Mentre vi scrivo sono in treno con mio figlio Mauro (sei anni) e stiamo andando al Meeting di Rimini. Una volta si chiamava Meeting dell'Amicizia, poi Meeting di Cl, ora Meeting di Rimini tanto tutti, indicando la città romagnola, sanno di chi stiamo parlando. Questo è un complimento verso chi negli anni ha fatto crescere questa manifestazione.
Il meeting di Rimini ha principalmente per me due importanti significati.
Il primo ovviamente è il clima culturale di giovane entusiasmo che si respira in quella fiera. Poter apprendere qualcosa e vedere che in tanti ragazzi fanno la coda per apprendere tanto è molto bello, rinfranca il cuore, aiuta a ripartire per un settembre diverso. Tanti giovani tra volontari e partecipanti che "litigano" per avere i primi posti in sala ad ascoltare conferenze su tematiche difficili, sicuramente non su argomenti inutili o futili.
Il secondo motivo per cui ogni anno vado al Meeting di Rimini è per incontrarmi con mio padre. Lui ora scende da Milano in treno coi nipoti adolescenti, io salgo da Roma con mio figlio. Una volta quella strada la facevamo assieme, ora il Meeting è anche il nostro punto di incontro: un momento in più per rivedersi col proprio padre, un motivo in più per ringraziare il Meeting.
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