbe doppio peccato non andarci perché di possibilità ce ne sono spesso.
Ultimamente cerco di arrivare, prendendo l'autobus prima, alla celebrazione di un bravo sacerdote (cerco di non dare troppi dettagli per non farvelo rintracciare) che ha sempre un tono pacato, una voce calda e la sua riflessione dopo il Vangelo è per me sempre radice di mie personali riflessioni che spesso hanno trovato anche posto in questo diario quotidiano.

mercoledì 30 marzo 2011

In quel momento il mare si è calmato

La mia riflessione intera come riportata dal sito Figli&famiglia
“C’erano onde alte e il barcone sobbalzava – raccontano Feketre e Aswaf – Eravamo più di trecento, stipati l’uno all’altro, Feketre aveva forti dolori alla schiena ma non abbiamo capito che erano le doglie, pensavamo fosse la posizione scomoda del viaggio. Poi, in un attimo, le si sono rotte le acque. Nostro figlio l’abbiamo fatto nascere noi, con le nostre mani, aiutati dalel altre ragazze che erano nella barca con noi. E’ durato pochi minuti. In quel momento il mare si è calmato. Poi non ho capito più nulla. Intorno a noi c’era chi applaudiva, chi piangeva. Poi abbiamo preso il bimbo e lo abbiamo coperto e chiamato Yeabsera che vuol dire Dono di Dio perchè è grazie a Dio che siamo vivi ed è Dio che ha salvato la vita di nostro figlio”.
Il resto è cronaca, il resto è il racconto di ogni giorno, di ogni barcone, il resto è il nostro ufficio coi nostri colleghi con cui viviamo prima del ritorno in famiglia.

Diamo il Nobel ai lampedusani - Avvenire

Ringrazio il direttore Tarquinio non solo per aver pubblicato la mia riflessione in fondo alla pagina ma anche per averla "promossa" nella sua lettera di risposta ad un altro lettore di Avvenire. Grazie Direttore]

Yeabsera, e il mare si è calmato

su Avvenire  del 30 marzo 2011 nella rubrica Dulcis in fundo
« C’ erano onde alte e il barcone sobbalzava – raccontano Feketre e Aswaf –. Eravamo più di trecento, stipati l’uno all’altro, Feketre aveva forti dolori alla schiena ma non abbiamo capito che erano le doglie, pensavamo fosse la posizione scomoda del viaggio.
Poi, in un attimo, le si sono rotte le acque. Nostro figlio l’abbiamo fatto nascere noi, con le nostre mani, aiutati dalle altre ragazze che erano nella barca con noi. È durato pochi minuti. In quel momento il mare si è calmato. Poi non ho capito più nulla. Intorno a noi c’era chi applaudiva, chi piangeva. Poi abbiamo preso il bimbo e lo abbiamo coperto e chiamato Yeabsera, che vuol dire Dono di Dio, perché è grazie a Dio che siamo vivi ed è Dio che ha salvato la vita di nostro figlio».
Il resto è cronaca, il resto è il racconto di ogni giorno, di ogni barcone, il resto è il nostro ufficio coi nostri colleghi con cui viviamo prima del ritorno in famiglia.

martedì 29 marzo 2011

Riflettendo su alimentazione, idratazione, su Manzoni e sulla madre di Cecilia

Pubblicato su il Predellino in data 28 marzo 2011
Sulla vita non si vota fu il fortunato slogan che condusse il Popolo della Vita (nella sua definizione presa dall'Evangelium Vitae) alla vittoria del referendum sulla Procreazione Medicalmente Assistita: correva l'anno 2005.
Se sulla vita non si vota è lecito domandarsi sulla morte si vota o no e, per estensione, è giusto sostenere una legge chiamata sulle Dichiarazioni anticipate di trattamento ma che comunque riguarda la sfera ultima del nostro vivere?
L'idea del 2005 di non votare al referendum non fu, come in molti hanno liquidato, solo ottima strategia politica voluta in primo luogo dall'allora Vicario di Roma Cardinale Camillo Ruini.
Dietro quella decisione il Cardinale pose anche tutta la sua saggezza e lungimiranza in materia: non si può mettere ai voti ciò che non proviene da noi ma da Dio soltanto, il bene più prezioso che abbiamo, il primo diritto fondamentale datoci per il solo fatto di esserci, cioè la vita.
Sempre per estensione il concetto va esteso anche alla morte che comunque della vita è parte. Seneca diceva, nel De Tranquillitate Animi: "Chi avrà paura della morte non farà mai nulla da uomo vivo; ma chi saprà che la sua morte è stata stabilita fin dal momento in cui è stato concepito, vivrà secondo questa regola e contemporaneamente con la stessa forza d'animo si darà da fare perché nessuna delle cose che gli capitano giunga improvvisa."

