mercoledì 23 febbraio 2011

Dopo 35 giorni al Niguarda di Milano....

Dopo 35 giorni al Niguarda di Milano mia mamma esce dall'ospedale, con le sue gambe affaticate quanto il respiro. Visto che avete seguito con attenzione e preghiera tutta la vicenda, vi voglio dare un doppio resoconto della situazione: uno medico e l'altro politico.
Medico: il problema sembra proprio la valvola mitralica ma, per essere operata, mia mamma deve stare a posto di reni quindi saranno ancora eseguiti accertamenti prima di mettere mano, forse, al grande cuore di mamma. Speriamo e preghiamo.
Politico (nel senso nobile del termine). Mia mamma è entrata in ospedale 35 giorni fa causa affaticamento respiratorio. E' stata una settimana in nefrologia dove hanno fatto pochi controlli e poi si è presa un arresto cardiaco che quasi la rimandava al Creatore prima del tempo. Qualche giorno in rianimazione e poi spostamento in Cardiologia. Esami su esami, cateteri su cateteri che le hanno portato una seria infezione al sangue per la quale ha dovuto subire 15 giorni di dosi massicce di antibiotico.

Finito l'antibiotico ha dovuto ricominciare una serie di esami (non meglio specificati nel genere e nel tempo) e lunedì, a digiuno, è stata ad aspettare, indebolita nel corpo e nello spirito, il medico dal mattino alle 19 perchè se l'erano dimenticata in corsia. Al rientro in camera, stremata (udite! udite!) si è trovata in stanza un paziente uomo! Sì, avete letto bene: al posto della signora sua compagna di viaggio in questa avventura, ed appena dimessa, si è trovata un signore maschio in una stanza da due nell'ospedale Niguarda di Milano.
D'accordo con i medici i miei genitori han deciso di tornare a casa per riposarsi e riprendere le forze per affrontare le prossime tappe di questa lunga degenza e l'eventuale operazione.
Niguarda. Milano. Stop.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ho già sperimentato il Niguarda, per alcuni reparti, meglio scappare e fare un pellegrinaggio a Lourdes!

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