venerdì 15 aprile 2011

La legge di un solo articolo: non si processa chi si chiama Silvio Berlusconi

Propongo una legge di un solo articolo: non si processa chi si chiama Silvio Berlusconi mentre ricopre incarichi pubblici elettivi. Più facile no? Che dite? Rispetto a tutte le altre iniziative contorte votate pur di lasciare governare in Pace il presidente del Consiglio. Guardate, non lo sto dicendo per scherzo. Non si ha il coraggio di ristabilire la immunità parlamentare perchè all'epoca di Tangentopoli fu tolta? Bene, allora Salviamo il Soldato Silvio (SSS). Processo breve, più corto, più lungo. Silvio Berlusconi ha avuto, in questi 20 anni, 2566 udienze, 109 processi, 530 perquisizioni e dice di aver speso circa 300 milioni di euro per pagare i suoi avvocati (quanto tutte queste cause siano costate allo Stato non oso neanche chiederlo).
Chi avrebbe potuto resistere, in Italia ma anche nel mondo, ad un tale assedio? Solo lui forse. Concordo con Maurizio Belpietro che oggi da Libero dice: Silvio, ora che ti sei sistemato parte dei tuoi processi, pensa anche ai nostri e vara la "epocale" riforma della Giustizia per salvare tutti gli altri cittadini. Concordo. E' il momento di farla. Quindi proponiamo questa legge (non si processa chi si chiama Silvio Berlusconi mentre ricopre incarichi pubblici elettivi) e sono sicuro che la voterebbe una larghissima maggioranza, più di quella che ieri ha votato il cosiddetto processo breve. Certo, capisco io stesso che è ingiusta come legge. Quanti sono i fortunati in Italia che si chiamano Silvio Berlusconi ma che, in contemporanea, ricoprono incarichi pubblici? Non penso molti. Lasciatelo lavorare in pace fino alla fine del suo mandato e poi vedremo che succederà. La voterebbero in molti Silvio, stanne certo, ed il giorno dopo correrebbero all'anagrafe a cambiarsi nome in Silvio Berlusconi.

1 commento:

Davide ha detto...

Chi si chiama Silvio Berlusconi e fa il Premier (quasi ininterrottamente) da più da 15 anni dovrebbe tenere un comportamento meno sconveniente. Secondo me non c'è altro da dire.

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