lunedì 28 marzo 2011

A bordo si parla una sola lingua: il sorriso

Mio articolo pubblicato su Inlibertà.it
“Anche se siamo rimasti solo in porto è stato un bel viaggio” mi dice mio figlio mentre ritorniamo alla nostra auto parcheggiata sulla banchina 25 del porto di Civitavecchia. Eh si, un giro su una nave da crociera, è sempre bello, anche se si tratta di una inaugurazione, il mare è calmo, la gente sale e scende, e si può stare all’aperto senza troppo vento e con meno rumore di sottofondo. La Mariner of the Seas della Royal Caribbean, al suo primo approdo in Italia si presenta in tutto il suo splendore e si staglia nell’orizzonte di Civitavecchia con imponenza ed eleganza. Ci attrae la curiosità si sapere se quella della crociera è finalmente diventata una possibilità anche per le famiglie. Una esperienza precedente, coi bambini ancora più piccoli, ci ha lasciato leggermente perplessi ma ora che le cose sono cambiate, ed un po’ di anni passati, ci avviciniamo con gioia a questa possibilità di visita gratuita della nuova nave della Royal. Superato il caos iniziale degli accrediti entriamo ed il divertimento migliore per i nostri figli sono quattro splendidi ascensori panoramici che salgono e scendono dai quindici piani mostrando, in un solo batter d’occhio, quasi tutte le meraviglie.

domenica 27 marzo 2011

Una zanzara fa primavera

Caldo su roma, caldo davvero. E' finalmente sbocciata la Primavera? Non saprei. Oggi giornata splendida in famiglia con una crociera fermi nel Porto di Civitavecchia, come descritto su In Libertà.it, Giornata splendida anche perchè non c'è stato il campionato e quindi il mio povero diavolo, almeno questa settimana, non ha perso punti sulle rivali e quindi sull'Inter (ognuno si consola come può).
Ma che sia primavera me ne sono accorto da un altro fatto accaduto, come ogni anno, tra le 20 e le 21. La rondine famosa è comparsa sotto la tenda appena installata in cortile?
Una rondine non fa primavera è un Proverbio inteso a evidenziare che l'insolito apparire di una rondine in cielo assai prima dell'inizio della buona stagione non deve far credere che sia arrivata sicuramente la primavera. Tale proverbio può essere riferito anche al miglioramento troppo improvviso di una situazione che richiederebbe invece ulteriore tempo per essere sicuramente risolta.
Niente rondine, mi spiace ma una zanzara.
Sì, la prima zanzare mi ha colpito sul polso sinistro. E' arrivata la primavera.
Poi, il fatto che le zanzare a casa nostra si fermino solo la sera dalle 20 alle 21 è un mistero e non so neanche poi dove vanno a finire: vi è un proverbio per questo?

sabato 26 marzo 2011

Un'ora in meno di sonno: Berlusconi accusato di truffa verso gli italiani

Il governo del fare ma come si fa a fare se non si dorme? Vabbene che Lei, signor Premier, è abituato a dormire tre o quattro ore a notte ma in queste sarà compresa quella che Lei, signor Presidente, toglierà a tutti gli italiani questa notte?
Il giudice Lancetta ha inviato un avviso di garanzia a Silvio Berlusconi con l'accusa di truffa verso i cittadini ed abuso della loro credulità a causa dello scempio che si consumerà stanotte tra le 2 e le 3.
Così leggiamo ovviamente su La Repubblica e non nei verbali ufficiali:
"Il Presidente Berlusconi parla di Governo del fare e poi toglie anche le ore utili per fare. In più in campagna elettorale aveva detto che non sarebbero aumentate le tasse ma neppure che ci sarebbero diminuite le ore e quindi è circostanziabile l'accusa per abuso di credulità popolare. Si invita quindi il Presidente Berlusconi a comparire presso la Redazione de Il Fatto quotidiano come imputato".
Minuto Lancetta, puntuale come un orologio svizzera, pur rilevando che questa mossa di Berlusconi è l'unica cosa legale che abbia fatto in questi anni, non ha comunque esitato ad inviare, a mezzo stampa, prima che sia tardi, il suo atto di accusa.
La speranza del giudice Lancetta è che il processo duri meno di sette mesi, ovvero prima dell'ultima domenica di ottobre, quando la situazione sarà ristabilita e l'ora in meno sarà restituita (senza interessi) agli italiani col ripristino dell'ora solare (illegale?).
Con la lentezza dei processi in Italia mi sa che anche stavolta Berlusconi se la caverà.

venerdì 25 marzo 2011

Annunciazione: e se Maria avesse detto no?

Diceva Sant'Agostino che in questa giornata, quando l'Angelo andò ad incontrare Maria per annunciarLe le decisioni del Principale, tutto il mondo sostò in attesa della risposta della giovane donna (anche San Bernardo descrive in modo mirabile quel momento).
Io mi ci sono cimentato, nel mio piccolo, per lo scorso Natale con la poesia "Non temere Maria"
Dio va incontro all'uomo e chiede a Maria, oggi come allora, di aiutarlo a salvare il mondo perchè col Si di Maria inizia la storia della nostra salvezza. Sono tantissime le domande attorno a questo brano di Vangelo ed attorno al brano quotidiano della nostra esistenza.
Ma Dio aveva bisogno veramente di noi per salvare il mondo o poteva fare tutto da solo? Perché vuole, ancora oggi, la nostra collaborazione? 

