domenica 31 marzo 2013

Pasqua: la certezza di quel “finale annunciato”

Cristo è risorto! Anche oggi, anche questa volta che siamo nel 2013. E’ la nostra certezza. Su questo si fonda la nostra Fede. E’ per questo motivo che anche il Venerdì Santo assume un significato diverso, di rievocazione e non di smarrimento e di abbandono.
Prima ancora di abbatterci e farci assalire dallo scoraggiamento, sappiamo che dopo due giorni Cristo risorgerà e quindi la bottiglia di spumante è in fresco.
Non voglio banalizzare la portata spirituale della giornata che stiamo vivendo. Voglio concretizzarla. Cristo è risorto duemila e passa anni fa: da allora dobbiamo guardare la vita attraverso gli occhiali della risurrezione e non attraverso quelli del Venerdì santo.
Tutto cambia. La nostra storia diventa sia rievocazione sia fiducia ed affidamento. Il finale è annunciato. Non è cambiato neanche quest’anno e non potrà cambiare più. Cristo è risorto davvero, e per sempre.

sabato 30 marzo 2013

Una preghiera per ogni dito, di Jorge Maria Bergoglio


Leggiamo insieme, per prepararci alla Pasqua e al dopo Resurrezione,  questa preghiera che Papa Francesco  ha scritto una quindicina di anni fa quando era vescovo di Buenos Aires. Una preghiera per ogni dito della mano
1. Il pollice è il dito a te più vicino. Comincia quindi col pregare per coloro che ti sono più vicini. Sono le persone di cui ci ricordiamo più facilmente. Pregare per i nostri cari è "un dolce obbligo".
2. Il dito successivo è l'indice. Prega per coloro che insegnano, educano e curano. Questa categoria comprende maestri, professori, medici e sacerdoti. Hanno bisogno di sostegno e saggezza per indicare agli altri la giusta direzione. Ricordali sempre nelle tue preghiere.
3. Il dito successivo è il più alto. Ci ricorda i nostri governanti. Prega per il presidente, i parlamentari, gli imprenditori e i dirigenti. Sono le persone che gestiscono il destino della nostra patria e guidano l'opinione pubblica... Hanno bisogno della guida di Dio.
4. Il quarto dito è l'anulare. Lascerà molti sorpresi, ma è questo il nostro dito più debole, come può confermare qualsiasi insegnante di pianoforte. È lì per ricordarci di pregare per i più deboli, per chi ha sfide da affrontare, per i malati. Hanno bisogno delle tue preghiere di giorno e di notte. Le preghiere per loro non saranno mai troppe. Ed è li per invitarci a pregare anche per le coppie sposate.
5. E per ultimo arriva il nostro dito mignolo, il più piccolo di tutti, come piccoli dobbiamo sentirci noi di fronte a Dio e al prossimo. Come dice la Bibbia, "gli ultimi saranno i primi". Il dito mignolo ti ricorda di pregare per te stesso... Dopo che avrai pregato per tutti gli altri, sarà allora che potrai capire meglio quali sono le tue necessità guardandole dalla giusta prospettiva.
Jorge Maria Bergoglio

mercoledì 27 marzo 2013

Il nostro mondo, di Renato Zero

In mezzo al caos
E nell'immensità
E' un miracolo essere qua...
vicini.
Beati voi
Beata l'ingenuità
Un milione di anni e restiamo
bambini.
Non dire niente
Adesso abbracciami
Fammi sentire che ci sei.
E' il nostro mondo
Siamo uomini
Non ti tradirò mai
Lo sai.

martedì 26 marzo 2013

Città della Scienza. Il tema di Ciro (9 anni): "Non farò mai il malvivente"

