Eccolo il bambino
è nato
eccoli il Natale
è arrivato
Tutti noi stanchi
arriviamo
al consueto appuntamento
a volte più per inerzia
che per tradizione
a volte più con frenesia
che con adeguata lentezza
E' Natale bambini
lasciamo riposare la mamma
prendiamo noi i più piccoli
portiamoli fuori a giocare
prendiamo su di noi
le preoccupazioni
di un anno intero
e lasciamo riposare
la mamma
dopo le gioie
e i dolori
di questo ennesimo parto.
Quante volte ti sei addormentata
nei lunghi viaggi
tra un parente e l'altro
quelle sere sul divano
davanti al televisore
spesso da sola
dopo aver sistemato
per l'ennesima volta
tutto e tutti
Il Presepe è certamente
un quotidiano rinnovarsi
di quella Sacra famiglia
dell'amore coniugale
dell'amore fraterno
ma anche di quel momento
così umano
forse a volte così raro
ma così dolce
nel quale la mamma
per un attimo si appoggia
al cuscino
e dorme serena
perchè tutto il resto
ora
può andare avanti
senza di lei....
per un po'
col nostro piccolo aiuto
sssttt...
è Natale
lasciamo
riposare la mamma
e che al suo risveglio
ci trovi tutti qui
attorno a lei
martedì 24 dicembre 2019
mercoledì 4 dicembre 2019
E stiamo ancora cantando.....
Stasera guardo io
da quella finestra
dietro la quale nascondevi l’emozione
aspettando il nostro arrivo
ascoltando i nostri canti
desiderosa di aprire quelle imposte
sentire l’ovazione
le prime note di Rose Rosse
e vedermi ascendere a te
Ora ci sono altre finestre
dalle quali attenderci
e dalle quali scrutare nuove partenze
non solo le mie
Ci sono altre canzoni
da continuare a cantare
tanta altra gente attorno
disposta a farsi contagiare
dal nostro amore
consacrato quindici anni fa
Ti amo perché sei ancora lì a quella finestra
Ti amo perché sei copilota in questo viaggio
Ti amo perché sei bussola per la nostra famiglia
Ti amo perché sei maestra per molti
Ti amo perché sei riferimento per tante
Ti amo per come ami tutti quei bambini
Ti amo perché la sera
spente le luci e soprattutto le voci
ancora riempiamo le lenzuola
Ti amo per quello che ancora costruiremo
assieme
inossidabili
e per quello che abbiamo fatto
ogni giorno
E quando mi hai detto
che quel bambino in cerca di famiglia
ha detto al giudice
“ne vorrei una come quella di Matteo Gibertini”
......
beh
mi sono rivisto
a quella serenata
poi ho rivisto
tutti loro
quelli che non c’erano
quelli che non ci sono più
quelli che si sono sempre
Ho rivisto tutto
in un attimo
e ho ringraziato per ogni attimo
costruito e voluto
e cercato
e amato
con te
e mi sono ritrovato
davanti a quell’altare
per un altro Si
da quella finestra
dietro la quale nascondevi l’emozione
aspettando il nostro arrivo
ascoltando i nostri canti
desiderosa di aprire quelle imposte
sentire l’ovazione
le prime note di Rose Rosse
e vedermi ascendere a te
Ora ci sono altre finestre
dalle quali attenderci
e dalle quali scrutare nuove partenze
non solo le mie
Ci sono altre canzoni
da continuare a cantare
tanta altra gente attorno
disposta a farsi contagiare
dal nostro amore
consacrato quindici anni fa
Ti amo perché sei ancora lì a quella finestra
Ti amo perché sei copilota in questo viaggio
Ti amo perché sei bussola per la nostra famiglia
Ti amo perché sei maestra per molti
Ti amo perché sei riferimento per tante
Ti amo per come ami tutti quei bambini
Ti amo perché la sera
spente le luci e soprattutto le voci
ancora riempiamo le lenzuola
Ti amo per quello che ancora costruiremo
assieme
inossidabili
e per quello che abbiamo fatto
ogni giorno
E quando mi hai detto
che quel bambino in cerca di famiglia
ha detto al giudice
“ne vorrei una come quella di Matteo Gibertini”
......
beh
mi sono rivisto
a quella serenata
poi ho rivisto
tutti loro
quelli che non c’erano
quelli che non ci sono più
quelli che si sono sempre
Ho rivisto tutto
in un attimo
e ho ringraziato per ogni attimo
costruito e voluto
e cercato
e amato
con te
e mi sono ritrovato
davanti a quell’altare
per un altro Si
giovedì 28 novembre 2019
L'incontro con un altro Gigante: padre Maurizio Patriciello
Caro Diario, voglio raccontarti subito che oggi è stata una delle giornate più belle della mia vita. Ho avuto la Grazia di incontrare, abbracciare Padre Maurizio Patriciello e pregare con lui e farmi confessare. Padre Maurizio (Caivano - Napoli - Terra dei Fuochi - massimo centro Europeo di smistamento della droga) è un combattente, un testimone vivente, un servo di Dio, un Padre... . Mi ha accolto dicendo: Oggi avevo chiesto al Signore di mandarmi un Angelo e sei arrivato tu". E io in modo scherzoso: "Sapessi cosa avevo chiesto io" e ci siamo abbracciati. Dopo la preghiera e la chiacchierata mi ha concesso una foto e mi ha segnato sulla fronte come si fa con un figlio... ho ancora i brividi dentro.
Durante questo incontro ho sentito il "fuoco dentro" e tale percezione l'ho avuta altre sole due volte nella mia vita, quando incontrai Giovanni Paolo II, Fratel Ettore e Vincenzo Muccioli, altri tre "giganti": oggi il quarto. Grazie.
(leggi anche)
(leggi anche)
giovedì 21 novembre 2019
Il gioco del silenzio
Amici del quartiere che mi incrociate mentre accompagno a scuola Paolo. Vi chiedo scusa se vi salutiamo solo con la mano e non a voce, non è per maleducazione ma è perché stiamo facendo il gioco del silenzio.... :-)
martedì 19 novembre 2019
Una bella storiella per spiegare che cosa è l'essenza della docenza
Un giovane incontrò un anziano e gli chiese:
- Si ricorda di me? E il vecchio gli rispose di no.
Allora il giovane gli disse che lui era stato il suo studente. E il professore gli chiese:
- Ah sì? E che lavoro fai adesso?
