martedì 29 aprile 2008
sabato 26 aprile 2008
giovedì 24 aprile 2008
ALEMANNO AL CAV DI ROMA
I dati relativi al nostro CAV sono :
dall’inizio della nostra attività ovvero da luglio 1999 al 31/12/2007:
Donne gestanti assistite : 287 di cui 132 italiane e 155 straniere provenienti soprattutto dalla Romania
Donne contatte che hanno abortito :31
Donne non gestanti che si sono rivolte a noi per assistenza varia, soprattutto abitini, carrozzine, alimenti prima infanzia, pannolini ecc : 39
Fasce d’età più insistenti 25/29- 30/34 – 20/24 non mancano i casi delle quattordicenni
Bimbi nati 185
Tutto questo con Alemanno Sindaco avrà maggiore slancio.Ti aspetto a domani, per conoscerci meglio.
martedì 22 aprile 2008
CON ALEMANNO ROMA CAMBIA
lunedì 21 aprile 2008
ADDIO GIULIANO GENNAIO: LIBERALE - AMICO
apprendo della morte di Giuliano. Solo settimana scorsa ci eravamo sentiti, non potendo partecipare al suo spettacolo su Cechov perchè fuori Roma, e dati appuntamento per oggi a Roma. Sono del Movimento per la vita italiano ma ho sempre trovato in Giuliano la disponibilità a farmi esprimere le mie opinioni su argomenti che magari non condivideva del tutto. Un grande liberale che spesso mi ha fatto parlare a Decidere.radio, a Nessuno Tv, su Liberal Cafè. Mi ha dato tanti consigli su come gestire un ufficio stampa. Mi aiutava a scrivere meglio i comunicati correggendomeli professionalmente ed amichevolmente. Perchè te ne sei andato? Che cosa mi dovevi dire? Ti voglio bene Giuliano. Accipicchia sta morte... valla a capire!
ADDIO GIUGEN
In ricordo di Giugen... è "Subito sera" |
Giugen, il nostro Giugen, non c'è più. Se n'è andato come se ne vanno le persone a cui vuoi più bene, lasciando un vuoto che non si può spiegare, capire, colmare. Per noi di DoveComeQuando il miglior modo per farlo restare tra noi è portare avanti il lavoro a cui lui, con la passione e l'intensità che sapeva mettere in tutto ciò che faceva, stava partecipando da protagonista. Per questo, martedì 22 aprile andremo in scena con "Subito sera", ancora più motivati a dare il meglio che possiamo. Per noi, per il nostro pubblico, ma soprattutto per Giugen. Ciao Giu'! Subito sera - In ricordo di Giuliano Gennaio Nell'ambito della manifestazione "TeatroNeiLocali" (selezioni per la partecipazione al MArteLive), DCQ presenta un'opera prima scritta e diretta da Sergio Montanino: "Subito sera". Una fulminea riflessione, dai toni grotteschi, sulla vita nella nostra società. 22 aprile 2008, ore 21.30 TeatroNeiLocali - Selezioni del MArteLive Mads Via dei Sabelli, 2 (San Lorenzo) - Roma Ingresso con biglietto al costo di 4 euro |
mercoledì 16 aprile 2008
GRAZIE E RESTIAMO IN CONTATTO
domenica 13 aprile 2008
PRIMO RISULTATO
venerdì 11 aprile 2008
SALUTO FINALE
DICHIARAZIONE FINALE DI GIORGIO GIBERTINI CAPOLISTA LAZIO PER ABORTO? NO GRAZIE
giovedì 10 aprile 2008
PAROLA DI MONS. LUIGI NEGRI
PER IL VESCOVO DI SAN MARINO-MONTEFELTRO E' UNA BATTAGLIA LAICA DI LIBERTA'
Carissimo Ferrara,
ti giungano i sentimenti di profonda e affezionata solida¬rietà per l'ignobile atto di barbarie di cui sei stato oggetto nel silenzio connivente di troppa società che faccio fatica a chiamare civile.
La mia, proprio perché è una grande formazione cristiana, che debbo come sai a Mons. Giussani. è anche una grande formazione laica. Per me è stato un sempre naturale lavorare e soffrire per la libertà, non solo mia ma di tutti. Eravamo ancora in ginnasio e abbiamo fatto grandi scioperi studenteschi contro la brutale repressione sovietica in Ungheria. E poi non abbiamo più perduto neppure un colpo.
Certo la nostra generazione aveva accanto a sé dei grandi padri della chiesa che ci hanno sempre sostenuto e seguito in questa lotta per la libertà. Noi abbiamo imparato da Montini a Milano, da Fossati a Torino, da Della Costa a Firenze, da Roncalli a Venezia, da Lercaro a Bologna, da Siri a Genova, da Ruffini a Palermo, e soprattutto dal grande Pio XII, che nei pochi e terribili giorni della rivoluzione d'Ungheria seppe scrivere due lettere encicliche e fare due interventi radiofonici.