Il voto è 10. Anche perché non potevano esserci pensieri più belli e di maggior convolgimento civile di quelli scritti da Ciro, 9 anni, in un tema su Città della Scienza.
Le fiamme sembrano non aver affatto scalfito le idee e la voglia di una Napoli migliore che animano giovani e bambini: «Il 4 Marzo 2013 è stata incendiata la Città della Scienza e per me è stata una cosa bruttissima- scrive Ciro -. Quando ho sentito la notizia io stavo per scoppiare in lacrime. Era stata fondata a Bagnoli dove c’è molta concentrazione di malvivenza, ma poi è stata fatta li proprio per spaventare i malviventi che hanno paura della cultura, perché sottrae persone alla criminalità».
Ciro sa molto per la sua età: riconosce la criminalità, forse ne vede esponenti ogni giorno per strada. E allora attacca con la sua penna: «Chi ha bruciato questo posto ha bruciato il materiale ma non le nostre idee. Non farò mai e poi mai il malvivente, perché diventerò istruito e lavorerò».
Quindi l’affondo da pelle d’oca: «Appena penso alla Città della Scienza che è stata bruciata, in fondo al cuore mi sento malissimo. Per diventare delle persone perbene ricordatevi queste solenni parole: bisogna rispettare sempre la legge e dire di no alla criminalità!».
Il tema ha fatto il giro del web, trasformamdosi in una specie di manifesto degli onesti. Tre le ipostei per ricostruire Città della Scienza: far rinascere il polo museale proprio sulle ceneri causate dal rogo doloso, spostarlo più vicino all’ex acciaieria dell’Italsider (di cui resta solo la struttura industriale originaria) oppure in un’altra area di Bagnoli. Serviranno 40 milioni e ne sono stati raccolti 23. Ieri anche la visita del ministro Ornaghi: «Una ferita letale per la cultura, non per Napoli: ricostruiremo tutto».

lunedì 25 marzo 2013

L'alba di un nuovo inizio

E' l'alba di un nuovo inizio. L'inizio della Settimana Santa, 9 mesi a Natale. Ecco le nostre certezze sulle quali si fondano l'oggi ed il domani. Benvenuto a questo provvidenziale 25 marzo con doppia ricorrenza.

domenica 24 marzo 2013

Tanti Papa un solo grido: Non abbiate paura!


I "NON ABBIATE PAURA'' DI GIOVANNI PAOLO II, BENEDETTO XVI E FRANCESCO
Le tre omelie di inizio Pontificato degli ultimi tre Papi hanno un elemento comune: il grido: "Non abbiate paura!".
"Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli Stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa “cosa è dentro l’uomo”. Solo lui lo sa!" (Giovanni Paolo II, 22 ottobre 1978)
"Così, oggi, io vorrei, con grande forza e grande convinzione, a partire dall’esperienza di una lunga vita personale, dire a voi, cari giovani: non abbiate paura di Cristo! Egli non toglie nulla, e dona tutto. Chi si dona a lui, riceve il centuplo. Sì, aprite, spalancate le porte a Cristo – e troverete la vera vita" (Benedetto XVI, 24 aprile 2005)
"Non dobbiamo avere paura della bontà, anzi neanche della tenerezza!" (Francesco, 19 marzo 2013)
Raffaella


sabato 23 marzo 2013

Per Sara e i suoi 36 anni

Lo so amore
che hai sempre l’Africa nel cuore
e come vedi
facciamo di tutto
per farti sentire la nostalgia
di quelle notti su un letto di sabbia
nella confusione totale
di un alloggio di fortuna
e con tanta gente attorno
famiglia di famiglie

Qualcosa ci mettiamo del nostro
altro ce lo metti te
e tutte quelle persone
adulti e bambini
attratti come calamite
dalla tua energia
che sgorga quotidiana
per le nostre vite
e per le nostre vie

venerdì 22 marzo 2013

Feto in un cestino del bar a Roma: ma chiamarlo “bambino” è troppo?