Il giovane rispose:
- Beh, faccio l’insegnante!
- Oh, che bello! Come me? gli rispose il vecchio.
- Beh, sì! In realtà, sono diventato un insegnante perché lei mi ha ispirato, volevo essere proprio come lei!
L'anziano, curioso, chiese al giovane di raccontargli come mai. E il giovane gli raccontò questa storia:
- Un giorno, un mio amico, anch'egli studente, è arrivato a scuola con un bellissimo orologio, nuovo e io l’ho rubato. Poco dopo, il mio amico ha notato il furto e subito si è lamentato con il nostro insegnante, che era lei. Allora, lei ha detto alla classe:
- L'orologio del vostro compagno è stato rubato durante la lezione di oggi. Chi l'ha rubato, per favore, lo restituisca.
- Ma io non l'ho restituito perché non volevo farlo.
Poi lei hai chiuso la porta e ci ha detto a tutti di alzarci in piedi perché avrebbe controllato le nostre tasche una per una. Ma prima, ci ha detto di chiudere gli occhi.
Così abbiamo fatto e lei ha cercato tasca per tasca e, quando è arrivato a me, ha trovato l'orologio e l'ha preso.
Ha continuato a cercare nelle tasche di tutti e, quando ha finito, ha detto:
-Aprite gli occhi. Ho trovato l'orologio!Non mi ha mai detto niente e non ha mai menzionato l'episodio.
Non ha mai fatto il nome di chi era stato quello che aveva rubato.
Quel giorno, lei, ha salvato la mia dignità per sempre.
È stato il giorno più vergognoso della mia vita.
Non mi hai mai detto nulla e, anche se non mi ha mai sgridato né mi ha mai chiamato per darmi una lezione morale, ho ricevuto il messaggio chiaramente. E grazie a lei ho capito che questo è quello che deve fare un vero educatore. Si ricorda di questo episodio, professore?
E il professore rispose:
-Io ricordo la situazione, l'orologio rubato, di aver cercato nelle tasche di tutti ma non ti ricordavo... perché anche io ho chiuso gli occhi mentre cercavo!
Questa è l'essenza della docenza.
Se per correggere hai bisogno di umiliare, allora non sei un vero educatore.
- Si ricorda di me? E il vecchio gli rispose di no.
Allora il giovane gli disse che lui era stato il suo studente. E il professore gli chiese:
- Ah sì? E che lavoro fai adesso?
Il giovane rispose:
- Beh, faccio l’insegnante!
- Oh, che bello! Come me? gli rispose il vecchio.
- Beh, sì! In realtà, sono diventato un insegnante perché lei mi ha ispirato, volevo essere proprio come lei!
L'anziano, curioso, chiese al giovane di raccontargli come mai. E il giovane gli raccontò questa storia:
- Un giorno, un mio amico, anch'egli studente, è arrivato a scuola con un bellissimo orologio, nuovo e io l’ho rubato. Poco dopo, il mio amico ha notato il furto e subito si è lamentato con il nostro insegnante, che era lei. Allora, lei ha detto alla classe:
- L'orologio del vostro compagno è stato rubato durante la lezione di oggi. Chi l'ha rubato, per favore, lo restituisca.
- Ma io non l'ho restituito perché non volevo farlo.
Poi lei hai chiuso la porta e ci ha detto a tutti di alzarci in piedi perché avrebbe controllato le nostre tasche una per una. Ma prima, ci ha detto di chiudere gli occhi.
Così abbiamo fatto e lei ha cercato tasca per tasca e, quando è arrivato a me, ha trovato l'orologio e l'ha preso.
Ha continuato a cercare nelle tasche di tutti e, quando ha finito, ha detto:
-Aprite gli occhi. Ho trovato l'orologio!Non mi ha mai detto niente e non ha mai menzionato l'episodio.
Non ha mai fatto il nome di chi era stato quello che aveva rubato.
Quel giorno, lei, ha salvato la mia dignità per sempre.
È stato il giorno più vergognoso della mia vita.
Non mi hai mai detto nulla e, anche se non mi ha mai sgridato né mi ha mai chiamato per darmi una lezione morale, ho ricevuto il messaggio chiaramente. E grazie a lei ho capito che questo è quello che deve fare un vero educatore. Si ricorda di questo episodio, professore?
E il professore rispose:
-Io ricordo la situazione, l'orologio rubato, di aver cercato nelle tasche di tutti ma non ti ricordavo... perché anche io ho chiuso gli occhi mentre cercavo!
Questa è l'essenza della docenza.
Se per correggere hai bisogno di umiliare, allora non sei un vero educatore.
martedì 15 ottobre 2019
In ricordo dell'amico Roberto Bennati
Quando mi è arrivata la telefonata, Roberto, eravamo appena ripartiti da Nomadelfia di Roma. La voce amica mi ha comunicato della tua morte e ho dovuto fermare la macchina. Ho guardato nello specchietto retrovisore i miei figli e mi è venuto in mente subito di quando proprio qui, a Nomadelfia, in uno dei nostri numerosi convegni hai tenuto in braccio il piccolo Mauro e poi di quando eri presente al battesimo di Massimo con tua figlia Francesca, la sua madrina. Ho guardato Matteo e Paolo e come eri contento di conoscerli, anni dopo, e mi hai regalato un'altra volta ancora quel tuo splendido e unico sorriso compiaciuto per la nostra scelta di affido famigliare.
Mi è venuto in mente di quando proprio qui, Roberto, a Nomadelfia, si è consumato il momento più buio della nostra storia di amicizia ma ho la consapevolezza, la certezza, che anche in quegli anni mi hai amato come si ama un figlio ribelle e un amico quando si è travolti tutti da qualcosa di più grande.
Mi hai sempre stimato e amato e io tutto questo l'ho sentito nel silenzio di quegli anni. Grazie.
Poi siamo ripartiti con le lacrime agli occhi mentre i miei figli chiedevano di te e abbiamo cominciato a pregare assieme per aiutarti a varcare la soglia del Paradiso.
Non ho avuto la forza di raccontare loro i tantissimi anni passati assieme a collaborare con la stessa passione per la vita
Tutte le pazzie, tutte le novità che ho introdotto nel gruppo Giovani del Movimento per la vita italiano, come responsabile nazionale giovanile, sono state rese possibile da una Giunta folle come me ma supportato, e sopportate, soprattutto da te che non hai mai smesso di sostenere le mie idee, dai concerti in Piazza, al camper la vita, ai megafoni per fare le passeggiate pro life per le strade, ai presepi viventi, agli incontri coi giovani, alle magliette personalizzate e via dicendo.
