martedì 5 luglio 2011

Guido Rossi: interista e comunista per uno scudetto di cartone......tenetevelo!

Sono anni che lo dico anche io, nel mio piccolo e che cerco di ricordarlo nelle discussioni da bar o nello spogliatoio il giovedì sera a termine della partita di calcio: vi ricordate o no che nel famoso 2006 lo scudetto fu assegnato all'Inter da un interista che fu anche membro del cda della seconda squadra di Milano, tal Guido Rossi? Lo vogliamo dire o no che si fecero tutto in casa? Oggi scopro che oltre ad essere interista, tal Guido Rossi, era anche comunista, mandato da Prodi come ricostruisce ottimamente il Giornale nel pezzo che anche io vi riporto qui sotto. Guido Rossi comparve quell'anno, diede lo scudetto all'Inter, azzerò le concorrenti per facilitare le vittorie future alla sua squadra e finì nel dimenticatoio... non per tutti perchè sembra che Palazzi se lo sia ricordato (forse è milanista o juventino) ed ora tutto viene rimesso in discussione.
Pensate se a giudicare oggi a chi assegnare quello scudetto fosse mandato dal governo Galliani....!
Quante scene interiste sullo scudetto degli onesti.... con che coraggio.
Tenetevelo pure stretto se vi fa caldo anche se, sinceramente, in B con Gasperini sicuramente vi trovereste bene.
Da Il Giornale
L'interista mandato da Prodi a dare lo scudetto all'Inter.
C’è un nome che gira e rigira adesso sulla triangolazione Milano-Torino-Roma. È quello di Guido Rossi. Perché il dossier Palazzi che scuote il mondo del pallone e che verosimilmente porterà alla revoca dello scudetto del 2006 all’Inter ora ruota attorno a lui. Allo scoppio dello scandalo Calciopoli e con i vertici della Figc coinvolti (il presidente Carraro e il vicepresidente Mazzini furono travolti dalle intercettazioni e dall’inchiesta), questo potente avvocato fu scelto come commissario della Federazione. Era il volto considerato presentabile del calcio italiano stravolto dalla bufera giudiziaria. C’erano i Mondiali, dissero. C’era bisogno di qualcuno giudicato credibile: a scegliere Guido Rossi fu il governo Prodi, in particolare dal ministro Giovanna Melandri. Perfetto per loro: uomo di sinistra, da sempre. Ma ovviamente la sinistra chic e ben agganciata. Per tre anni (dal 1989 al 1992) era stato anche deputato di Sinistra Indipendente. Poi arrivò Tangentopoli e lui, avvocato d’affari della Milano bene, si schierò apertamente dalla parte del pool. Giustizialista lo è sempre stato. Così come è sempre stato interista. Eccolo il nodo, che non si scioglie e non si scioglierà. Il buco nero del post Calciopoli è questo dettaglio non trascurabile per nessuno e tantomeno per i tifosi delle squadre punite dalla giustizia sportiva con la retrocessione o la penalizzazione.Guido Rossi era un signore conosciuto a una nicchia di persone: il mondo della finanza, il mondo degli affari, il mondo di una certa politica, meglio se legata a finanza e affari. «Non c’è vicenda discussa, nell’olimpo della banca e finanza, in cui manchi da 30 anni il suo zampino. Ne ha viste e fatte più di Bertoldo, ma lui sopravvive alle tempeste, gli altri ci rimettono le penne. È Guido Rossi. Nemico di Enrico Cuccia, ha imparato l’arte da lui», scrisse una volta Panorama. Non era un personaggio pubblico, però. Calciopoli e tutto quello che ne è seguito l’hanno trasformato in questo: un popolare volto da stadio, più odiato che amato, perché nemmeno i tifosi dell’Inter l’hanno mai adorato. E questo nonostante sia stato lui in persona a dare al club milanese lo scudetto del 2006. Lo dice la storia, oltre che varie testimonianze: la commissione dei saggi istituita per decidere che cosa fare di quel campionato, aveva espresso l’intenzione di non assegnare ad alcuno la vittoria. Guido Rossi si impuntò: spinse perché fosse assegnato all’Inter, cioè alla prima squadra in classifica non toccata dallo scandalo. Peccato che fosse anche la sua squadra, non solo come tifo: dal 1995 al 1999 l’avvocato milanese fu membro del consiglio di amministrazione del club nerazzurro. Non proprio un esempio di limpidezza. Lo scudetto fu assegnato e lo chiamarono scudetto degli onesti. Da allora Guido Rossi è detestato da juventini e milanisti. Odiato anche per essere stato sfacciatamente protagonista nella finale di coppa del Mondo di Berlino quando scese in campo a ricevere la Coppa, nonostante sapesse di essere una meteora nel mondo del calcio. Il bagno di popolarità, prima di tornare nell’oblio per tanti e nella notorietà di pochi. A far fare affari, sempre. A essere il centro di molte cose e di molto potere. Possibilmente rosso.

5 commenti:

Davide ha detto...

Di sicuro una persona migliore rispetto ai "PADRONI" del calcio..... ma l'obiettività del Giornale è risaputa a tutti

Buongiorgio ha detto...

Quello che conta, a mio avviso, non è l'obiettività del Giornale ma l'obiettività dei fatti. Guido Rossi era o no la persona meno adatta ad assegnare lo scudetto all'Inter?

Enzo ha detto...

Io , tifoso granata mi sto ancora chiedendo il perchè del famoso scudetto revocato. Misteri del calcio..

Buongiorgio ha detto...

cioè, Enzo?

Enzo ha detto...

Leggi questo..
http://it.wikipedia.org/wiki/Caso_Allemandi

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