Non correva, certo, ma avrebbe presto corso. Non schiamazzava in quel bar, ma lo avrebbe presto fatto. Non tirava la mano della madre per farsi comprare le caramelle, forse cominciava con qualche calcetto ad ordinare al bancone. Si sarebbe chiamato Matteo, Mauro o Massimo, come i nostri figli, oppure Elisabetta, Aisha, Asia come tua figlia.
Invece sarà sempre e solo un “feto, grosso come un pugno, forse lungo 10 cm, trovato morto in un cestino di un bar nei pressi del Circo Massimo”.

giovedì 21 marzo 2013

"Abitano nel mondo ma non sono del mondo"


Il mistero cristiano – Lettera a Diogneto 
V. I cristiani né per regione, né per voce, né per costumi sono da distinguere dagli altri uomini. Infatti, non abitano città proprie, né usano un gergo che si differenzia, né conducono un genere di vita speciale. La loro dottrina non è nella scoperta del pensiero di uomini multiformi, né essi aderiscono ad una corrente filosofica umana, come fanno gli altri. Vivendo in città greche e barbare, come a ciascuno è capitato, e adeguandosi ai costumi del luogo nel vestito, nel cibo e nel resto, testimoniano un metodo di vita sociale 
mirabile e indubbiamente paradossale. Vivono nella loro patria, ma come forestieri; partecipano a tutto come cittadini e da tutto sono distaccati come stranieri. Ogni patria straniera è patria loro, e ogni patria è straniera. Si sposano come tutti e generano figli, ma non gettano i neonati. Mettono in comune la mensa, ma non il letto. Sono nella carne, ma non vivono secondo la carne. Dimorano nella terra, ma hanno la loro cittadinanza nel cielo. Obbediscono alle leggi stabilite, e con la loro vita superano le leggi. Amano tutti, e da tutti vengono perseguitati. Non sono conosciuti, e vengono condannati. Sono uccisi, e riprendono a vivere. Sono poveri, e fanno ricchi molti; mancano di tutto, e di tutto abbondano. 

Preghiera per l'Italia, di Antonio Rosmini

Quanto a me, per quell'incredibile affetto che a te porto, o Italia, o gran genitrice, innalzerò incessantemente questa devota preghiera all'Eterno:
Onnipotente che prediligi l'Italia,
che concedi a lei immortali figlioli,
che dall'eterna Roma per i tuoi Vicari governi gli spiriti,
deh! Dona altresì ad essa, benignissimo,
la conoscenza dei suoi alti destini,
unica cosa che ignora:
rendila avida di liberi voti e di amore,
di cui è degna più che di tributi e di spavento:
fa che in se stessa ella trovi felicità e riposo,
e in tutto il mondo un nome non feroce, ma mansueto

mercoledì 20 marzo 2013

"Abitano nel mondo ma non sono del mondo" - convegno

Giovedì 21 Marzo, all'interno della iniziativa "Incontro con l'autore", presenterò il mio libro "Per una nuova generazione di politici cattolici" presso la Scuola Paritaria Antonio Rosmini di Via Aurelia.
Non sarà una "classica" presentazione del libro ma gli ospiti mi hanno chiesto di tenere una riflessione sul tema "Abitano nel mondo ma non sono del mondo: il cristiano di fronte alle sfide della contemporaneità".
Proverò ad attingere a qualche esperienza di questi dieci anni, in ambito sociale e politico. Per il resto mi attendo arricchimento anche da loro e dal beato Antonio Rosmini.

martedì 19 marzo 2013

Festa del Papà

“Quando un bimbo appena nato stringe x la prima volta il dito di suo padre lo racchiude x sempre” auguri soprattutto a noi che abbiamo quotidianamante la nostalgia dei nostri papa ma sappiamo che la loro presenza e inscritta nelle nostre mani nelle nostre menti nei nostri cuori!
Sara

"Una notte un padre sentì il figlio che pregava nella sua stanza:
Signore, fa che io diventi forte come il mio papà.
Più tardi, quella stessa notte, il padre pregò:
Dio, fa che io sia il tipo di uomo che mio figlio si aspetta."