Hai sempre sostenuto tutto forte del tuo ruolo e del tuo carisma conquistato sul campo in decenni di attività pro life e quante mamme e quanti loro figli devono a te e a Maria la loro vita, oggi.
Anche alcuni dei nostri perché per te l'insegnamento dei metodi naturali è sempre stato un punto di riferimento e se guardo qualcuno dei miei figli... beh, forse qualcosa l'ho imparato anche io!
Grazie Roberto, per tutto il tempo che mi hai dedicato nella nostra amicizia dalla prima "chiacchierata" sotto i portici della tua casa in campagna fino al giorno del nostro matrimonio e all'ultima volta che ci siamo visti, ormai nonno, con quell'amato sigaro in bocca e ancora più "sordo" a urlarmi "parla più forte che so' sordo!". Quanto ti voglio bene.
Grazie Roberto per le tante parole, i tanti suggerimenti, le decine di confronti, i silenzi e quel sorriso armonioso di labbra e sguardo che ancora continua a parlarci e che spero e prego che ci accompagni per tutto il resto della nostra vita.
domenica 13 ottobre 2019
Dieci anni sono tanti o sono pochi? In ricordo di Babbo Enzo
Dieci anni sono tanti o sono pochi?
Ce lo domandiamo anche oggi nel giorno della memoria della tua morte, Babbo ma ce lo siamo chiesti nel vedere i nostri figli e nipoti superare quella soglia, prendere il largo, volare via.
Poi sono arrivati altri figli che di te hanno solo i nostri ricordi ma non possono sentire la tua voce, spersa nel tempo come mai avremmo pensato e quel dolore che si affievolisce soltanto, inutile negarlo.
Quest'anno Babbo siamo saliti al Gran Sasso, partendo da Prati Di Tivo (tuo figlio Niko dice di specificarlo sempre questo, e tu sai perché).
Sì, sono salito anche io come l'anno scorso al Vettore, so che hai visto tutto, da lassù, ci hai scorso tra le nuvole, ci hai guidato il passo e sei rimasto compiaciuto di tutti, anche di me.
Mi sono domandato spesso "Perchè l'ho fatto io" che non avevo mai fatto una camminata con te e che prima di ogni escursione non dormo per tre notti.
Un po' di auto sfida per superarsi sempre ma anche per provare a sentire quello che provavi tu su quei monti, quello che prova ogni montanaro, ogni uomo che contempla e che per preghiera ha "il passo dopo passo".
Certo, gli ultimi metri quasi mi ritiravo ma poi ho alzato lo sguardo e ho ritrovato in tuo figlio, che era già salito e disceso, quell'ultima spinta al mio arrancare e ti ho rivisto nel suo accompagnarmi per gli ultimi passi.
In ogni momento di questi dieci anni io e Sara, e sono sicuro tutti gli altri, avremmo voluto averti qui: dalla nascita di Matteo, all'arrivo di Paolo, e poi Mattia e poi Vittoria e Winnie...e poi e poi tutti i cambiamenti dei tuoi figli Manuela, Ugo e Lucia e le loro vite che sono in continuo movimento.
Sarebbe un elenco troppo lungo perché davvero dieci anni sono tanti perché racchiudono migliaia di giorni e sono pochi perché siamo sempre a quel giorno lì nel quale hai guardato oltre quella finestra e sei andato avanti come mi raccontano che facevi quando guidavi il gruppo ma questa volta sei andato molto avanti, più veloce del tempo ma solo per un attimo mi piacerebbe rivederti scendere a darmi una spinta, a tirare il gruppo famiglia.
domenica 6 ottobre 2019
I Padrini di Tommaso
I padrini di Tommaso
Quando ci avete chiesto
Di essere madrina e padrino
Del vostro Tommaso
Eravamo proprio lì
In quel luogo che ci ha presentati
In un giorno di festa
Davanti a un altro bicchiere
Ho scavalcato il bancone della birra
Per abbracciarvi
E per un brindisi
E le vostre parole
I vostri sguardi
Hanno incontrati i nostri
E si sono uniti
In un nuovo percorso assieme
Per il nostro Tommaso
Sentirsi “scelti”
Per l’esempio e la testimonianza
Ci ha caricati di responsabilità
E onore
E questo momento di Grazia
Che ci avete permesso di vivere
Con tutti i nostri figli
Continuerà per sempre
Perché anche qui
Valgono le promesse matrimoniali
Del non separarsi mai
Da chi si è “preso”
Davanti a quell’altare
Quando ci avete chiesto
Di essere madrina e padrino
Del vostro Tommaso
Eravamo proprio lì
In quel luogo che ci ha presentati
In un giorno di festa
Davanti a un altro bicchiere
Ho scavalcato il bancone della birra
Per abbracciarvi
E per un brindisi
E le vostre parole
I vostri sguardi
Hanno incontrati i nostri
E si sono uniti
In un nuovo percorso assieme
Per il nostro Tommaso
Sentirsi “scelti”
Per l’esempio e la testimonianza
Ci ha caricati di responsabilità
E onore
E questo momento di Grazia
Che ci avete permesso di vivere
Con tutti i nostri figli
Continuerà per sempre
Perché anche qui
Valgono le promesse matrimoniali
Del non separarsi mai
Da chi si è “preso”
Davanti a quell’altare
venerdì 4 ottobre 2019
Quanto ti amo - Renato Zero- Zero il Folle (una poesia d'amore, una canzone bellissima)
QUANTO TI AMO - Renato Zero
Il destino è strano
forse perchè
è parte di ognuno
ma in fondo nessuno sa bene cos'è
che fa camminare strade
senza senso
ci fa amare
due occhi scuri
in tutto l'universo
Il destino è amaro
cambia ogni istante
quando pensi di averlo afferrato
in un attimo
torna distante
e sa calcolare i piani
al giusto tempo
come quando ti ho incontrata
poi da quel momento
Il destino è strano
forse perchè
è parte di ognuno
ma in fondo nessuno sa bene cos'è
che fa camminare strade
senza senso
ci fa amare
due occhi scuri
in tutto l'universo
Il destino è amaro
cambia ogni istante
quando pensi di averlo afferrato
in un attimo
torna distante
e sa calcolare i piani
al giusto tempo
come quando ti ho incontrata
poi da quel momento
mercoledì 2 ottobre 2019
47esimo compleanno
Foto e video dallo splendido mio 47esimo compleanno. Grazie a mia moglie Sara e ai miei figli per averlo arricchito con la loro presenza, simpatia, originalità e gioia!