Poi abbiamo combattuto per la libertà nelle scuole e nelle università. Tante volte a me e ai miei ragazzi è successo quello che è successo a te a Bologna ieri.
Tante volte ho cominciato la giornata andando a visitare negli ospedali gli studenti cattolici, colpevoli di voler soltanto essere integralmente cattolici nell'ambiente.
Caro Ferrara, laici e cattolici ormai sono i capisaldi su cui si può costruire una civiltà meno disumana.
Io non sono politico raffinato e soprattutto sono vescovo, perciò non posso dirti se la tua lista abbia o no una convenienza politica, ma sono lieto di dirti che la tua è una limpida testimonianza ideale, e ti posso assicurare che non gli intellettualoidi delle grandi città ma il sano popolo cattolico riconosce la tua grandezza umana e perciò, lasciamelo dire, almeno implicitamente cristiana.
Che tristezza quando penso che in questi decenni abbiamo mandato in giro per il mondo, dico noi pastori, dei cristiani incolori, inodori e insapori, pronti a dire subito che innanzitutto sono d'accordo con tutti gli altri perché dicono di essere "trasversali".
Avrei tante altre cose da dirti ma ci vedremo presto. Non fare nulla per affrettare il tuo funerale, perché sai che un vescovo cattolico non può officiare funerali civili.
+ Luigi Negri
Vescovo di San Marino e Montefeltro
mercoledì 9 aprile 2008
ER SOGNO BELLO
Trilussa: Er sogno bello
TRILUSSA
Er sogno bello- Macchè! – je disse subbito er dottore -
Qui nun se tratta mica d’anemia!
E’ gravidanza, signorina mia:
soliti incertarelli de l’amore! -Pe’ Mariettina fu ‘na stretta ar core:
- So’ rovinata! Vergine Maria!
Madonna santa, fate che nun sia!
Nun potrei sopportà ‘sto disonore! -
Ma appena vidde ch’era proprio vero
corse da Nino. – Nun è gnente! – dice -
Se leveremo subbito er pensiero.
Ce vo’ la puncicata. Domattina
te porto da ‘na certa levatrice
che già l’ha fatto a un’antra signorina. -
II
La sera Mariettina agnede a letto
coll’occhi gonfi e con un gnocco in gola,
e s’anniscose sott’a le lenzola
pe’ piagne zitta, senza da’ sospetto.
Poi pijò sonno e s’insognò un pupetto
che je diceva: “Se te lascio sola,
povera mamma mia, chi te consola
quanno t’invecchierai senza un affetto?”
E, sempre in sogno, je pareva come
se er fijo suo crescesse a l’improviso
e la baciava e la chiamava a nome…
Allora aperse l’occhi adacio adacio
e s’intese una bocca, accanto ar viso,
che la baciava co’ lo stesso bacio.
III
Era la madre. – Mamma, mamma bella! -
E se la strense ar petto. – Amore santo!
Che t’insognavi che parlavi tanto
e facevi la bocca risarella?
Però ciai l’occhi come avessi pianto…
Dimme? che t’è successo? – E pe’ vedella
più mejo in faccia, aprì la finestrella
e fece l’atto de tornaje accanto.
S’intese un fischio. – Mamma! questo è lui
che sta aspettanno sotto l’arberata…
Dije che vada pe’ li fatti sui.-
Anzi faje capì che se l’onore
se pò sarvà con una puncicata
preferisco de dajela ner core.
lunedì 7 aprile 2008
FESTA PER LA VITA MARTEDI 8 APRILE
FESTA DI CHIUSURA DELLA CAMPAGNA ELETTORALE DI
GIORGIO GIBERTINI
(Aborto? No Grazie)
MARTEDI 8 APRILE
Ore 19 concerto testimonianza di GATTO PANCERI
ore 20 Convegno: "Roma città per la vita" a cui intervengono Yuri Trombetti, Tonino Cantelmi e Alessandra Borghese
Rinfresco per tutti
Ore 21 Spettacolo teatrale Musical "In scena la vita" di Antimo e Cinzia Verrengia
Grand Hotel Ritz, via Chelini 41, Roma.
Ingresso libero, gradita prenotazione
Segreteria organizzativa Giorgia 3314634451
sabato 5 aprile 2008
DOMENICA 6 APRILE GIORGIO GIBERTINI A BRESCIA
domenica 6 aprile GIORGIO GIBERTINI A BRESCIA per
Associazione culturale “12 Marzo” organizza la conferenza “La Vita è amore e bellezza. Difendiamo la vita”, relatori Giuliano Ferrara, Luca Volonté, Giacomo Samek Lodovici, modera Elisabetta Pittino. Partecipa Stefano Conter, cantautore.
