L’equilibrio giusto tra Gesù Bambino e Babbo Natale
Quest’anno in famiglia abbiamo preparato il Presepe molte settimane prima per anticipare Babbo Natale e tutto il consumismo che si riversa sulle vetrine delle nostre città. Ce l’abbiamo fatta. Erano i primi di novembre e, complice un fine settimana di sole in famiglia, abbiamo cominciato a riprendere dalla cantina i vecchi scatoloni e, piano piano, fatto spazio al grande Presepe di casa nostra cominciando a preparararlo con l’ausilio dei nostri figli. Poi ci siamo fatti un bel giro in famiglia per le strade di Roma e neanche un Babbo Natale e solo qualche piccola vetrina già addobbata.
So che da quando esistono i genitori, quindi da sempre, ci si domanda quale sia il giusto equilibrio tra Gesù Bambino e Babbo Natale. So benissimo che i nostri figli sono affascinati dalla figura di Babbo Natale perchè la scuola non fa altro che parlare del simpatico nonnetto con pancia grossa e barba lunga, perchè è riprodotto in tutti i modi anche i più inimmaginabili (babbo natale che scia, che nuota, che scala, che balla, che canta ecc.ecc.) e so pure che al catechismo i sacerdoti chiederanno ai nostri figli “che cosa ti ha portato Gesù bambino” mentre altrove la stessa domanda avrà come desinenza finale il nostro Babbo Natale.
Personalmente sono uno che si è anche travestito per anni da Babbo Natale per la gioia dei miei nipoti ed anche per la mia. In casa nostra non entrano feste dichiaratamente anticristiane come quella di Halloween ma Babbo Natale come è possibile lasciarlo fuori dalla porta?
Ai nostri figli abbiamo spiegato che Babbo Natale è un amico di Gesù Bambino il quale, appena nato, non può raggiungere tutti i bambini del mondo per portare i regalini ma si deve far aiutare da Babbo Natale che porta i regali per festeggiare la nascita di Gesù. In questo modo abbiamo cercato di salvare entrambe le figure dando la priorità al Figlio di Dio. Probabilmente queste parole i nostri figli le matureranno col tempo e sicuramente, come per le intere generazioni passate, non sarà un trauma scoprire tra qualche anno che Babbo Natale non esiste e quindi rimarranno attaccato all’unico “esistente” cioè a Gesù Cristo.
Ma credo che ancor di più abbia valore l’allestimento del Presepe molto tempo prima di tutto il resto per cominciare a preparare il clima, per introdurci lentamente nel periodo natalizio e per far capire che l’attesa più importante è verso quella nascita.
Probabilmente questo effetto scenico avrà più impatto su tutte le altre parole che riversiamo, e continueremo a dire, ai nostri ragazzi.
Non so se abbiamo, infine, trovato un sano equilibrio tra Gesù Bambino e Babbo Natale ma non abbiamo messo le due figure in contrasto o contrapposizione.
I nostri figli la letterina l’hanno scritta a Babbo Natale ma le preghierine sono rivolte sempre e solo a Gesù Bambino: con la letterina hanno richiesto i regalini dal mondo del consumismo, con le preghierine davanti al Presepe, tutte le sere, chiediamo i regali più grandi.
Basterà tutto questo? Non lo so.. ma intanto Buon Natale!
2 commenti:
Non so se può bastare...ma Gesù Bambino nasce...e i piccolini anche a scuola lo sanno, Babbo Natale è un signore anziano che scende dal camino...e porta i doni...alla fine i bimbi sanno distinguere l'uno e l'altro...per Halloween, beh la storia di Jack O' Lantern è molto affascinante ed è un modo per noi insegnanti d'inglese di spiegare ai bimbi, cos'è quella festa...
Ciao Giorgio, piacere di conoscerti e grazie per essere passato ed aver commentato sul mio blog.
Certo che puoi prendere spunti, ne sarò onorata! Se invece volessi copiare qualcosa di scritto o fotografato da noi (contento tu...), ti chiedo per favore di ricambiare ogni volta con un link.
In questo modo la nostra amicizia durerà moolto a lungo. ;)
Ciao e grazie per i complimenti!
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