martedì 7 maggio 2024

Il "non" elogio della rabbia - di Mauro Gibertini

 ISTITUTO “EINSTEIN-BACHELET”


PROGETTO “EMANUELE MORGANTI” EDIZIONE 2023-2024

Tipologia testuale scelta: POESIA / RACCONTO


TITOLO: Il “non” elogio della Rabbia

Dannazione sono in ritardo, era al terzo non al secondo piano, dovevo leggere meglio l’indirizzo. Ecco ci siamo, scusate il ritardo sono arrivata, mi piacerebbe presentarmi: sono la Rabbia, non L’Arabia il paese in Medio Oriente o la rabbia la malattia.

Io sono l’emozione Rabbia e oggi sono qui a manifestarmi a voi che siete in questo posto a sentire la mia storia.

Sicuramente è molto scortese da parte mia interrompere ciò che stavate facendo e concentrarvi su di me che sono pure arrivata in ritardo, ma è questa la cosa positiva per me ed è che in voi si formi questo odio o rabbia nei miei confronti e già stiamo aprendo parte del racconto. 

Ma cominciamo per ordine senza andare a discutere cosa si deve esporre prima e cosa va esposto dopo.

Anticamente possiamo dire che nasco dalla prima manifestazione di volere di più degli altri tra i primi governanti del pianeta, dagli etruschi ai sumeri, dagli egiziani ai romani; andando più avanti possiamo dire anche i Guelfi contro i Ghibellini, oppure il regno del Piemonte contro gli Austriaci e potremmo andare avanti all’infinito anche fino ai giorni nostri.

Per puntualizzare, tutto quello che ho elencato è un continuo odio generato verso gli altri trasformato in rabbia e trasformato in guerre assassine di migliaia di vite. 

Va bene e questo era come nella storia la rabbia si è evoluta di generazione in generazione, ma passando in un altro testo, nella religione cristiana c’è un po' di rabbia?

Certo che sì. Dovete ricordare che al contrario della rabbia di potere e guerriglia, questa rabbia insegna.

Per esempio nel passo della Bibbia che conosciamo tutti : quello in cui Adamo ed Eva che si trovano nel paradiso terrestre vengono tentati dal serpente a mangiare l’unico frutto proibito del posto. Quando Eva viene tentata dal serpente a mangiare il frutto lei lo infila di forza ad Adamo, in quel momento entrambi si trovano nudi e arriva il Signore tutto arrabbiato che chiede come mai avessero disubbidito alla sua unica regola e Adamo si giustifica subito dicendo che era stata Eva a mangiarlo prima e a metterglielo di forza in bocca, ed Eva rispose che era stata ingannata dal serpente e allora il Signore diede una lezione al serpente condannandolo a strisciare per sempre sul suo addome, ma non solo con lui era arrabbiato, difatti punì anche Adamo ed Eva per aver disubbidito e li cacciò fuori dal paradiso terreste mettendo all’ingresso, come guardiani, due angeli con le lame di fuoco.

Questo è un grande esempio di come la rabbia di un padre si è tradotta in insegnamento sia per il serpente che per Adamo ed Eva.

Andando avanti c’è il momento della vita di Gesù, quando fuori dal tempio Gesù trova i mercanti a vendere nel giorno di preghiera e in lui si manifesta una rabbia tale che distrugge tutte le bancarelle cacciando via i mercanti, oppure nel momento in cui viene tradito e Pietro cerca di difendere Gesù tagliando l’orecchio al figlio del sommo sacerdote, ma Gesù si arrabbia col discepolo e riattacca l’orecchio al ragazzo.

Quindi anticamente e religiosamente abbiamo capito di che cosa tratta la rabbia in quei tempi ma oggi come si manifesta la rabbia?

Possiamo dire che oggi la rabbia ha tantissime sfumature, dalla semplice rabbia sui propri insegnanti, alla più intricata ed enigmatica, proviamo ad elencarne alcune forme per capire meglio a cosa si riferiscono.