Grazie ai tanti amici che mi hanno festeggiato o mandato anche solo un augurio.
Grazie
domenica 29 settembre 2019
Giulia e Matteo e l'amore semplice
GIULIA E MATTEO E L'AMORE SEMPLICE
Pensavo salendo
a quanto poco
vi conosco
penserò scendendo
a quanto tanto
invece
ci conosciamo
Giulia
grazie a te
siamo sempre andati
oltre
un passo avanti
prima di colpo "zii"
e oggi
ancora più in là
Matteo
grazie alla tua squadra del cuore
che non posso nominare
ti ho visto spesso a Roma
per le vostre finali
e così
ci siamo conosciuti
di più
così
semplicemente
Giulia
Matteo
sinonimi di semplicità
come l'amore
perchè in fondo
amarsi è tutto
amarsi è normale
amarsi è semplice
difficile
quotidiano
come una preghiera
da recitare assieme
ogni giorno
Guardate ai vostri genitori
ai vostri nonni
un piccolo sguardo
anche a noi
e buona vita assieme
Giulia
Matteo
buon cammino semplice
Giorjolly
Pensavo salendo
a quanto poco
vi conosco
penserò scendendo
a quanto tanto
invece
ci conosciamo
Giulia
grazie a te
siamo sempre andati
oltre
un passo avanti
prima di colpo "zii"
e oggi
ancora più in là
Matteo
grazie alla tua squadra del cuore
che non posso nominare
ti ho visto spesso a Roma
per le vostre finali
e così
ci siamo conosciuti
di più
così
semplicemente
Giulia
Matteo
sinonimi di semplicità
come l'amore
perchè in fondo
amarsi è tutto
amarsi è normale
amarsi è semplice
difficile
quotidiano
come una preghiera
da recitare assieme
ogni giorno
Guardate ai vostri genitori
ai vostri nonni
un piccolo sguardo
anche a noi
e buona vita assieme
Giulia
Matteo
buon cammino semplice
Giorjolly
mercoledì 25 settembre 2019
I Lupi - Essere un leader
I primi 3 sono vecchi e malati, camminano davanti per impostare il ritmo dell'intero pacchetto. I successivi 5 sono i più forti e migliori, hanno il compito di proteggere il lato anteriore se c'è un attacco. Al centro ci sono gli altri membri del branco, sempre protetti da qualsiasi attacco. Poi i 5, anche loro tra i più forti, stanno seguendo, proteggendo il lato posteriore. L'ultimo è solo, l'alfa. I leader. Egli controlla tutto dalla parte posteriore, assicura che nessuno sia lasciato indietro. Egli è sempre pronto a correre in qualsiasi direzione per proteggere, e serve come 'guardia del corpo' per l'intero gruppo. Nel caso in cui qualcuno volesse sapere cosa significa veramente essere un leader. Non si tratta di stare davanti. Significa prendersi cura della squadra.
sabato 14 settembre 2019
La famiglia è amore e lavoro di squadra
Alcune persone pensano che non si possa paragonare l'amore che sente una madre per suo figlio, all'amore che potrebbe sentire un padre per lui. Dicono che la vita di una donna cambia, il suo corpo cambia, per far spazio al bambino.
L'amore di una madre e di un padre diventerà diverso, ma uno non è inferiore all'altro. Infatti molti non capiscono che anche il corpo dell'uomo si trasforma, la sua mente non è mai più la stessa.
Spesso mentre la madre si dedica h24 al figlio, per aiutarlo a sopravvivere, il padre si dedica corpo e anima ad aiutare entrambi affinché, nel cammino della vita, non gli manchi nulla .
Essere padre comporta lo stesso obiettivo: la madre veglia eternamente sui suoi figli, il padre veglia eternamente sulla sua famiglia.
La famiglia è amore e lavoro di squadra.
L'amore di una madre e di un padre diventerà diverso, ma uno non è inferiore all'altro. Infatti molti non capiscono che anche il corpo dell'uomo si trasforma, la sua mente non è mai più la stessa.
Spesso mentre la madre si dedica h24 al figlio, per aiutarlo a sopravvivere, il padre si dedica corpo e anima ad aiutare entrambi affinché, nel cammino della vita, non gli manchi nulla .
Essere padre comporta lo stesso obiettivo: la madre veglia eternamente sui suoi figli, il padre veglia eternamente sulla sua famiglia.
La famiglia è amore e lavoro di squadra.
(da internet)
giovedì 1 agosto 2019
L'alba di un nuovo inizio o di una nuova era
L'alba di un nuovo inizio o di una nuova era o di un nuovo buongiorgio, che è più modesto e semplice.
Ho finito i 24 crediti formativi per l'insegnamento. Posso insegnare. Ora vacanza e poi vi presenterò qualche "piccolo e grande" progetto nuovo.
Ho finito i 24 crediti formativi per l'insegnamento. Posso insegnare. Ora vacanza e poi vi presenterò qualche "piccolo e grande" progetto nuovo.
lunedì 29 luglio 2019
Recensioni a sorpresa: Modena Park lascia un segno indelebile
Ciao, ho letto ieri il tuo libro: Vasco Rossi Modena park A dire il vero me lo son bevuto in un attimo. Non ho potuto fare a meno di scrivere: GRAZIEEEEE! IO C 'ERO ed ho provato tutto quello che è scritto! Ho avuto la pelle d'oca x tutte le 97 pagine e ho finito scrivendo la mia "storia". Modena Park lascia un segno indelebile. Grazie ancora ! Cristina Berardi
domenica 21 luglio 2019
Per reagire a Bibbiano dell'affido famigliare bene noi ne parliamo
Per reagire alla tragedia immane di Bibbiano, ho in mente un instant book sulla bellezza dell'affido famigliare e lo scriverò in prima persona come genitore affidatario. Chiunque di voi sta vivendo, o ha vissuto, questa bella e importante esperienza e vuole partecipare al libro, mi contatti o mi scriva a gibertini.giorgio@gmail.com
venerdì 19 luglio 2019
Laura Pausini (brava!) interviene sui fatti di Bibbiano
Ho appena letto un articolo sulla storia dei Bimbi di #Bibbiano.