- Ore 18 - Villa Fenaroli Palace Hotel - Sala Scalabrini
Via Giuseppe Mazzini, 14 – Rezzato (BS)
venerdì 4 aprile 2008
A PROPOSITO DI UOVA
METTICI UNA CROCE SOPRA
giovedì 3 aprile 2008
AGGRESSIONE A FERRARA IN BOLOGNA
"Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei Cieli"
mercoledì 2 aprile 2008
CE LA FAREMO: SONO SICURO
martedì 1 aprile 2008
A TRE ANNI DALLA MORTE DI GIOVANNI PAOLO II TRE BANI SULLA VITA
Giovanni Paolo II il Papa della Vita
"Quando un parlamento autorizza l'interruzione della gravidanza, consentendo la soppressione del nascituro , commette un grave sopruso nei confronti di un essere umano innocente e privo, oltre tutto, di qualsiasi capacità di autodifesa. I parlamenti che approvano e promulgano simili leggi devono essere consapevoli di spingersi oltre le proprie competenze e di porsi in palese conflitto con la Legge di Dio e con la legge di natura"
Giovanni Paolo II, "Memoria e identità"
59. A decidere della morte del bambino non ancora nato, accanto alla madre, ci sono spesso altre persone. Anzitutto, può essere colpevole il padre del bambino, non solo quando espressamente spinge la donna all'aborto, ma anche quando indirettamente favorisce tale sua decisione perché la lascia sola di fronte ai problemi della gravidanza: in tal modo la famiglia viene mortalmente ferita e profanata nella sua natura di comunità di amore e nella sua vocazione ad essere «santuario della vita». Né vanno taciute le sollecitazioni che a volte provengono dal più ampio contesto familiare e dagli amici. Non di rado la donna è sottoposta a pressioni talmente forti da sentirsi psicologicamente costretta a cedere all'aborto: non v'è dubbio che in questo caso la responsabilità morale grava particolarmente su quelli che direttamente o indirettamente l'hanno forzata ad abortire.
Responsabili sono pure i medici e il personale sanitario, quando mettono a servizio della morte la competenza acquisita per promuovere la vita.
Ma la responsabilità coinvolge anche i legislatori, che hanno promosso e approvato leggi abortive e, nella misura in cui la cosa dipende da loro, gli amministratori delle strutture sanitarie utilizzate per praticare gli aborti. Una responsabilità generale non meno grave riguarda sia quanti hanno favorito il diffondersi di una mentalità di permissivismo sessuale e disistima della maternità, sia coloro che avrebbero dovuto assicurare — e non l'hanno fatto — valide politiche familiari e sociali a sostegno delle famiglie, specialmente di quelle numerose o con particolari difficoltà economiche ed educative.
Non si può infine sottovalutare la rete di complicità che si allarga fino a comprendere istituzioni internazionali, fondazioni e associazioni che si battono sistematicamente per la legalizzazione e la diffusione dell'aborto nel mondo.
In tal senso l'aborto va oltre la responsabilità delle singole persone e il danno loro arrecato, assumendo una dimensione fortemente sociale: è una ferita gravissima inferta alla società e alla sua cultura da quanti dovrebbero esserne i costruttori e i difensori.
Come ho scritto nella mia Lettera alle Famiglie, «ci troviamo di fronte ad un'enorme minaccia contro la vita, non solo di singoli individui, ma anche dell'intera civiltà».
Ci troviamo di fronte a quella che può definirsi una «struttura di peccato» contro la vita umana non ancora nata.
(Giovanni Paolo II, Enciclica "Evangelium Vitae", n. 59).
"(...)Ciò facendo, voi avete dimostrato la vostra solidarietà all’invito dei vostri Vescovi, i quali, durante la Quaresima, hanno attirato l’attenzione di tutta la società sulla grande minaccia che incombe su questo valore fondamentale che è la vita umana e in particolare la vita dei nascituri. È compito della Chiesa riaffermare che l’aborto procurato è morte, è l’uccisione di una creatura innocente. Di conseguenza, la Chiesa considera ogni legislazione favorevole all’aborto procurato come una gravissima offesa dei diritti primari dell’uomo e del comandamento divino del “Non uccidere”.
Tutti questi vostri sforzi, tutto il lavoro della Chiesa, in Italia come in ogni altra parte del mondo, che mira ad assicurare la santa inviolabilità della vita concepita, io oggi desidero presentare a Cristo, il quale ha detto: “Sono venuto perché abbiano la vita”. Affinché questi esseri umani più piccoli, più deboli, più indifesi abbiano la vita, affinché questa vita non venga loro tolta prima che nascano, noi appunto a questo serviamo e serviremo in unione col Buon Pastore perché questa è una causa santa.
Servendo questa causa, serviamo l’uomo e serviamo la società, serviamo la patria"
Giovanni Paolo II, Regina Coeli del 10 maggio 1981 (la domenica precedente la consultazione referendaria sull'aborto)