giovedì 24 marzo 2011

Il saliscendi della vita

Una coppia di amici aspetta la primogenita: nascerà in Aprile. La stessa coppia di sposi ha una mamma, nonna della nascitura, gravemente malata, devastata dalla bestia, o come lo chiamano loro dallo "stronzo", ovvero il tumore. Sono giornate difficili per loro soprattutto per il doppio tsunami che si sta abbattendo sulla loro vita e di cui sentono già il vento misto brezza e salsedine. Noi, che con la nostra pochezza e discrezione proviamo in qualche modo ad essere loro vicino, sentiamo il loro terreno sotto i piedi scricchiolare e ci domandiamo, con loro, del senso della vita. Non sappiamo più cosa sperare, cosa chiedere perché i nostri amici sono giovani e saldi nella fede e stanno insegnando anche a noi ad esserlo pur non capendo i tanti "perché" sui modi, sui luoghi e soprattutto sui tempi che coincidono tra la vita e la morte. Non sappiamo se la piccola incontrerà almeno per un attimo lo sguardo di sua nonna anche qui su questa terra o se dovranno rimandare all'Aldilà il loro primo appuntamento. Devastante.

mercoledì 23 marzo 2011

Sarà Senza Sorprese (poesia per i 34 anni di mia moglie Sara)

il primo regalo... mini bike 
A te piace stare così, amore 

un po’ in penombra 

anche se c’è da ammirare il mare 

di Santa Marinella 

ma il tuo sguardo verso l’orizzonte 

non comprende solo quello geografico 

perché li sotto ci sono i nostri figli a giocare 

il loro futuro 

la nostra sorpresa quotidiana 

martedì 22 marzo 2011

Come mi vede mio figlio Mauro.... per la festa del Papà

La guerra è una cosa seria, buffoni e burattini non la faranno mai


Devo dire ai miei figli che siamo in guerra? Non so, vivo questo dilemma soprattutto perchè non saprei cosa dire loro, da che parte cominciare perchè "la guerra è una cosa seria, buffoni e burattini, no, non la faranno mai". Edoardo Bennato, quando cantava "E' stata tua la colpa", non poteva immaginare che ci sarebbe stato un Buffone (anzi un Bouffon) che la guerra l'avrebbe fatta eccome, mandando per primo i propri aerei mentre gli altri erano ancora seduti attorno al tavolo con la mano alzata per votare la risoluzione 1973 del 2011. Bouffon!
Devo dirglielo ai miei figli o no, voi che dite. Io non ci ho capito niente di questa guerra. Stavo ancora sul Ponte dell'Unità d'Italia a festeggiare l'unità della mia famiglia ignaro che ai piedi di Lampedusa fosse al via un'altra immane ed imperscrutabile tragedia. Come andrà a finire? Perché siamo in guerra? Perché non sono per strada neanche i pacifessi sinistroidi a tenere alta la tensione, perché nessuno ha ancora dato la colpa di tutto a Berlusconi. Che succede? Non siamo più in Italia?

lunedì 21 marzo 2011

Lo snodo del Campionato

Il Milan ha il fiato corto, poche idee, poca incisività. Siamo sinceri. Là davanti era meglio Pazzini, uno che la butta dentro sempre (come Di Natale per esempio) e non panzAntonio o l'inguardabile Robinho che sa segnare solo a porta libera e col pallone sul piede destro altrimenti... si scarta da solo lasciandosi scivolare sotto la palla. Pato? Vogliamo parlare di Pato? Quando c'è da tirare fuori gli attributi, prende una botta al piede e scappa. Io gioco a calcio il giovedi sera ormai da oltre un mese con un ditone pestato a dovere e non sono pagato per farlo, anzi, sinceramente pago la mia quota. Tra poco salterà anche Nesta, ne sono sicuro: un altro che quando c'è da stringere i denti comincia ad avere mal di schiena. Allora potevamo tenerci Borriello e Ronaldinho visto che là davanti non c'è più nessuno e tocca a Boateng fare la prima punta. Ma dove vogliamo andare con solo pareggi e sconfitte?

sabato 19 marzo 2011

Festa del papà: riadattato da mia moglie per me

Grazie perchè riesci a mantenere la calma quando tutti intorno a te la stanno perdendo e te ne attribuiscono la colpa, perché sai aver fiducia in te stesso quando tutti dubitano di te ed essere indulgente verso chi ti dubita;
perchè sai aspettare e non stancartene, e mantenerti retto se la calunnia ti circonda e non odiare se sei odiato, senza tuttavia apparire troppo buono né parlare troppo da saggio; grazie perchè sai sognare senza abbandonarti ai sogni; e riesci a pensare senza perderti nei pensieri, sai affrontare il Successo e la Sconfitta
e trattare questi due impostori nello stesso modo; grazie perchè riesci a sopportare di sentire la verità che tu hai detto distorta da imbroglioni che ne fanno una trappola per gli ingenui; e sai guardare le cose, per le quali hai dato la vita, distrutte e riesci a resistere ed a ricostruirle con strumenti logori; grazie perchè sai fare un fascio di tutte le tue fortune e giocarlo in un colpo solo a testa e croce e sai perdere e ricominciare da capo senza mai lasciarti sfuggire una parola su quello che hai perso; grazie perchè sai costringere il tuo cuore, i tuoi nervi, i tuoi muscoli a sorreggerti anche quando sono esausti, e così resistere finchè non vi sia altro in te
oltreché la volontà che dice loro: "Resistete!"; grazie perchè riesci a parlare con i disonesti senza perdere la tua onestà, o ad avvicinare i potenti senza perdere il tuo normale atteggiamento, e nè i nemici né gli amici troppo premurosi possono ferirti, e per te ogni persona conta, ma nessuno troppo; grazie perchè riesci a riempire l'inesorabile minuto dando valore ad ogni istante che passa: il mondo e tutto ciò che è in esso e tuo,
e, quel che conta di più, è che sei il padre migliore che avrei mai potuto immaginare per i miei figli ...e ora anche un pò per me!
ti amo
buona festa del papà
Sara