Sono senza parole, senza fiato, piena di rabbia nei miei pugni, mi sento incazzata fragile impotente.
Ho deciso di cercare questa storia perché una mia fan mi ha scritto pregandomi di informarmi. Non ne sapevo nulla.
Non posso credere che abbia dovuto cercare questa vicenda, perché si, quando sono in tour sono spesso distratta dall’attualità e dalla cronaca ma questa notizia è uno scandalo per il nostro paese e dovrebbe essere la notizia vera di cui tutti parlano schifati.
Tutta Italia.
Cosa si può fare?
Come possiamo aiutare?
Per chi non sa ancora di cosa parlo scrivete BIBBIANO su google e leggete.
E poi scrivete su questi maledetti social che usiamo solo per le cavolate, cosa pensate di queste persone che strappano i figli alle loro famiglie.
Non parlo di politica,
parlo di umanità, di rispetto, di diritto alla Vita...
ecco, se avete letto, ditemi sinceramente
...voi non sentite di avere nelle mani degli schiaffi non dati?
Non sentite la voglia di urlare?
Non sentite la voglia di punire queste persone in maniera molto dura?
Scusate lo sfogo ma a me manca il fiato pensando a questi bambini e alle loro famiglie che sono stati torturati psicologicamente per sempre.
Se avete un figlio pensate che improvvisamente una persona della quale per altro potreste anche fidarvi, fa un lavoro psicologico tanto grave da portarveli via e affidarli ad altre persone.
Come si rimedia adesso nella testa e nei cuori e nell’anima di queste persone?
Ma vogliamo fare qualcosa?
Sono senza parole, senza fiato, piena di rabbia nei miei pugni, mi sento incazzata fragile impotente.
Ho deciso di cercare questa storia perché una mia fan mi ha scritto pregandomi di informarmi. Non ne sapevo nulla.
Non posso credere che abbia dovuto cercare questa vicenda, perché si, quando sono in tour sono spesso distratta dall’attualità e dalla cronaca ma questa notizia è uno scandalo per il nostro paese e dovrebbe essere la notizia vera di cui tutti parlano schifati.
Tutta Italia.
Cosa si può fare?
Come possiamo aiutare?
Per chi non sa ancora di cosa parlo scrivete BIBBIANO su google e leggete.
E poi scrivete su questi maledetti social che usiamo solo per le cavolate, cosa pensate di queste persone che strappano i figli alle loro famiglie.
Non parlo di politica,
parlo di umanità, di rispetto, di diritto alla Vita...
ecco, se avete letto, ditemi sinceramente
...voi non sentite di avere nelle mani degli schiaffi non dati?
Non sentite la voglia di urlare?
Non sentite la voglia di punire queste persone in maniera molto dura?
Scusate lo sfogo ma a me manca il fiato pensando a questi bambini e alle loro famiglie che sono stati torturati psicologicamente per sempre.
Se avete un figlio pensate che improvvisamente una persona della quale per altro potreste anche fidarvi, fa un lavoro psicologico tanto grave da portarveli via e affidarli ad altre persone.
Come si rimedia adesso nella testa e nei cuori e nell’anima di queste persone?
Ma vogliamo fare qualcosa?
Laura Pausini
martedì 2 luglio 2019
Sea Watch, Csm, rifiuti a Roma, elezioni e infine Bibbiano: è ora di "basta"
Dov’è il Bello, dov’è il Centuplo nei fatti orribili di Bibbiano?
Sì, lo chiedo a te che sei quello di “Piccola storia felice”: dov’è il sorriso ora? Avanti, aiutami a trovarlo tu.
Mi chiede queste via chat una mia lettrice. Non so risponderle.
In queste ultime settimane ci siamo divisi tra amici, tra preti e suore, tra parenti, e a volte sfiorando la cattiveria, sull’ultimo fatto di cronaca all’interno del tema migranti.
Poi la realtà è piombata nelle nostre case, nelle nostre menti ma, peggio, nei nostri cuori, ancora più dura con le storie raccapriccianti di “affido famigliare” provenienti da Reggio Emilia.
Abbiamo un figlio in affido.
Non so commentare quello che è accaduto in quella cittadina, non ci riesco ma avrei voluto vedere cessare le divisioni tra di noi, almeno questa volta, per stigmatizzare tutti assieme l’orrendo mercato di bambini. Invece no, già comincia il solito teatrino della faziosità all’italiana e quindi mi tiro indietro, anzi, mi tiro fuori e per un po’ almeno dico basta a tutto questo, tacendo e pregando per cercare altrove quella risposta da dare alla mia lettrice perché davvero, amica mia, oggi non so cosa dirti.
sabato 25 maggio 2019
Corso sulla Comunicazione Efficace - Idea Domani
All'interno di un percorso formativo denominato "Corso sulla Comunicazione efficace" promosso dalla Associazione " Idea Domani" mi è stato affidato il tema della "Comunicazione attraverso il mondo variegato dei social".
Data la mia esperienza in questo campo mi sono permesso di dare alcuni suggerimenti e il principale è stato: premesso che per aprire un account (twitter, youtube, facebook, instagram o altro) ci voglio circa 5/7 minuti, quanto tempo hai da dedicare in futuro a questo social?
Questa è la prima domanda che bisogna porsi quando ci si avvicina a questo mondo perchè i social vanno coltivati, usati, vissuti altrimenti meglio lasciare perdere.
Dopo questa analisi bisogna scegliere a quale social dedicarsi e cominciare a capirne le regole del funzionamento (e qui ho anche suggerito di leggere il libro di Andrea Petroni) per rendere efficace la propria comunicazione.
Ribadisco che è importante avere anche dei siti ben fatti che devono essere il luogo di approdo: i social sono i traghetti che devono portare le persone nel nostro porto (io ho anche parlato de Il Centuplo).
Per sopravvivere ai Social mi sono permesso di suggerire il libro di Gilberto Santucci e in ultima analisi, sul perchè è necessario essere presente nei social, ho detto sicuramente per evangelizzare ma particolarmente, in questo periodo, per portare un po' di gioia, di felicità (e quindi il rimando al mio ultimo libro, Piccola Storia Felice) .
