giovedì 20 novembre 2025

Ecco il mio editoriale pubblicato su Ilcentuplo dopo aver ritirato il premio Roma Nel Cuore

Ieri ho ritirato il premio “Roma Nel Cuore” a nome e per conto di tutti voi autori e lettori affezionati de ilCentuplo e ascoltatori di Radio Mater – #solocosebelle (leggete qui la bellissima motivazione degli organizzatori Fabrizio Santori, Fabrizio Pacifici e Danilo Melandri che ringrazio).

È stata una giornata meravigliosa, e il motivo più profondo non è stato il riconoscimento in sé, ma quello che ho scoperto stando lì.

Prima di me, hanno salito quel palco almeno una ventina di associazioni romane. C’era chi lotta contro il bullismo nelle scuole, chi crea ponti nell’autismo, chi aiuta le donne vittime di violenza, chi insegna danza ai sordi, chi aiuta le persone affette dal Parkinson, chi sostiene le famiglie nella disabilità, chi si prende cura degli ultimi. Ero lì, ascoltando, e una verità mi è apparsa chiara e luminosa mentre con mia moglie prendevamo appunti e dispensavamo applausi: non ne conoscevo alcuna!

In un primo momento, quasi un moto di vergogna. “Come è possibile? Io che cerco la bellezza, mi era sfuggito tutto questo?”

Poi, la rivelazione. Quella constatazione non è una mancanza, ma un dono. È la risposta più bella alla domanda che spesso ci assale: “Ma perché il bene è così nascosto? Perché non fa rumore?”

Forse la risposta è che il bene non è fatto per fare rumore. È fatto per fare. Opera in silenzio, come le radici di un albero, e il suo frutto non è il frastuono, ma la vita che cresce.

E allora ribaltiamo tutto. Non diciamo “Che peccato non conoscerle”, ma “Che fortuna! Che gioia! Ho ancora un tesoro da scoprire.”

Ho davanti a me almeno venti giorni, venti storie, venti mondi di umanità coraggiosa da raccontare qui su Ilcentuplo e pure a Radio Mater.

Questo premio non mi ha dato un punto d’arrivo, ma una mappa del tesoro con venti “X” che segnano il punto da cui ripartire.

È la conferma che la bellezza che costruisce il mondo è sempre più vasta del nostro sguardo. È un oceano di cui noi, a volte, catturiamo solo qualche onda. E il fatto di sapere che quell’oceano esiste, che è popolato da eroi silenziosi che non aspettano un applauso ma solo un altro paio di mani per aiutare, o una tastiera per divulgare, è la più grande fonte di speranza.

Quindi, oggi, il ringraziamento più grande è proprio a loro, a quelle venti associazioni che non conoscevo. Grazie per ricordarmi che la scorta di bellezza da scoprire e raccontare è, fortunatamente, inesauribile.

Il viaggio del Centuplo continua, con una rinnovata e travolgente certezza: la storia più bella è anche quella che non abbiamo ancora divulgato.

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