mercoledì 12 giugno 2013

Dopo 3 ore di riunione di condominio

Al termine di una giornata particolarmente pesante, sul lavoro, neanche il tempo di prolungare l'abbraccio coi miei figli, mi ritrovo all'interno di una incandescente riunione di condominio.
Il clima è teso e surriscaldato come non mai, il soggiorno degli amici è affollato: d'altro canto vi è da decidere sui soldi, tanti soldi, per "rifare" il palazzo, solo le facciate, o il minimo indispensabile.
Giochiamo tutti al ribasso consapevoli di quello che può permetterci, realmente, il nostro portafoglio per i prossimi 18 mesi: all'estetica ed ai ritocchi ci penseremo più avanti, quando saranno cambiate le condizioni economiche generali di tutti, se mai cambieranno.
Clima acceso e tensione alle stelle tra queste 7 famiglie che per lo più condividono spazi ed un portone, solo poche vivono un'amicizia e poi tutte si ritrovano a dover andare d'accordo, quando ci sono le riunioni. E non è facile. Non è per niente facile.
Come non è facile sottrarre tempo ai figli e spiegare loro che, un buon padre, deve aver cura anche del tetto sotto il quale vivono, assicurarglielo e che protegga.
Capiranno, un giorno, come sto capendo io tante altre cose.

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