Ringrazio tantissimo Raffaella e Maria Pia, responsabili di Idea Domani, per avermi rivolto questo invito.
sabato 27 aprile 2019
Massimo rottura del polso giocando a calcio
Stavi giocando una splendida partita (col sorriso, come piace a me) e non solo per i 4 goals che avevi fatto ma per gli assist ai compagni e per la "ginga" (leggasi gioia del calcio, alla Pelè insomma).
Poi, proprio sotto i miei occhi, una piccola spinta di un avversario ti ha fatto cadere male proprio sul polso sinistro.
Subito, da quanto urlavi, ci siamo accorti che la cosa era seria e anche io, troppo coinvolto, ho fatto fatica a reggere il colpo (la dura vita del genitore sugli spalti!)
La corsa in ospedale, le varie prime diagnosi e poi la brava dottoressa che "tenta la manovra" e riallinea tutto e tu che esci dal Pronto Soccorso qualche ora dopo col tuo bellissimo sorriso e un gesso sul quale mettere tutte le nostre firme!
Forza Max, queste esperienze, se vissute bene temprano lo spirito e forgiano il carattere!
Tornerai più forte come "ragazzo", ne siamo certi!
Poi, proprio sotto i miei occhi, una piccola spinta di un avversario ti ha fatto cadere male proprio sul polso sinistro.
Subito, da quanto urlavi, ci siamo accorti che la cosa era seria e anche io, troppo coinvolto, ho fatto fatica a reggere il colpo (la dura vita del genitore sugli spalti!)
La corsa in ospedale, le varie prime diagnosi e poi la brava dottoressa che "tenta la manovra" e riallinea tutto e tu che esci dal Pronto Soccorso qualche ora dopo col tuo bellissimo sorriso e un gesso sul quale mettere tutte le nostre firme!
Forza Max, queste esperienze, se vissute bene temprano lo spirito e forgiano il carattere!
Tornerai più forte come "ragazzo", ne siamo certi!
domenica 21 aprile 2019
domenica 14 aprile 2019
Gatto Panceri ringrazia mio figlio Mauro per avergli dedicato questo video
Questo video lo ha montato e pubblicato il tredicenne di Roma Mauro Gibertini ... e si Erano Molti anche i giovanissimi ieri al mio concerto a Roma ... molti miei sostenitori hanno avuto figli in questi anni e li portano ai miei concerti . Sono sempre molto felice quando la mia musica piace ai giovanissimi , vuol dire tante tante belle cose per me questa cosa . Bravo Mauro hai montato benissimo il video . Un abbraccione a papà Giorgio Gibertini Jolly un papà davvero esemplare , un grande amico e ottimo scrittore di libri .
Gatto Panceri
sabato 13 aprile 2019
La playlist della felicità: da Renato Zero a Gatto Panceri
il libro lo trovi qui
Grazie amico mio, sei nella mia playlist della felicità, con la canzone "Peter Panceri" come ho scritto a pagina 57 del mio libro. Consiglio a tutti la lettura del libro ma anche l'acquisto del nuovo cd "Pelle D'oca e Lividi"
martedì 9 aprile 2019
Quando nascere era più semplice...e naturale!
Riscriviamola che forse si capisce qualcosa (ma non è garantito!)
- La mamma di 61 anni ha messo il corpo.
- Il figlio ha messo lo sperma.
- La sorella del compagno del figlio ha messo l'ovulo
Questo per dare al figlio omosessuale, e al suo compagno, una bimba.
Al vostro aberrante "modernismo" preferisco il mio tradizionale medioevo
Solo per il fatto che la spiegazione è complicata, non mi piace! Eppure nascere era tra le cose più semplici.....
- La mamma di 61 anni ha messo il corpo.
- Il figlio ha messo lo sperma.
- La sorella del compagno del figlio ha messo l'ovulo
Questo per dare al figlio omosessuale, e al suo compagno, una bimba.
Al vostro aberrante "modernismo" preferisco il mio tradizionale medioevo
Solo per il fatto che la spiegazione è complicata, non mi piace! Eppure nascere era tra le cose più semplici.....
lunedì 8 aprile 2019
Il fantastico mondo dei disabili....Roseto degli Abruzzi
Il 21 agosto 2018 a Roseto degli Abruzzi ci hanno fatto una multa per sosta non pagata: 46.80 euro. Nonostante pass disabili, bisognava andare alla colonnina, prendere ticket con opzione pass disabili perché il servizio multe passa, fotografa e se non trova corrispondenze emette multa quindi non basta solo esporre sul cruscotto regolare pass disabili e parcheggiare. Questa procedura mi è stata spiegata oggi da due gentilissime agenti della Polizia Municipale di Roseto degli Abruzzi che, vista la mia buonafede ("come posso conoscere i regolamenti di tutte le città d'Italia?"- ho chiesto loro) mi hanno anche spiegato come presentare ricorso.... speriamo nella clemenza del Giudice
sabato 30 marzo 2019
I numeri di Massimo in un minuto di video
"Fammeli i numeri che mi fai vedere quando giochi contro di me, fammeli vedere anche in partita che io "pago" il biglietto per questo.". Chiedo sempre e solo questo a Massimo prima di accompagnarlo al campo e poi gli dico, da sempre: "Divertiti e fammi divertire".
Oggi mi ha fatto vedere un colpo di tacco, una busta (noi lo chiamavamo tunnel), alcuni tiri, dei passaggi ai compagni, due goas e il sorriso del bel giocare a calcio.
Così ti voglio, così devi continuare a fare: divertirti e divertirci.
venerdì 29 marzo 2019
#wfc Congresso Mondiale delle Famiglie - Verona: ognuno presente a suo modo
Non potendo essere presente a Verona per il Congresso Mondiale delle famiglie per motivi organizzativi-famigliari, lo seguirò a distanza sui social ma soprattutto condividerò e diffonderò coi miei pochi mezzi a disposizione tutto quello che viene pubblicato: è il mio piccolo modo di essere presente.
domenica 24 marzo 2019
Usate la testa e non solo per fare goal (cronaca del primo goal di testa)
Ci alleniamo sempre, quando giochiamo tra di noi, a colpire bene il pallone di testa. Io crosso dall'angolo e Matteo e Massimo devono saltare e provare e prendere il pallone con la testa davanti all'altro fratello portiere.
Spesso, quando si è in area e si colpisce di testa, non è determinante colpirla bene, a volte basta spizzarla perché il portiere, su questi tocchi, è veramente in difficoltà visto che non può prevedere la direzione che prenderà il pallone.