venerdì 18 marzo 2011

Trenitalia? Per le famiglie meglio l'auto delle offerte

di Giorgio Gibertini su La Bussola Quotidiana del 17-03-2011
Indeciso se passare la Festa dell’Unità d’Italia per musei a Roma o sul bus scoperto a cantare e ballare tutta notte con mogli e figli, oppure in qualche città d’arte e ridente località di villeggiatura a respirare aria buona ho pensato di andare sul sicuro, ovvero di ancorarmi alle poche cose e chiare e certe della nostra nazione da ancor prima che nascesse: la famiglia.
Convocata la riunione della mia famiglia decidiamo di andare quindi tutti insieme a Milano per ricongiungermi con i nonni ed i cinque zii e gli altri tredici nipoti, approfittando anche delle invidiabili offerte di Trenitalia per questa ricorrenza ma anche per tutti il 2011 ed i suoi mesi a venire.

giovedì 17 marzo 2011

Viva l'Italia tutta intera, l'Italia in lungo ed in largo.

Sono le 5 di mattina di questo 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia. Io, Sara, Mauro, Massimo e Matteo stiamo partendo per Milano dai nonni, dalla mia famiglia. Andremo in auto perchè i treni costano troppo, ed è un peccato ma su questo aspetto, ovvero sull'attenzione alla famiglia italiana, dobbiamo ancora un po' migliorare... spero prima dei prossimi 150 anni.
Io sono di Milano, mia moglie di Ascoli Piceno, i figli di Roma ma, visto che lavoro anche per un consorzio Siciliano, beh, mi sento di dire che sono Italiano, italiano vero, in lungo ed in largo.
In lungo sicuramente perchè mi capita ogni mese di andare ad Ascoli percorrendo la Salaria e le sue meraviglie che cambiano ad ogni chilometro e, dal mare di Roma, arrivano fino a 1018 metri di Amatrice prima di passare per la splendida Rieti, Antrodoco, il Velino ed infine Arquata.
Per lavoro scendo spesso in Sicilia una regione che è come una Roma allargata e col mare attorno: splendida nei suoi splendidi cittadini italiani che, ogni tanto, ci chiamano ancora "continente".
Di Milano ne ho sempre detto bene e continuerò anche perché spunta alla fine di un viaggio splendido che si snoda da Orbetello a Follonica, lambisce la Liguria, gareggia sulla Cisa splendida per la moto e poi è la vasta e produttiva pianura padana.
In Liguria ho passato la mia vacanza e sono diventato largo con le friscio e la focaccia al formaggio di Sori per tuffarmi nel mare ed unire così in una sola immersione la Calabria di Soverato ed i lidi ferraresi e poi veneti che ci riportano in una delle città più belle al mondo.
Io Amo l'Italia e tu?
Grazie Dio che mi hai fatto nascere in Italia, grazie davvero e spero che un giorno i miei figli lo potranno dire con me non solo quando vinciamo i Mondiali di Calcio ma ogni giorno alzandoci in questo Bel Paese e ricominciando a viverlo.
Viva l'Italia tutta intera, l'Italia in lungo ed in largo.

mercoledì 16 marzo 2011

Viva l'Italia e Viva il Papa

Ringrazio Andrea Tornielli per aver puntualmente fatto circolare questo testo

Oggi il cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone ha consegnato al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano un messaggio di Benedetto XVI in occasione della festa per i 150 anni dell’unità d’Italia, che si celebra domani. Le parole del Papa sono chiarissime: partono dalla consapevolezza che il Belpaese e gli italiani esistevano ben prima dell’unità politica avvenuta con l’avvento Regno d’Italia e ricordano l’apporto fondamentale della fede cristiana e della Chiesa alla costruzione dell’identità nazionale. Ecco alcuni passaggi significativi del messaggio papale:

Il processo di unificazione avvenuto in Italia nel corso del XIX secolo e passato alla storia con il nome di Risorgimento, costituì il naturale sbocco di uno sviluppo identitario nazionale iniziato molto tempo prima. In effetti, la nazione italiana, come comunità di persone unite dalla lingua, dalla cultura, dai sentimenti di una medesima appartenenza, seppure nella pluralità di comunità politiche articolate sulla penisola, comincia a formarsi nell’età medievale. 

O Patria Mia di Giacomo Leopardi

O Patria Mia

O patria mia, vedo le mura e gli archi
E le colonne e i simulacri e l'erme
Torri degli avi nostri,
Ma la la gloria non vedo,
Non vedo il lauro e il ferro ond'eran carchi
I nostri padri antichi. Or fatta inerme
Nuda la fronte e nudo il petto mostri,
Oimè quante ferite,
Che lívidor, che sangue! oh qual ti veggio,
Formosissima donna! Io chiedo al cielo e al mondo: dite dite;
Chi la ridusse a tale? E questo è peggio,
Che di catene ha carche ambe le braccia,
Sì che sparte le chiome e senza velo
Siede in terra negletta e sconsolata,

Ma i soldi per essere consiglieri regionali ve li da la Padania?

