domenica 17 aprile 2011

Francesco 18 anni anni: dietro la disabilità ci sono io

Ho conosciuto Francesco De Filippi l'anno scorso a Castelvetrano: una forza della natura che, nonostante la carrozzina, spingeva in avanti tutti noi. L'ho voluto intervistare per www.figlieefamiglia.it dove presto curerà uno spazio con i suoi scritti. Lo trovate anche tra i miei amici in Facebook: fatevelo amico, c'è da imparare.
Francesco, 18 anni: dietro la disabilità ci sono io. Lotto, scrivo e cerco un editore (pubblicata su www.figliefamiglia.it)
Il destino è una bestia strana a volte chiede alle persone di avere più coraggio della dose prevista, e per questo cari lettori che oggi vogliamo farvi conoscere un diversamente abile (ovvero un ragazzo con diverse abilità!!!) che nonostante sia stroncato dalla malattia che da diciotto anni lo costringe a stare in una sedia rotelle ha trovato la forza di reagire e sta cercando di trovare uno spazio nel mondo.
Francesco De Filippi, presentati in poche parole ai nostri lettori: la tua storia in breve?Mi chiamo Francesco vengo dalla Sicilia e precisamente da Erice Casa Santa (Tp) La mia storia e ricca di operazioni , i miei primi anni li ho vissuti quasi tutti in ospedale, i miei ricordi su quegli anni sono molto confusi quasi come se per la troppa sofferenza la mia mente li avesse cancellati. Mi sono sempre visto così sulla sedia rotelle anche se la malattia che ha cambiato la mia vita è venuta a tre anni. Dai racconti di chi se li ricorda quei momenti vengo a sapere che ho sempre avuto un carattere forte e dimostrato una grande voglia di vivere. Adesso vivo come una persona normale e ho raggiunto un po’ di stabilità.
La tua disponibilità e voglia di comunicare è eccezionale tanto è vero che non ti sei voluto neanche sottrarre alla mia intervista: perchè ti lasci intervistare senza problemi?
Ringrazio te e la redazione per quest’opportunità, io volevo fare un ‘intervista diversa dalle altre, perché nella mia città ho raggiunto un po’ di popolarità ma solo grazie alla mia situazione fisica, perché i mass media mi cercano soltanto quando ci sono lotte per i disabili e cose di questo genere, io ho accettato quest’intervista perché sono stanco di essere trattato così e voglio gridare al mondo che dietro al disabile c’è altro, c’è una persona ma gli altri lo dimenticano troppo spesso.
La malattia ha condizionato la tua vita e le tue scelte ?
Indubbiamente la mia vita e le mie scelte sono state condizionate dalla malattia, da bambino con l’ingenuità dell’età dicevo che i problemi della vita si risolvono con un sorriso. Ora che sono più grande ho capito che il mondo non è quello che ti raccontano nelle fiabe ma si deve combattere sempre e chi è nella mia situazione forse un po’ di più. Poi ho dovuto superare la fase dell’accettazione perché nonostante i miei familiari e gli amici cercassero di non farmi pesare la situazione io mi sentivo diverso. In qualche modo però dovevo reagire e mi ha aiutato molto frequentare un centro dove sono tutti disabili, a questo punto vivendo entrambe le realtà mi son detto che non volevo essere il nulla, non potevo gettare l’opportunità che la vita mi aveva dato anche per tutti i disabili che non lo possono, quindi adesso cerco di difendermi come posso tra il pregiudizio e la pietà. Io non voglio impietosire nessuno e voglio andare avanti per dimostrare quello che valgo. Di rinunce ne ho dovute fare ma quella più grande non è stata il non poter correre o camminare o il dover saltare qualche gita con la scuola perché magari il posto non è abilitato, bensì recitare, il mio più grande sogno . Devo ringraziare però un mio professore che da qualche anno mi permette di prendere parte alle sue rappresentazioni, magari per lui è una cosa piccola avermi nel cast ma per me rappresenta tanto perché mi permette di assaporare un po’ di quell’adrenalina che solo il teatro ti sa regalare .
Nonostante la tua situazione hai delle passioni ?
Come tutte le persone ho delle passioni, le mie sono la lettura e la musica, fonti d’ispirazione per i miei scritti. Non scrivo tra le mie passioni il teatro, le fiction e la scrittura perché non sono passioni, io non le amo, io vivo solo per questo .
Stiamo imparando a conoscerti come scrittore. Hai progetti futuri in campo della scrittura ?Quando ho capito di non poter vivere recitando mi sentivo inutile, poi ho scoperto che posso essere d’aiuto attraverso la sceneggiatura ed è quello che intendo fare, perché questo è quello che definisco il mio mondo, ci apparteniamo a vicenda ed è un legame che nemmeno la malattia più grave potrà distruggere. Intanto mi dedico alla scrittura dei miei romanzi e approfitto di quest’intervista per dire che sono alla ricerca di un editore per pubblicarli. Il romanzo che ho finito si intitola “Il Passato bussa sempre due volte “e sto lavorando invece a “Destini Incrociati” , questi sono i miei progetti. Magari un editore leggerà quest’intervista e mi vorrà conoscere, spero di realizzare presto la prima parte del sogno che è la pubblicazione poi si vedrà. Lo voglio fare perché non per me ma per gli altri cui desidero lasciare qualcosa di mio e almeno quando questa vita terrena sarà finita mi resterà la gioia di essere ricordato. Saluto Francesco ed i miei famigliari. Mi congedo certo che lui tornerà presto qui, su questo spazio, per raccontarci il mondo visto da lui, dal di dentro e non solo.

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