Tutti gli studenti in questi giorni in Piazza sanno per che cosa stanno protestando?
Che cosa vogliono oltre all'entrare al Senato caschi in testa ed armati di uova?
Volendo, e provando, a fare un servizio alla verità nella libertà (i due fari guida di me giornalista), sintetizzo alcune delle proposte contenute nella Riforma dell'Università in discussione alla Camera:
- taglio delle facoltà. Fusione degli atenei più piccoli e razionalizzazione delle facoltà, che per ogni ateneo non potranno essere più di dodici
- fissata ad 8 anni la durata massima dei mandati dei rettori introducendo la possibilità di sfiduciare i magnifici
- per i ricercatori nuovi contratti a tempo determinato (minimo 3 massimo 5 anni) al termine dei quali se il ricercatore sarà ritenuto valido dall'ateneo sarà confermato a tempo indeterminato
- per accedere ai ruoli di docente ordinario o associato diventa indispensabile l'abilitazione scientifica nazionale, una sorta di concorso unico a cadenza annuale
- gli atenei dovranno dotarsi di un codice etico sul reclutamento e sull'attività dei docenti universitari
- istituzione di un Fondo nazionale per il merito al fine di erogare borse di studio e di gestire su base uniforme, con tassi bassissimi, i prestiti d'onore
- cambia infine il sistema di assegnazione dei fondi per la ricerca
Andiamo avanti.
Approviamo la riforma.
Sperimentiamola per qualche anno prima di giudicarla pregiudizialmente.
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