lunedì 18 marzo 2013

sabato 16 marzo 2013

Una 19enne scrive a Papa Francesco, da Avvenire


Caro Papa Francesco, ho 19 anni, uno zaino, dei libri e qualcosa da chiedere al Papa. Caro Papa Francesco, ti dico che non devi perdere tempo. E non è vero che le voci sulla ricchezza, sugli sprechi, siano solo storie di basso qualunquismo. No, abbiamo bisogno anche di questo. E quando la mattina vado all’Università, voglio sapere che ci sei. Con le tue storie sull’amicizia, sulla ricchezza dei poveri, sul segreto di un amore che si arricchisce donando. E voglio che tu faccia 'verità'. Anche a costo di sollevare tappeti pieni di polvere e segreti.
Perché la nostra religione fa rima con 'conversione', e non con 'perversione'. E voglio che tu sia giovane con noi. Perché quando desideriamo correre sui sogni, sui progetti onesti, non c’è bisogno di qualcuno che ci ammonisca, che ci osservi restando immobile, ma vogliamo qualcuno che corra con noi. E se è vero che per i giovani si è fatto, e si fa già tanto, tuttavia restano quasi sempre 'un discorso', non diventano mai 'un fatto'. Ed è facile riempirsi la bocca della parola 'giovani', ma mettere in rapporto la loro emozione con le tante sfaccettature del mondo è complesso. Provaci. E meno teologia. Dio è già ricerca.

venerdì 15 marzo 2013

Lo Spirito Santo (che consolazione) non legge la stampa italiana

Oggi è un grande giorno per noi cattolici: abbiamo il Papa ed è il Cardinale argentino Jorge Mario Bergoglio (Jorge, Giorgio, buonGiorgio). Oggi è un grande giorno per tutti i Cristiani che, anche se non lo riconoscono direttamente, vedono nel Papa una grande guida spirituale. Oggi è un grande giorno per l’umanità tutta che ritrova un Padre da seguire, imitare, ascoltare, obbedire oppure contestare, criticare, offendere. Oggi è un grande giorno per i responsabili della comunicazione. Questa elezione 2.0, avvenuta quasi tutta in diretta tranne nelle fasi di votazione (delle quali non sapremo mai niente) ha dimostrato che i mezzi di comunicazione possono solo mettersi a servizio dello Spirito di Dio, non devono cercare di indirizzarlo, influenzarlo, anticiparlo: una volta che lo Spirito ha deciso, ai media il compito di amplificarne il messaggio. Lo Spirito Santo soffia e sfoglia le pagine dei giornali senza leggere i pronostici. E’ consolatorio questo. E’ uno dei doni dello Spirito Santo. BuonGiorgio Papa Giorgio Mario Bergoglio

giovedì 14 marzo 2013

Uno dei privilegi del vivere a Roma: il Papa!


Uno dei privilegi del vivere a Roma è proprio questo. Vedere in televisione il camino sopra la Cappella Sistina che rilascia il fumo bianco. Abbandonare la vita che si sta facendo in quel momento. Prendere le chiavi di ufficio e il cellulare ed incamminarsi verso San Pietro per “vedere” il Papa.
Lo puoi fare ogni Domenica, all’Angelus, od il Mercoledì per la Udienza Generale. Però poi c’è l’elezione del Papa alla quale tutta la città, e il mondo in questa città, partecipa.
Vivo a Roma da dieci ed è già il secondo Papa che “vedo” uscire dal balcone principale di San Pietro per presentarsi al mondo.
Non ci sono paragoni tra i due Papa e tra le due elezioni. Vi è solo l’uomo che lascia la sua vita, quello che stava facendo, e corre incontro ad un Padre del quale ha sempre bisogno, ogni giorno.
Di una Papa, papà, che il 19 marzo, Festa di San Giuseppe, festa dei Papà, si insedierà ufficialmente come nostro nuovo Pontefice. Chi è corso da Te, Francesco, è stato per sempre.
(su Italia Domani)