Allora prendiamo come inizio la rabbia nei confronti dei professori, quella che si sviluppa nei ragazzi dagli 11 ai 18-19 anni perché essendo giovani la voglia di andare a scuola e di sentirsi gli “schiavi” dei propri insegnanti non va molto bene e questa cosa genera una rabbia verso la scuola, poi verso i professori e poi verso gli originari di questo odio ovvero i genitori soprattutto quando chiedono al proprio figlio “come è andata a scuola oggi amore?” È normale quindi per i giovani arrabbiarsi il doppio nel dover anche rispondere ad una domanda su qualcosa che si è obbligati a fare.

Ovviamente non sto puntualizzando che senza la scuola lo scrittore della mia storia sarebbe arrivato fino a qui a scrivere tutto ciò, vi ricordo che siamo in una sorta di elenco di rabbia e da nessun’altra parte.

Successivamente ad una lite familiare in cui il figlio è arrabbiato per i professori per essergli stato imposto di andare a scuola per la scelta dei genitori, ovviamente i genitori potrebbero difendersi con la solita storia che ai ragazzi non piace proprio sentire sul fatto che loro fanno un lavoro che gli toglie tantissime ore per stare a casa perché devono anche occuparsi di noi e della casa, tutta una solita tiritera per far vincere il più potente quello che alla fine vuole il massimo controllo sull’altro.

Quindi possiamo dire che nella vita di un ragazzo si vivono le stesse battaglie di rabbia che si facevano in passato come nelle guerre mondiali.  

Continuando per un'altra strada ci troviamo nella manifestazione della rabbia degli automobilisti per il traffico : la lentezza degli altri veicoli, la rabbia scaturita dall’essere in ritardo a lavoro e dell’essersi svegliato troppo tardi, c’è pure la rabbia della solita frase “dove sono i miei vestiti, dove ho messo le chiavi” che poi o li ritrovi in frigo o in un altro posto in cui non avevi guardato o che qualcuno che secondo te aveva spostato. 

Alcune di queste rabbie di oggi, se non adeguatamente controllate, possono sfociare in risultati irrimediabili come il far male di mano propria a persone a cui non volevi fare niente ad esempio quando la squadra di calcio perde la partita e invece di startene tranquillo decidi di pestare i tifosi della squadra vincente.

Comunque abbiamo visto come può infliggere del male la rabbia anche per cose inutili, ora cambiamo argomento, andiamo a vedere la rabbia nelle opere teatrali. La rabbia viene anche oggi usata nelle opere teatrali e cinematografiche per descrivere al meglio un personaggio per come è, se si tratta di un padrone di casa, di un malvagio pirata, di una donna disperata e potremmo continuare e ognuno di questi personaggi tiene una rabbia caratteristica che ti fa intuire al meglio il personaggio rappresentato : ovviamente è tutta recitazione e la rabbia che esprimono è finta.

Potrei farvi un esempio di dove la rabbia si espande nei film tipo in “Fast and Furios 8” oppure in uno che l’autore ha visto recentemente ovvero “C’è ancora domani”: in quest’ultimo film, più che notare rabbia, era lui quello arrabbiato che non poteva fare niente per aiutare la povera protagonista nel film.

Va bene, la lista è ancora un po' lunga ma tranquilli ci avviciniamo alla fine, parliamo ora della rabbia nelle festività.

Certamente voi mi direste che non è possibile essere arrabbiati durante le feste, ma vi assicuro che i motivi sono molti. Esempio Natale: come è possibile, c’è proprio la frase “a Natale si è tutti più buoni”, magari nello spirito ma forse non tutti i famigliari vorrebbero essere lì tutti gli anni a festeggiare con voi il Natale o tutte le vacanze, stesso discorso varrebbe anche per i figli più grandi che per andare nei soliti posti in famiglia a festeggiare rinunciano alle proprie amicizie. 

Ovviamente non sto dicendo e puntualizzando quel momento di vergogna che forse avrete fatto notare agli altri durante le festività, qualunque erano.

