Un abbraccio che ha salvato mamme e bambini
I retroscena della legge sull'interruzione volontaria di gravidanza
ROMA, lunedì, 15 ottobre 2007 (ZENIT.org).- A fianco di un cimitero che conta quattro milioni e ottocentomila vittime dell’aborto c’è una città della vita e della gioia con 80.000 genitori, bambini e bambine scampate all’interruzione di gravidanza.
Di questa città della gioia parla Giorgio Gibertini nel suo libro appena pubblicato “Mi hanno accolto con un abbraccio” (Fede & Cultura, pag. 112, Euro 10). Gibertini, responsabile organizzativo del Movimento per la Vita (MpV), ha spiegato a ZENIT che questo libro “racconta di un abbraccio e di tanti abbracci, lunghi e reali che hanno aiutato tante mamme, nelle situazioni più disperate e disparate, a scegliere per la vita”.
Pagina dopo pagina il libro attraversa le storie anche di mamme che hanno abortito e che hanno visto la loro vita cambiata da questa esperienza. Per ogni storia ci sono almeno due vite che si raccontano.
L’autore, che è anche giornalista e scrittore, ha spiegato che “uno dei motivi maggiori per cui una madre cede all’aborto è la solitudine. I volontari non fanno altro che mettersi a fianco della madre ed aiutarla a ritirare fuori quel senso di accoglienza alla vita che è dentro noi, ognuno di noi”.
A 30 anni dall’entrata in vigore della Legge 194/78 (Norme per la tutela sociale della maternità e sulla interruzione volontaria di gravidanza) Gibertini traccia, con lo stile del racconto e attraverso delle storie vissute, un bilancio sugli effetti di questa legge, le sue applicazioni, i suoi retroscena.
Nella prefazione, Carlo Casini, Presidente nazionale del MpV, ha scritto che “le 'storie gioiose' di giovani donne giunte fino all’orlo del baratro dell’aborto, ma poi vittoriose in un guizzo coraggioso fino all’abbraccio del figlio neonato, così come le 'storie dolorose' di altre madri che, invece, non hanno saputo resistere alla spinta verso l’eliminazione del figlio sono importanti strumenti per far crescere la cultura della vita”.
E’ vero – ammette Casini – che di fronte a 4.800.000 vittime dell’aborto, 80.000 salvati sono pochi, ma “se alcuni gruppi di volontari, con pochi mezzi, hanno potuto salvare tanti bambini, quanto maggiore sarebbe il risultato positivo se vi fosse l’impegno 'per la vita' dell’intera società e dello Stato con tutte le sue strutture?”.
Il Presidente del MpV sottolinea che le testimonianze delle mamme contenute nel libro di Gibertini “raccontano di amicizia, di calore umano, di solitudine vinta, di aiuto economico e psicologico, di condivisione e superamento dei problemi che avrebbero spinto verso l’interruzione di gravidanza. 80.000 bambini sono stati salvati non 'contro', ma 'insieme' alle loro mamme”.
Per il magistrato Giuseppe Anzani, che ha curato l’introduzione, il volume parla invece di “storie vere, storie vissute, che descrivono 'l’ingiustizia dell’aborto' rivelata attraverso le confidenze innumerevoli raccolte nelle testimonianze delle donne che ci sono passate senza il minimo incontro di una voce o di un gesto di soccorso in favore della vita”.
Per questo, sottolinea, “ogni storia narrata in questo libro diventa finestra affacciata sull’amore”.
[Il volume si può trovare, già adesso, sul sito www.fedecultura.com, mentre sarà disponibile in libreria solamente fra qualche giorno]
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