mercoledì 13 marzo 2013

Habemus Papam Francesco


Il 266.mo Vicario di Cristo è il gesuita argentino Jorge Mario Bergoglio, finora arcivescovo di Buenos Aires, 76 anni. Ad annunciarlo il cardinale protodiacono Jean-Louis Tauran dalla Loggia centrale della Basilica di San Pietro. Il nuovo Pontefice ha scelto il nome di Francesco: è la prima volta nella storia bimillenaria della Chiesa che un Papa assume questo nuovo. E’ il primo gesuita eletto Papa. Alle 19.06 la fumata bianca dal comignolo della Cappella Sistina dove più volte si era appollaiato un gabbiano. Il nuovo Papa è stato eletto al quinto scrutinio: i cardinali hanno raggiunto la maggioranza dei due terzi necessari per l’elezione. Le campane di San Pietro hanno suonato a festa nel tripudio degli oltre 100mila fedeli radunati in piazza. Queste le prime parole rivolte da Papa Francesco ai fedeli.
“Fratelli e sorelle, buonasera!

Oggi non c'è clima da Papa: tempo uggioso a Roma

Stamattina Roma si è svegliata col piede sbagliato: freddino, pioggiarellina: oserei dire clima uggioso. A meno che esca il sole nel pomeriggio, ad indicarci che qualcosa di nuovo è avvenuto, non mi sembra la giornata ideale per eleggere un Papa. Ve li immaginate tutti noi fedeli accalcati coi curiosi in San Pietro con gli ombrellini e queste immagini tramandate per sempre alla storia?
No. Aspettiamo una giornata di sole Romana, aspettiamo il nuovo Papa ed in base a chi sarà eletto prenderemo le altre decisioni.

martedì 12 marzo 2013

Non c'è fila per i Musei Vaticani: extra omnes, anche ai turisti

Questa mattina non c'era nessuno in fila per accedere ai Musei Vaticani e quindi alla Cappella Sistina. E' già extra omnes, fuori tutti, turisti compresi. Il 49, che lambisce ripetutamente viale del Vaticano, ci ha regalato questo scorcio inedito dell'ultimo tratto di Mura Vaticane. Dove di solito si assiepano, sin dalle prime ore del mattino, migliaia di turisti guidati da improbabili ombrelli a bandierina, stamattina non c'è nessuno. Il portone di ingresso dei Musei Vaticani è chiuso e le transenne si godono qualche ora in più di riposo.
Extra Omnes, fuori tutti, entri soltanto lo Spirito Santo per far capire ai Cardinali quale è già stata la scelta di Dio.

lunedì 11 marzo 2013

Dio ha già scelto: ora è compito dei Cardinali capire la sua decisione e trasmetterla al mondo

Ho solo una certezza all'inizio di questa settimana. Dio ha già scelto il prossimo Papa. Ora invierà la sua decisione tramite Spirito Santo nella cappella Sistina e sulla testa dei 115 Cardinali elettori che, tra una trattativa e l'altra, dovranno capire "chi" è già stato scelto da Dio, votarlo, e poi comunicarcelo "urbi et orbi".
Capire la volontà di Dio a volte è difficile. Capire le sue decisioni è spesso difficilissimo. Però, cari Cardinali, siete lì per quello e siete sostenuti dalle nostre preghiere. Forza e coraggio!

