mercoledì 3 agosto 2011

Affittopoli non è un gioco e non abbiamo voglia di giocare

Quando Mauro avrà 25 anni finiremo di pagare il mutuo per questa casa” mi disse sorridendo mia moglie accarezzandosi il grembo pochi giorni prima di partorire il nostro Mauro che ha a ppena compiuto sei anni. Nei mesi scorsi è scoppiato ancora (non è la prima volta in Italia e non sarà l’ultima) lo scandalo cosiddetto Affittopoli, ovvero politici, registi famosi,
giocatori, attori e via dicendo che riescono ad ottenere, per vie di favore, case in affitto od in acquisto a prezzi da catasto, per non dire irrisori ed irriverenti verso la popolazione tutta. Ora sembra esserci cascato anche il ministro ragioniere Tremonti.
Non è un gioco affittopoli ma una triste realtà della nostra Italia.
Ritorno all’esempio personale perché so essere comune a molte famiglie e, probabilmente, anche a molti lettori di Daily Blog.
Correva l’anno 2005. Io e mia moglie Sara, incinta del nostro primo figlio, ci apprestavamo a passare da una casa di 100 metri quadri in affitto (a milletrecento euro al mese) ad una casa di 48 mq più cortiletto identico in acquisto (mutuo variabile da 900 a 1300) Mia moglie scoprì questo piccolo gioiellino di casa in cui viviamo, coi nostri tre figli, mentre stavamo decidendo, malvolentieri, di andare un po’ fuori, verso il Grande Raccordo Anulare per coniugare esigenze abitative alle nostre risicate disponibilità economiche.
La Provvidenza ha dato una dritta a Sara e siamo rimasti in zona abbastanza centrale, comunque ben servita. Con mia moglie incinta abbiamo iniziato il trasloco aiutati dagli amici e sempre con l’orecchio attento a qualsiasi movimento nel grembo materno: i nove mesi stavano per scadere.
Il trasloco finì appena in tempo ed entrati nella nuova casa mia moglie ha esordito in quel modo “Quando Mauro avrà 25 anni finiremo di pagare questa casa!”. Ed io le ho risposto: “Sarà più facile tenere il conto!”. E ci siamo abbracciati sorridendo.
Questa penso sia una vicenda comune a molti di voi amici e lettori, a quasi tutte le coppie italiane, ai nostri nonni ed ai genitori e vorrei giungesse alle orecchie anche di quei politici, attori, dirigenti sportivi, giornalisti che occupano abusivamente (e non nascondiamoci dietro regolari contratti) alcune case nel Centro o non Centro delle nostre Città ed a costi ridicoli, magari senza avere figli da mantenere e da alloggiare.
Che vergogna. Con cadenza irregolare riesplode in Italia lo scandalo Affittopoli e, per alcune settimane ne veniamo sommersi poi tutto torna come prima e loro continuano nel silenzio generale a riaprire quei portoni storici e rincasare la sera, indisturbati pur dalla loro smarrita coscienza.
Vergogna è una parola forte che ridico un’altra volta perché noi per la casa spendiamo tutta la nostra vita e quindi dovreste vergognarmi di essere già ricchi ed in più, facendo i finto tonti, approfittare della Leggi e delle conoscenze per usurpare privilegi al popolo ed ai bisognosi: di destra, di sinistra o lega nord che siete. Non vogliamo stare a questo gioco e non vogliamo stare zitti.
Durante la scorsa Giornata per la vita, nel loro messaggio i Vescovi hanno scritto anche questa frase che mi piace riportare perchè, allora come ora, l’ho sentita indirizzata anche a me: “Pensiamo con riconoscenza alle tante famiglie che accudiscono nelle loro case i familiari anziani e agli sposi che, talvolta anche in ristrettezze economiche, accolgono con slancio nuove creature.”
Però serve giustizia. Non siamo capaci di rivoluzioni, come nel nord Africa, però lasciate stare la casa perché noi ce la sudiamo ogni giorno e facciamo i miracoli per viverci in cinque ed è tutto un gioco di incastri meglio del tetris (questo sì che è un gioco)…. e mia moglie dovrebbe essere il Ministro della Famiglia!
Giorgio Gibertini Jolly
Pubblicato su Dailyblog in data 29 luglio 2011

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