Oggi Matteo ha fatto il suo primo goal di testa giocando col Real Aurelio ma soprattutto mi è piaciuta l'azione.
Punizione per i nostri a centro campo, ho visto Matteo "dettare" il passaggio in centro area e ho capito che era il momento di accendere la videocamera per potermi poi rivedere, e rigodere, questo suo primo goal di "spizzata".
Bomber Pappi, prima il cuore verso suo babbo e poi.... pum pum pum pum
giovedì 21 marzo 2019
Il #seguimichesonofelice di Nada Di Gregorio
Dov'è la felicità? Quante volte ci siamo posti questa domanda? Quante volte abbiamo scavato nel nostro passato o ci siamo proiettati nel futuro per cercarla? Giorgio Gibertini Jolly nel suo libro #seguimichesonofelice ci invita ad apprezzare il presente. Ci invita a guardare quello che ci ostiniamo a non voler vedere. Ci invita ad ascoltare quello che ci ostiniamo a non voler udire. "Ogni mattina alzati e cerca la felicità. Vai in cerca della felicità che potresti trovare accanto nel tuo letto, nell'altra stanza di casa tua, dal pianerottolo in poi, oltre la porta del tuo ufficio, dietro il bancone del bar, davanti a una chiesa socchiusa e quindi comunque aperta, alla cassa del supermercato, dentro la divisa di un cameriere, nei chilometri dell'autista che ti riporta a casa". Giorgio ci racconta tante piccole storie, icone di piccoli sorrisi, di carezze e di abbracci. Storie che raccontano cose per le quali vale la pena vivere. PICCOLE STORIE FELICI! Grazie Giorgio. La scia che lascia il tuo libro è da seguire. Hai ragione tu...la felicità si conquista ogni giorno cercando l'allegria, partendo col sorriso, portando il sorriso. Basta allenarsi e tutto diventerà più facile.
Nada Di Gregorio (autrice del libro CORRI E NON FERMARTI MAI)
mercoledì 20 marzo 2019
Il #seguimichesonofelice di Alessandra Moresco
Coincidenze?
O momenti da cogliere!
Proprio oggi nella mia giornata mondiale della felicità ho ricevuto in regalo un libro con tanto di dedica!
La felicità si conquista cercando ogni giorno l'allegria, partendo col sorriso, portando il sorriso (che è molto contagioso), coltivando il
sorriso, custodendo il sorriso!!
Il sorrisoooo!!
Grazie Giorgio Gibertini Jolly😊
martedì 19 marzo 2019
A quei papà
A quei papà
Che stasera
Come me
Sono lontani per lavoro
Ma nonostante questo
fanno sentire ai figli
La propria quotidiana presenza
Che stasera
Come me
Sono lontani per lavoro
Ma nonostante questo
fanno sentire ai figli
La propria quotidiana presenza
A quei papà
Che lo sono da qualche giorno
E a quelli
Che non smettono mai
Di esserlo
E crescono e cambiano
Coi propri figli
Che lo sono da qualche giorno
E a quelli
Che non smettono mai
Di esserlo
E crescono e cambiano
Coi propri figli
A quei papà
Che non possono più rispondere
Ai nostri messaggi
Alle nostre telefonate
Ai nostri abbracci
E anche a quelli
Che non vogliono rispondere
Infelici nel loro egoismo
Che non possono più rispondere
Ai nostri messaggi
Alle nostre telefonate
Ai nostri abbracci
E anche a quelli
Che non vogliono rispondere
Infelici nel loro egoismo
A quei papà
Che sanno che il regalo
Più grande per i loro figli
É voler bene alla loro madre
Che sanno che il regalo
Più grande per i loro figli
É voler bene alla loro madre
A quelli che ti sono papà
Nelle varie fasi della vita
E io ne conosco e ne ringrazio tanti
Nelle varie fasi della vita
E io ne conosco e ne ringrazio tanti
A quei papà Che ci hanno Donato
Le nostre mogli
Le nostre mogli
A quei papà
Che leggono
Queste righe qua
Che leggono
Queste righe qua
martedì 12 marzo 2019
Senza fretta
A volte non vado di fretta.
Il treno entra in stazione, tutti si alzano agitati dai loro posti, prendono goffi le valigie sopra le cappelliere, ci sbattono contro, si infilano nervosi la sigaretta già in bocca, avvisano qualcuno della posizione parlando al cellulare col loro accento di partenza, si incolonnano per scendere per primi e correre alla coincidenza per non perderla.
A me invece, quando non vado di fretta, piace restare seduto al mio posto e salutare il mio vicino di viaggio, osservare tutte le scene appena descritte ma soprattutto ascoltare il treno che finalmente tace, le rotaie che non stridono più, i giunti meccanici che allentano la tensione.
Lascio per qualche attimo tutto al suo posto finché il vagone si svuota e, prima che inizino a circolare gli addetti alle pulizie, mi alzo e scendo anche io soddisfatto per essermi goduto il viaggio, dalla partenza all'arrivo, ed essermi premiato e rigenerato con quel momento di silenzio esteriore che è anche pace interiore.
A me piace la vita così, quella senza fretta.
venerdì 1 marzo 2019
Chi libererai Mauro da quel coccio di cipresso?
Eccolo, il nostro Mauro, pronto per la sua nuova esperienza artistica: scolpire e creare col legno. Chi libererai Mauro da quel coccio di cipresso?
domenica 24 febbraio 2019
Siamo veramente una famiglia numerosa
24 febbraio 2019 Piccola Storia felice. Matteo a Messa: Babbo, veramente siamo una famiglia numerosa. Non ci stiamo su una panca sola. #seguimichesonofelice
martedì 5 febbraio 2019
Il #seguimichesonofelice di Antonella: "Ci siamo inventati che la felicità è nei grandi traguardi!"