Sono nato a Bollate in provincia di Milano. Ho vissuto 30 anni a Novate Milanese. Sono uomo del nord che da 8 anni vive e lavora a Roma. Mia moglie è di Ascoli Piceno, i nostri figli sono di Roma. Siamo italiani.
Ritengo scorretto, politicamente ed umanamente, che i Consiglieri Regionali della Lega Nord in Lombardia, mia regione madre, non abbiano presenziato all'Inno d'Italia durante la cerimonia al Pirellone per i 150 della nostra amata nazione.
Politicamente perché non hanno capito il vero senso della politica come servizio all'uomo ed al bene comune e soprattutto agli italiani che li hanno votati.
Umanamente perché un gesto del genere è di una bassezza tale perché sbagliato nei modi e nei tempi: fate almeno passare i nostri festeggiamenti e trovate altri palcoscenici per le vostre buffonate.
Sono certo che mamma Italia non piangerà per questo visto che di figli ingrati ne ha visti in questi quindi decenni quindi farà spallucce anche questa volta andando avranno e sopravvivendo al cappuccino e brioche di questi ingrati, però a me spiace lo stesso che siano pagati da noi, dallo Stato italiano, in particolare dai cittadini della loro Regione e si ricordino che esiste l'Italia solo quando devono controllare il mittente del loro cospicuo ed immeritato bonifico mensile.

martedì 15 marzo 2011

Ogni nostra parola....


Il Vangelo di oggi ci parla di quanto è importante la parola di Dio per il creato, per il mondo intero, per la nostra vita, per l'ieri, l'oggi ed il domani.
"Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme al seminatore e pane da mangiare, così sarà della parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l'ho mandata."
Da qui i Gen Verde ne hanno tratto una splendida melodia spesso cantata a Messa durante l'offertorio.
Con più forza ancora lo splendido brano di apertura del Vangelo di Giovanni parla ancora della parola, del Verbo, all'origine di tutto:
"In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste.In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolta. Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Egli non era la luce, ma doveva render testimonianza alla luce. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo.

lunedì 14 marzo 2011

La domenica andando alla messa: lo scambio della Pace

Voglio iniziare questa mia saltuaria quanto irregolare rubrica su "La domenica andando alla messa" con lo Scambio della Pace. Nella mia parrocchia, San Lino alla Pineta Sacchetti, vi è una usanza molto bella durante la Santa Messa domenicale delle 10, quella dei ragazzi. Allo scambio della Pace i bambini del catechismo dapprima si danno la mano tra di loro, poi coi catechisti e le suore, poi corrono per la Chiesa in cerca dei propri genitori e parenti e li abbracciano ed infine salgono sull'altare, in fila indiana, e, ad uno ad uno, danno la mano al Celebrante. Bello no?
A me sembra bellissimo. Il tutto mentre le chitarre intonano una canzone sulla Pace, quella vera che ci dona Nostro Signore e non quella della bandiera arcobaleno rovesciata.
A me piace molto questo momento.
Il giorno del mio matrimonio un frettoloso celebrante (andava di fretta dopo 30 minuti di sua omelia) non mi ha dato neanche il tempo di scambiare la Pace coi miei, da qualche minuto, suoceri che già aveva ripreso la celebrazione. Mi è spiaciuto e lo ricordo ancora come unico momento negativo di quella Cerimonia in sè emozionante e bellissima. Vero è che io ho cinque fratelli e mia moglie quattro quindi il giro della Pace e dei primi auguri si sarebbe fatto lungo, ma che fretta c'è di correre verso la fine della celebrazione?
Lo scambio della Pace mi piace modello San Lino: i figli alla ricerca dei genitori per abbracciarli durante la Santa Messa e poi tutti su sull'altare dal Sacerdote.
Pace a voi.

domenica 13 marzo 2011

Pippo Inzaghi dove sei

Pareggiare col Bari una squadra che dovrebbe vincere lo scudetto! Uscire dalla Champions contro il Tottenham, quinta nella Premier League e noi primi qua!
Che peccato.
Mercoledi sera col Tottenham almeno tre palloni vaganti in area avversaria con nessuno a buttarla dentro. Pippo avrebbe fatto tre goal: di testa, di piede e di anca.
Robinho si è mangiata la qualificazione e tutti danno colpa ad Ibra: il brasiliano a me, per ora, non piace. Segna goals solo a porta vuota. Nei momenti decisivi sbaglia anche un tiro semplice semplice.
Oggi contro il Bari abbiamo anche rischiato di perdere. Allegri ha sbagliato a far giocare il cugino interista di Ibrahimovic: lascialo fuori un po', lo sapevamo tutti che era nervoso. Ibra zero goal ed anche espulsione e, la cosa più bella, è che in 10 in campo senza Ibra abbiamo giocato meglio ed anche pareggiato. Dobbiamo sperare che il giudice sportivo lo fermi un po' di giornate per vedere giocare meglio il Milan?
Pato inguardabile rimerita la panchina ma non in compagnia della Berlusconi: da solo, anzi di fianco a Pippo, il vero professore dell'area, quello che la butta sempre dentro, senza troppi fronzoli.
Seedorf perchè lo fa giocare non lo so: è svogliato quando gioca 90, figurati se entra per soli 10 minuti.
Poteva andare peggio.
Speriamo l'Inter non acceleri troppo e sia capace di pareggiare ancora altre partite come quella col Brescia. Chissà se riusciremo a portare a casa lo scudetto quest'anno per poi puntare ad altro il prossimo anno con Mexes, Robben Balotelli.... e l'intramontabile Pippo Inzaghi.

sabato 12 marzo 2011

Giappone terremoto e tsunami: e Dio dov'è?

