martedì 21 febbraio 2017

"Quello che avete fatto per Paolo è oggi la più Alta forma di carità"

Giorgio Gibertini con Enrico Marini
Il professor Enrico Marini ha conosciuto mio nonno e da lui ha comprato, 50 anni fa circa, la strumentazione per analisi enologica dell'Istituto Tecnico Agrario Celso Ulpiani che siamo venuti a riparare causa danni del terremoto dello scorso 30 ottobre.
Quando sa che sono qui lui corre sempre, nonostante i suoi 89 anni, a salutarmi e io passo un'ora almeno ad ascoltare i suoi racconti sul passato e sul presente e poi lui ascolta volentieri me e mi chiede sempre della famiglia.
Gli ho parlato di Paolo, del suo arrivo, del suo esserci trovati, improvvisamente, come genitori affidatari e sapete che cosa mi ha detto Enrico?
"Oggi essere genitori affidatari è la più Alta forma di Carità. Pregherò per voi".
Mi ha commosso ancora una volta. Grazie Dio per Enrico e per queste giornate ad alto livello emotivo.




Alle 19.23 il prof. Marini mi ha telefonato per leggermi il Vangelo di Oggi:


Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 9,30-37.
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse.
Istruiva infatti i suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma una volta ucciso, dopo tre giorni, risusciterà».
Essi però non comprendevano queste parole e avevano timore di chiedergli spiegazioni.
Giunsero intanto a Cafarnao. E quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo lungo la via?».
Ed essi tacevano. Per la via infatti avevano discusso tra loro chi fosse il più grande.
Allora, sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuol essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servo di tutti».
E, preso un bambino, lo pose in mezzo e abbracciandolo disse loro:
«Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me; chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato"
Ha chiuso dicendo: ho pensato a te e a tua moglie, diglielo a Sara.

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