Passiamo ad attività che sicuramente avrete svolto durante le vacanze, ovvero i giochi da tavolo e qui soprattutto ci deve essere uno che si è arrabbiato perché su tre partite è riuscito a vincere solo 1 euro, oppure chi giocando a “bestia” ha dovuto dare via l’eredità di casa ad un altro parente, oppure

"No aspetta, ora se permetti vorrei esporre io un gioco da tavolo che mi ha Fatto davvero arrabbiare";

oh ok, va bene autore ci dica..

"Grazie, proprio qualche giorno fa abbiamo voluto fare una serata giochi da tavolo a casa di questo mio amico e uno dei miei amici che chiameremo il team blu, poi capirete perché mi chiede ma tu sai giocare a Risiko? E io in quel momento gli risposi di si, ma non sapevo che poi ci avremmo giocato sul serio perché nella mia vita ci sono solo 2 giochi da tavolo che mi fanno arrabbiare ovvero Monopoli e Risiko. Quindi dopo aver vinto a tombola mi tocca fare una “bella” partita a Risiko contro esattamente 3 team differenti, il team blu, il team verde e il team nero, io ed una mia amica eravamo il team rosso. Ovviamente doveva capitarci l’obbiettivo più difficile del gioco ovvero “Distruggi le armate del team Rosso” e li ho capito che non saremmo riusciti a vincere perché l’obbiettivo diceva che “Se sei le armate rosse o se sono state distrutte da un altro nemico l’obbiettivo diventa conquistare 24 territori”, quindi diciamo che eravamo un po' così stretti, ma potevamo farcela perché avevamo quasi tutti i territori che comprendevano l’Europa, ci mancavano solo l’Islanda e l’Ucraina. Una volta conquistate però arrivano coloro che stimolavano rabbia nel mio cuore, ovvero i rompi….";

Hey, niente parolacce ti ricordo dove va a finire questo racconto

" Ah si scusa, vabbè arrivavano loro e ti riconquistavano il territorio in modo tale da non riuscire a farmi avere i vantaggi dell’Europa e io conquistatala avevo acquisito 13 territori su 24, ma la cosa che mi fece arrabbiare di più era che non era loro obbiettivo prendere l’Europa, soprattutto per il team blu che un ultimo attacco e vinceva, ma no si è voluto spingere a riconquistarmi l’Islanda per farmi arrabbiare di più, quindi si so giocare a risiko ma non fatemi arrabbiare grazie";.

Ok va bene grazie autore di questo racconto dettagliato, adesso parliamo della rabbia che scaturisce nei giovani di oggi di cui non capiamo le motivazioni, ovvero i videogiochi!!! Ci sono due facce che guardano a questo tipo di divertimento: gli adulti e i giovani.

Per gli adulti vedere il proprio figlio perder tempo dietro a queste cose non è una grande fonte di intrattenimento ma solo, come accennato, uno spreco di tempo e della giornata; per i giovani giocare è come guardare un film o una partita di calcio, solo che sei tu a governare le sorti della storia, perché ci sono tante varietà di gioco e poi dipende dal gioco in sé ed in alcuni giochi i giovani inesperti o non pratici finiscono per arrabbiarsi se non superano un livello, non riescono a battere un nemico, perdono una partita, cascano giù dalla montagna appena scalata ecc ecc.

Tutto ciò può far innervosire il giovane portandolo a reagire o parole o gesti, cose davvero molto brutte che i genitori appunto vedono come cosa negativa, ma è da queste perdite che più ci proveranno ,più si arrabbieranno e più riusciranno a superare quell’imprevisto per poi trovarne subito dopo un altro finché il gioco non si conclude.

Comunque possiamo credo parlare anche del poi quando a tavola ci si relaziona. So che il mio autore, dopo aver giocato al suo videogioco preferito lo racconta al padre e a chiunque sia invitato a casa a cena, sfogando così la rabbia. 

Stiamo concludendo e quindi ora parleremo di una Rabbia molto particolare, quella che scaturisce quando lui si rende conto che sta facendo soffrire le altre persone per non far soffrire se stesso e quando se ne rende conto si arrabbia ed è troppo tardi per rimediare. 

Ok bene questo era tutto.

Ora scusate devo scappare perché si sa che la rabbia non ha mai pace.

Buona giornata e buona fortuna autore non ti arrabbiare con me poi, ciao.

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