Davanti a queste tragedia immani ed immense, come quella in corso in Giappone, come quella di Yara od anche come quelle che ci capitano in famiglia o tra amici, ci si domanda sempre Dio dov'è, perchè lascia che accadano certe cose, perchè guarda impotente, perchè non interviene e via dicendo.
Domande comuni che ci siamo rivolti nel corso della vita davanti al telegiornale o guardando negli occhi i concittadini di Stava o de L'Aquila che gironzolavano come Zombie con straccia addosso, per le strade di quello che era il loro paese, la loro vita tutta, la loro storia.
Ogni giorno aprendo i giornali abbiamo l'occasione di domandarci: e Dio dov'è?
Ogni giorno abbiamo la risposta.
Dio interviene nella nostra storia non come vorremmo noi ma col suo Spirito Consolatore per stare vicino all'uomo, per lenire il suo dolore.
Eccolo Dio dov'è. Invocato dalle nostre preghiere risponde sedendosi accanto a noi e tenendoci per mano.
Ave Maria....

venerdì 11 marzo 2011

L'Etna fuma in abito da sera

L'Etna in abito da sera con guanti lunghi neri di nappa, come una signora distinta fuma innevato sopra Zafferana Etnea.
A sinistra il Mongibello, a destra il mare calmo col suo orizzonte di sbarchi, in mezzo tutti i pensieri su questa Isola e questa Italia che amo già per quello che è ma ancor di più per quello che potrebbe essere.
Il tassista di Catania guida il Mercedes col cappello e mi chiede se anche in Italia arriva l'ottima mozzarella di Santa Venerina.
L'Etna prima è di fronte e, nello snodo delle strade, passa da destra per sistemarsi sulla sinistra.
"Ora l'avrà sempre lì" mi conferma il tassista.
Non so se guardare l'Etna o il mare.
Provo con entrambi così non sbaglio.
Sono di Milano, ho sposato un'Ascolana, vivo ed amo Roma, adoro la Sicilia.
Io amo l'Italia e voi?

giovedì 10 marzo 2011

Schema intervento Cgm 10 marzo 2011 - come comunicare

Schema intervento Cgm 10 marzo 2011:
Comunicati stampa ed articoli:

consigli teorici e pratici per scriverli e veicolarli

CHI – COME – DOVE - QUANDO – PERCHE’

Consigli teorici per il comunicare

1. Imparare dalla cronaca locale, dai free press, dalle agenzie: tecnica dell’sms

2. Avere una idea da comunicare, una sola: concentrarsi su quella…se ce l’abbiamo

3. Puntare all’essenziale, al semplice, al facile di comprensione

4. Sapere a chi si sta comunicando

5. Scrivere


Come comunicare: il mezzo è il messaggio

1. Comunicato stampa: o base o con virgolettati

2. Articolo: incipit, svolgimento, conclusione

3. Intervista: “una brutta intervista è pur sempre meglio di un buon articolo”

4. Lettere al Direttore

5. Internet: new media, blog, social network, twitter, quotidiani on line….


Basta una notizia ben comunicata per essere pubblicati? NO – consigli pratici

1. Database giornalisti generale

2. Quanti invii fare? Intervenire su tutto o no?

3. Indirizzo personali per invii personalizzati

4. Archivio on line sempre a disposizione



Consigli pratici per chi vuole scrivere: nullo die sine glossa

1. Quante ore dedico alla lettura quotidiana dei media?

2. Ho sempre con me carta e penna?

3. Ho sempre con me un dizionario di italiano?

4. Ho sempre con me un dizionario di sinonimi e contrari?

5. Aborrire il copia incolla

6. Quante ore dedico allo scritto? Ho un mio diario? blog?



Piccole esperienze giornalistiche

1. Quotidiano on Line

2. Avvenire

3. Storie di Questo Mondo

4. Radio Mater


Esercitazione pratica

mercoledì 9 marzo 2011

Da Montanelli ad oggi...il mio piccolo contributo al giornalismo

Tanti anni fa (non so essere più preciso non per un finto pudore ma perché proprio non me lo ricordo) al corso di Storia del Giornalismo presso la Facoltà di Lettere Moderne laurea in Comunicazioni Sociali dell'Università Cattolica di Milano, intervenne, a lezione, il maestro Indro Montanelli. Di solito a quel corso non partecipava nessuno ma quel giorno l'aula, come potete immagine, non era strapiena: di più. Col mio Rapido (scooter utilissimo per i miei primi servizi giornalistici) raggiungi il parcheggio della Cattolica e subito mi precipitai in aula e, arrampicandomi su qualche collega non di corso, mi appollaiai in un angolo, tra taccuini di giornalisti veri e libri del Divin Maestro di noi universitari.
Da qualche giorno il professore aveva parlato dell'arrivo del grande giornalista e tutti noi, aspiranti e praticanti giornalisti, eravamo in subbuglio umorale e tecnico.
Per quel giorno riposi tante aspettative perché ero sicuro di poter catturare, in 45 minuti di lezione (lectio magistralis) i segreti di questo mestiere.
Così non fu.