domenica 10 marzo 2013

Qui ad Atene facciamo così: 8 marzo ed i diritti di tutti

Un giorno che è per la DONNA, per ricordare i diritti troppo spesso negati, le sofferenze taciute, i crimini commessi, la storia e le conquiste sociali, la lotta per la libertà di essere, ma che ci deve far ricomprendere nello stesso spirito di salvaguardia, i diritti di TUTTI, dei fragili soprattutto, di chi è in difficoltà per i motivi più diversi, di chi non ha voce per reclamarli. 
E se il tutto viene simbolicamente sottolineato da una pioggia di fiori, lo trovo meraviglioso. La primavera si avvicina e mi piace pensare al ciclo di questa stagione di eterna rinascita, come lo spirito giusto per rivedere e ricostruire una civiltà secondo i dettami di maggiore comprensione, sicurezza, razionalità, universalità di valori. 
Che i diritti naturali siano sempre prioritari, che la ricchezza non sia mai il fine, ma uno strumento di benessere per tutti. 
Quando i discorsi si fanno complicati, il non senso, la rabbia, i poteri occulti imperano soffocandoci, l'informazione non illumina, ma stordisce, allora la società più che mai ha bisogno di semplicità e chiarezza. 

Mi piace riportare oggi un antico (461 a.C.), ma ancora validissimo discorso: L’ULTIMO DISCORSO DI PERICLE AGLI ATENIESI
Qui ad Atene noi facciamo così.

sabato 9 marzo 2013

L'amore è una moltitudine di SI (Michel Quoist)

L’amore non è già fatto. Si fa.
Non è un vestito già confezionato,
ma stoffa da tagliare, cucire.
Non è un appartamento ‘chiavi in mano’,
ma una casa da concepire, costruire,
conservare e spesso riparare.
Non è vetta conquistata, ma partenza dalla valle,
scalate appassionanti,
cadute dolorose nel freddo della notte
o nel calore del sole che scoppia.

venerdì 8 marzo 2013

Mulieris dignitatem

1. LA DIGNITÀ DELLA DONNA e la sua vocazione - oggetto costante della riflessione umana e cristiana - hanno assunto un rilievo tutto particolare negli anni più recenti. Ciò è dimostrato, tra l'altro,dagli interventi del Magistero della Chiesa, rispecchiati in vari documenti del Concilio Vaticano II, il quale afferma poi nel Messaggio finale: «Viene l'ora, l'ora è venuta, in cui la vocazione della donna si svolge con pienezza, l'ora in cui la donna acquista nella società un'influenza, un irradiamento, un potere finora mai raggiunto. E' per questo che, in un momento in cui l'umanità conosce una così profonda trasformazione, le donne illuminate dallo spirito evangelico possono tanto operare per aiutare l'umanità a non decadere»(1). Le parole di questo Messaggio riassumono ciò che aveva già trovato espressione nel Magistero conciliare, specie nella Costituzione pastorale Gaudium et spes(2) e nel Decreto sull'apostolato dei laici Apostolicam actuositatem(3).

mercoledì 6 marzo 2013

Avvistato il mio libro alla LEV

Avvistato, da amici, il mio libro alla LEV (Libreria Editrice Vaticana) di via di Propaganda in centro a Roma!

martedì 5 marzo 2013

Le chiuse fenestrelle di Palazzo Apostolico

Sono chiuse le fenestrelle
di Palazzo Apostolico
per non ascoltare
il disorientato schiamazzo delle scolaresche
orfane dell'Udienza del mercoledì
ed il seccante chiacchiericcio
dei mal pensanti
sui retroscena della sante dimissioni.
Come due occhi chiusi
su un corpo in preghiera
rendono singolare
anche il quotidiano passaggio
Inevitabile uno sguardo all'insù
necessario un altro dentro di sè
Discendi o Santo Spirito
e schiudi quelle fenestrelle
sui tuoi fedeli
per l'abbraccio al nuovo Papa