Grande Giorgio!!! É proprio vero che nessuno è più portato ad apprezzare la bellezza che è nel quotidiano, nelle cose più semplici... Ci siamo inventati che la felicità è nei grandi traguardi!!! Concordo sulla necessità di tirare fuori la nostra spensierata fanciullezza.. Fa davvero la differenza!! Complimenti è stata una lettura utile che fa riflettere e può davvero cambiare il modo di vivere!! 😉😘😘 . Se si arrivasse tutti a godere pienamente di questi piccoli momenti.. Troveremmo il carburante per affrontare le difficoltà inevitabili della vita!!! Sarai felice di sapere che è da un po' che mi sto impegnando a farlo... Sono più serena!!!😊 (oggi mi sono svegliata riflessiva!! 😂😂😂😂) un abbraccio 😘😘
Antonella (per noi Antonellina)
giovedì 24 gennaio 2019
Il #seguimichesonofelice di Federica: "grazie per la tua iniezione di arcobaleno durante la giornata"
Giorgio, stanotte ho letto il tuo libro...Grazie di questa boccata di ossigeno, di questa carica di energia e di positività ke mi hai trasmesso nelle tue righe...Con un linguaggio semplice ed accessibile a tutti, condividi emozioni e concetti di una profondità disarmante....Grazie, è vero, anche io guardo i tuoi stati su whattsap xké sono un'iniezione di arcobaleno durante la giornata....
giovedì 17 gennaio 2019
Lo spirito santo "alita" sul gioiello di San Rocco
Ho sentito lo Spirito Santo alitare qui attorno.
Ho quella luce nel cuore ormai.
Appartengo a quella Luce.
(leggi anche qui)
lunedì 14 gennaio 2019
Il #seguimichesonofelice di Rudiana Ferretti
Giorgio Gibertini Jolly divorato 😊😊😊e apprezzato ...grazie
La felicità si conquista cercando ogni giorno l'allegria, partendo col sorriso, portando il sorriso (che è molto contagioso), coltivando il sorriso, custodendo il sorriso.
#giornodopogiornocomeunallenamentopoituttodiventerapiufacile.
Ricordando affettuosamente nonna Alba, Enzo, Anna....
Citando la mia amica Silvana e tutta la tua grande fantastica famiglia....E non poteva mancare.... Gatto Panceri 😊😊😊
La felicità si conquista cercando ogni giorno l'allegria, partendo col sorriso, portando il sorriso (che è molto contagioso), coltivando il sorriso, custodendo il sorriso.
#giornodopogiornocomeunallenamentopoituttodiventerapiufacile.
Ricordando affettuosamente nonna Alba, Enzo, Anna....
Citando la mia amica Silvana e tutta la tua grande fantastica famiglia....E non poteva mancare.... Gatto Panceri 😊😊😊
venerdì 11 gennaio 2019
Si può essere felici anche non da piccoli, da una recensione vera su Amazon il #seguimichesonofelice di Sonia Galanti
Molto spesso mi sento dire "quando eravamo piccoli eravamo felici e non lo sapevamo", questo libro in fondo serve proprio a questo, a farci capire che noi siamo felici, che la felicità sta nel quotidiano e non serve molto per esserlo, basta semplicemente rendersene conto.
Sonia Galanti
Acquista il libro qui
Sonia Galanti
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giovedì 10 gennaio 2019
I "pro" e i "contro"
Spesso nella mia vita mi sono ritrovato, prima di prendere una decisione o prima di decidere di portarla avanti, davanti a questo foglietto dei "pro" e "contro", a compilarlo, pregarci su e poi fare la scelta. Lo fate anche voi?
mercoledì 9 gennaio 2019
Piccola Storia felice merita una lettura: da una vera recensione su Amazon, il #seguimichesonofelice di Laura Sinelli
Dispensare felicità attraverso piccoli racconti, una sorta di diario di intime esperienze ed avventure. Cercare sempre il positivo, soprattutto in questo mondo dove il positivo non fa rumore e non cattura l'attenzione. Simpatici i consigli sulla spesa: ad alcuni aspetti non avevo mai pensato! Alcuni racconti mi hanno molto toccata, altri più divertita. In ogni caso mi hanno lasciato un senso di pace e di positività. Direi che il libro ha raggiunto il suo scopo!
Laura Sinelli
lunedì 7 gennaio 2019
Il #seguimichesonofelice di Manuela: ogni pagina lascia il segno
Ho letto il libro durante un viaggio aereo verso Roma, quindi un testo che potremmo definire leggero dal punto di vista della numerosità delle pagine, al contempo, ciascuna di esse lascia il segno. Ogni pagina ci permette di riflettere sulla tematica della felicità e di come essa si nasconda sotto mentite spoglie nella nostra quotidianità. Consiglio questo libro sia come riflessione personale Sia come regalo per far vivere minuti piacevoli a lettori attenti e di spessore.
Manuela
domenica 6 gennaio 2019
Filastrocca della Befana - Dobbiamo farlo noi (mamma e figli a mettere l'immondizia nei cassonetti)
La Befana vien di giorno
ha il volto della mamma di turno
aiutata da qualche figlioletto
rimette la monnezza nel cassonetto
La befana è la mamma mia
armata di scopa e paletta
è scesa e con poca fretta
ha sistemato tutta la via
perchè se no tra pochi giorni
qui da noi e nei dintorni
l'immondizia nei sacchetti
raggiungeva i nostri tetti
e noi vogliamo viver bene e sani
e avere pulizia attorno a tutti i piani
non aspettiamo che passi chi Roma ama
ma l'amiamo per primi anche senza fama
Vigileremo dal nostro balcone
che ogni sacchetto trovi giusta collocazione
perchè ora la strada è tutta pulita
sia in discesa che in salita
Buon anno a tutti la mamma è risalita
in solo mezz'ora ha sistemato la vita
nostra e di tutti quelli che vivon qui attorno
buon anno a tutti e che sia un nuovo giorno
Guarda le foto e i video dell'impresa della mia mamma
ha il volto della mamma di turno
aiutata da qualche figlioletto
rimette la monnezza nel cassonetto
La befana è la mamma mia
armata di scopa e paletta
è scesa e con poca fretta
ha sistemato tutta la via
perchè se no tra pochi giorni
qui da noi e nei dintorni
l'immondizia nei sacchetti
e noi vogliamo viver bene e sani
e avere pulizia attorno a tutti i piani
non aspettiamo che passi chi Roma ama
ma l'amiamo per primi anche senza fama
Vigileremo dal nostro balcone
che ogni sacchetto trovi giusta collocazione
perchè ora la strada è tutta pulita
sia in discesa che in salita
Buon anno a tutti la mamma è risalita
in solo mezz'ora ha sistemato la vita
nostra e di tutti quelli che vivon qui attorno
buon anno a tutti e che sia un nuovo giorno
Guarda le foto e i video dell'impresa della mia mamma
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