martedì 8 marzo 2011

Oggi 8 marzo festeggio quella mamma (donna) tedesca arrivata ieri a Lampedusa

Tutta notte non ho dormito al solo pensiero di che cosa avrei fatto, piuttosto detto, oggi nel giorno dell'otto marzo (otto marcio) quando esploderà la retorica attorno alle donne, al lavoro femminile, alle mamme che non riescono a conciliare i tempi famiglia/ufficio e via dicendo.
Quest'anno non voglio solo dire che festeggerò stasera con mia moglie e coi figli portando a casa un mazzetto di mimose, se non altro perchè è un bel fiore colorato.
Quest'anno non voglio solo dire che oggi dovrebbe anche essere la festa delle ragazze madri, donne coraggiose che scelgono la vita nonostante tutto e su questo sto aspettando risposta dal Presidente Napolitano (ma ne ho già parlato qui e non voglio dirlo oggi).
La cronaca, o meglio come si dice la realtà che supera l'immaginazione, mi è venuta incontro quest'oggi ed ho trovato chi festeggiare, a chi dedicare questo otto marzo 2011.
"C'e' anche una donna tedesca di 40 anni, insieme alla figlia di nove, tra gli oltre mille immigrati sbarcati a Lampedusa. Sono tra le oltre mille persone giunte sull'isola tra ieri sera e stamattina.

lunedì 7 marzo 2011

Figli... le loro fotografie, il nostro grazie a Dio

Mauro, Matteo e Massimo... i tre piccoli gibertin....

Offerte Trenitalia: ma come si fa ad averle?

Ho due figli (dai 4 ai 6 anni quindi per Trenitalia occupano un posto ma lo pagano metà!), una moglie (occupa un posto e lo pago tutto) ed un neonato (non paga ma me lo devo tenere in braccio), vivo a Roma, vorrei andare a Milano, ogni tanto, dai miei genitori, come faccio?
Prendo l'auto!
Andare a Milano col treno e con famiglia è una cosa da ricchi e non sono ricco.
In auto col Gpl, tra autostrada ed annessi e connessi (salvo imprevisti) se spengo 200 euro totali è perchè mi sono fermato all'autogrill ed i miei figli mi hanno costretto agli acquisti di inizio viaggio.
Col treno. bontà di Trenitalia, con lo sconto famiglia pagherei 236,60 euro a tratta (quindi 236,60 per due) invece che (udite udite! udite udite!) 273 euro a tratta: più del doppio (ed aggiungiamoci i trasporti casa stazione, stazione casa!).
Ed io dovrei viaggiare col treno?
Dicono che se prenoti qualche mese prima trovi anche delle offerte? Davvero? Da qualche giorno sto provando a prenotare qualsiasi giorno da qui a Maggio e non vi sono offerte per la famiglia se non quell'annunciato 20 per cento. Se provo a prenotare oltre a Giugno i nuovi orari non sono ancora disponibili quindi non si può fare niente.
Poi tra Milano e Roma ormai vi è solo l'alta velocità costosissima: di Intercity uno al giorno che a piedi ci si impiega meno tempo e poi vi è il treno notturno e basta.
Cara mamma sto arrivando ma con la mia vecchia auto a Gpl che non inquina ed è moto economica ma spero sempre che la Madonnina ci guidi perchè, sulle strade italiane, non è che poi si è così tanto sicuri.

venerdì 4 marzo 2011

1500 euro in più al mese: quante famiglie vivono con solo 1500 euro?

1500 euro è una cifra che ritorna spesso nella mia vita ultimamente e proviene dal Nord Italia, passa per Roma e torna a Bruxelles.
Qualche giorno fa ero a pranzo con un Deputato italiano (di cui non faccio il nome, anzi lo faccio solo se mi date 1500 euro!), e parlando di costi e sprechi della politica e degli esageratissimi stipendi dei Deputati (ho già avuto modo di dire che lo stipendio massimo deve essere per tutti pari a 5 mila euro!) con la sua voce da ragazzino più giovane di me (quante indicazioni vi sto dando) mi ha placidamente comunicato che: "Con tute le spese che ho, mi devo pagare l'affitto dell'ufficio al paese dove vengo, l'affitto della casa a Roma, i collaboratori e tutto il resto, riesco a mettere via al mese solo 1500 euro".
Wow. E ti sembra poco? A me sembra una riserva mensile molto onorevole. Chi di noi riesce a mettere via 1500 euro al mese per il proprio futuro, per i propri figli od anche per i propri vizi?
Quante famiglia tra di noi, amici, vivono con solo 1500 figli assieme alla moglie ed ai figli.
Forse questo è sfuggito a chi è abituato a vivere ad altri livelli, ad avere molte cose gratis e sconti del 30 per cento se acquistano un auto mentre noi dobbiamo anche qui fare bollettini su bollettini ogni mese.
Leggo oggi su Il Giornale che i deputati europei, in pochissimi secondi, il tempo del click per votare, hanno deciso, alla quasi unanimità, di aumentarsi di euro 1500 al mese le spese per le proprie segreterie politiche che così salgono a 21 mila euro mensile per 736 deputati.

giovedì 3 marzo 2011

"Perchè la morte non abbia l'ultima parola" - mia intervista ad una madre che ha abortito

Silvia e l'aborto. E poi fuori a riveder le stelle pubblicata su La Bussola Quotidiana il 01-03-2011