lunedì 4 marzo 2013

La vita

La vita è quello che ti succede mentre stai programmando altre cose

domenica 3 marzo 2013

Buongiorno alla Democrazia Italiana

Un vincitore, ma di quelli veri, c’è , dopo questa tornata elettorale e si chiama: Democrazia! Complimenti! Complimenti a tutti quelli che hanno gareggiato. Dall’ultimo, Gianfranco Fini, al primo, Beppe Grillo. Se c’è un vincitore è anche facile fare una analisi dei fatti.
I dati certi: Gianfranco Fini, dopo quasi 30 anni, non siederà più in Parlamento pagando, finalmente, tutte le sue giravolte, i cambi di casacca, i cambi di famiglia, i tradimenti e via dicendo. Non possiamo neanche dire: finalmente si dovrà trovare un lavoro perché in questi anni ha accumulato abbastanza da mantenersi a continuare a fare nulla, ma almeno non ce lo vedremo pontificare da Monte Citorio o da Palazzo Madama.
Ci siamo liberati anche di Di Pietro e di tutti i suoi. Certo, il Parlamento perde un comico paroliere di professione che speriamo non torni a far danni in Magistratura ma anche lui si goda il suo orticello e le 52 abitazioni da visitare una per settimana.

sabato 2 marzo 2013

Dalla fenestrella l’aria nuova entra od esce?

La fenestrella è rimasta aperta a lungo prima e dopo: è per fare entrare o far uscire aria nuova? E’ per far sì che il mondo entri in quelle stanze, o che la novità esca da quella stanza ad invadere il mondo? Dopo l’Angelus quella finestra è rimasta aperta sulla Piazza qualche minuto. Il Papa dietro le tende voleva sentire ancora il vociare della folla o la folla uscente voleva sentirsi accompagnata dal suo sguardo? Quando apriamo le finestre di casa nostra è per cambiare aria o invadere il mondo con la nostra gioia? Mi sono svegliato con questa domanda.

venerdì 1 marzo 2013

Il pianto, il volo in elicottero, il portone che si chiude e la "buona notte"

Papa in elicottero sorvola Colosseo
Ho visto molta gente piangere, ieri, in questo lento e lungo saluto a Papa Benedetto XVI. Un saluto che nessuno si sarebbe mai aspettato di vivere, di organizzare, di accompagnare ma a volte la Storia, quella maiuscola, va oltre i nostri programmi terreni ed entra prepotentemente nella nostra vita costringendola ad adattarsi, a cambiare, a prenderne atto.
E noi tutti ne abbiamo preso atto, giorno dopo giorno: la Storia si stava consumando sotto i nostri piedi, davanti ai nostri occhi, sopra la nostra testa.
Ho pianto. Ho pianto tanto sia Domenica all'ultimo Angelus, con in spalla mio figlio e per mano mia moglie, sia mercoledì all'Udienza generale sia ieri nell'ultimo silenzioso saluto infastidito, discretamente, dal rumore delle pale dell'elicottero.
Ho pianto ieri come il Suo Segretario, don Georg, e come il suo autista incredulo di accompagnarlo per l'ultimo breve viaggio verso l'eliporto.
Anche io, come tutti noi cristiani, mi sono sentito in questi otto anni un piccolo autista delle tue idee, Santo Padre, cercando di portarle agli altri, tramite anche queste pagine, a volte anche senza averne compreso appieno il significato.
Ho seguito con lo sguardo, come tanti privilegiati romani, il volo in elicottero: prima dagli schermi tv e poi nel passaggio sopra la mia testa.
Mi è sembrato di salutarlo ancora e di essere salutato: è la sensazione che tutti abbiamo provato, in comunione. Quel rumore roboante di pale è sembrato a me prima un respiro e poi un sospiro che, dopo essersi avvicinato, se ne è andato per sempre.
Le ultime Sue parole, prima che il portone lo chiudesse al mondo, hanno parlato a tutti noi ricordandoci la dimensione dell'essere tutti Pellegrini su questa terra, e la stanchezza, accompagnata dalla certezza, che davanti vi è un'altra notte, che sia "buona" per tutti noi, per il mondo, per il bene comune, per la chiesa.
"Buona notte" sono state le ultime parole da Papa e sono risuonate come quelle di nostro padre, o di nostro nonno: a suo modo, un po' tedesco, una carezza per noi e per i nostri figli.
Viva il Papa!