Sabato scorso, ricevendo in assemblea i membri della Pontificia Accademia per la vita, Papa Benedetto XVI ha dapprima parlato dell’aborto come inganno per la vita e per la donna (soprattutto quello terapeutico), quindi ha richiamato i medici al proprio impegno per la vita e la società tutta a un impegno maggiore verso le mamme che hanno abortito.
In Italia della sindrome post-abortiva si occupano saltuariamente molti Centri di aiuto alla vita, magari appoggiandosi direttamente a qualche psicologa locale, e sistematicamente associazioni quali La Vigna di Rachele e Il Dono.
Proprio grazie a Il Dono incontriamo Silvia, 34 anni, nella sua città, Milano: un aborto alle spalle, un futuro davanti «perché la morte non abbia l’ultima parola», come continua ripeterci con le parole, e lo sguardo, durante l’intervista.
Non volevi pregiudizialmente bambini o hai deciso l’aborto dopo aver scoperto di essere incinta?
Mi ero sempre proclamata contraria all’aborto, ma quel test positivo era talmente inatteso che, pochi minuti dopo aver visto il risultato, alla domanda fatta tra me e me “e adesso?” quel pensiero si è insinuato, quasi ovvio, tra un palpito del cuore e l’altro: “Prima di tutto devo dirlo a lui. E comunque, si può sempre interrompere”.
Quando hai scoperto di essere incinta che sensazioni hai vissuto?
Lo stupore ha prevalso su tutto: avevo vissuto un solo momento d’intimità negli ultimi anni, in occasione di un incontro con il mio ex ragazzo. E quella sera sono rimasta incinta. Allo stupore son seguiti a breve la paura e la confusione…
La scelta dell’aborto l’hai condivisa con il padre di tuo figlio o sei stata lasciata sola?

mercoledì 2 marzo 2011

Donò seme a coppia lesbica: ora dovrà pagare il mantenimento del bambino

Ho riso di gusto leggendo la notizia ed ho riso così tanto che ho dovuto prendermi 24 ore prima di scrivere qualcosa in merito.
Il mio è un riso rispettoso soprattutto del bambino, creatura ancora inconsapevole di che cosa gli è capitato attorno e spero di lasciarglielo quando gli racconteranno tutto questo, assieme alla forza di dire: "vabbeh, avete fatto quel che avete voluto ma ora sono qui e mi faccio il mio percorso".
E' anche un riso ironico verso la cultura del figlio ad ogni costo e ad ogni coppia, soprattutto quelle omosessuali che, per natura, non potrebbero averli ed allora se li vanno prendendo magari con uteri in affitto ed in questo caso con "donazione di spermatozoi".
E' un riso amaro pensando al "professore" tedesco (ed è anche professore!) che magari si è pure sentito per un attimo non solo soddisfatto meccanicamente dal gesto ma anche eticamente, per aver aiutato due lesbiche a coronare il loro sogno, quello di diventare madre (ops madri) e lui sereno nell'aver fatto la buona azione.
Poi la realtà è sempre migliore della immaginazione e quindi la cronaca ci racconta di questo professore che voleva fare un gesto di generosità ma è stato incastrato e probabilmente nei prossimi anni dovrà sborsare tanto denaro. 
Klaus Schröder, un professore tedesco che vive nella regione del Palatinato, dovrà pagare un assegno di mantenimento a una donna lesbica alla quale cinque anni fa donò il proprio seme per aiutarla ad avere un figlio.

martedì 1 marzo 2011

Giorgio Gibertini intervistato a Radio Mater

Mia intervista a Radio Vaticana su "L'amico con la elle maiuscola"

De tranquillitate animi - da L'amico con la elle maiuscola

La mia ricerca in Internet sul prepararsi alla morte si concluse qui, su queste pagine elettroniche di un moderno Seneca, con scritte scintillanti e traduzioni colorate dal latino all’Italiano, e sullo sfondo pubblicità varie di altri siti che non centravano nulla, a meno che reclamizzare una compagnia di assicurazioni accanto al De tranquillitate animi, nasconda una correlazione che la mia limitatezza mentale non mi fa intuire.
Seneca. Ripresi in mano questo autore, questo libro che scorsi una volta al liceo, per obbligo, e poi un’altra all’Università, per sostenere un esame. Lo lessi e rilessi e scoprii dentro qui la chiave di lettura del prepararsi a morire e con stupore notai che tutto era già stato scritto, che tutto avevamo già letto e come mai, anzi, perché mai non ne avevamo fatto tesoro? Capito Undici. Lo portai anche con me, quel tardo pomeriggio, da Francesco e cominciai a leggerglielo.
“Il mio discorso si rivolge a chi è lontano dalla perfezione, mediocre, ancora malato, non al sapiente.”
Hai trovato un testo che parla proprio di noi, mi sorrise Francesco, predisponendosi all’ascolto.
“Costui non deve camminare con cautela, passo passo, perché ha tanta fiducia in se stesso che non esita ad affrontare il suo destino né cederà mai di fronte ad esso. E neppure deve temerlo, perché considera tra le cose precarie non solo gli schiavi, la ricchezza e la posizione sociale, ma addirittura il suo corpo, i suoi occhi, le sue mani, tutto quando rende più cara la sua vita; perfino se stesso mette fra le cose precarie, e vive come se la sua esistenza gli fosse data in prestito, pronto a restituirla senza rimpianti, alla prima richiesta”.
Beh, che ne dici Francesco, già abbastanza esplicito “il ragazzo”, non credi?