venerdì 21 aprile 2017

Quando ero un combattente pro life in prima linea cantavo una canzone degli Articolo 31

L'album della memoria oggi mi riporta a galla alcuni fogli che usavo una decina di anni fa quando andavo in giro per le scuole, e non solo, a parlare per la vita e contro l'aborto.
Con piacere ho ritrovato anche il testo della canzone degli Articolo31 che usavo (si proprio loro). Le parole sono queste (efficaci!), la musica è allegata.
Buona lettura e buona cantata

Bambini 
questa è la storia, la storia di un errore 
dovuto a qualche birra, 
e a un sedile posteriore 
nessuno pensa al futuro il venerdì 
un buco nel goldone 
e lui è arrivato qui 
stupito il dottore 
guardava quel bambino 
che non voleva piangere e mostrava il suo ditino 
e serio serio fissava suo papà 
sembrava gli dicesse dalla culla 
potrò sembrarti così sbagliato 
ma a me va bene star qui 
sdraiato dammi solo una possibilità 
e la mia voce sarà l'ultima bomba in città 
sono manganelli e sassi ma alla fine ti ritrovi 
a far parte del sistema contro cui manifestavi 
ma lui amava la sua diversità 
e non lo voleva un posto dentro questa società 
ma quando poi la vide ridere 
sola a quel concerto che ballava 
capì cosa vuol dire vivere 
e nel petto il cuore gli diceva 
potrà sembrarti così sbagliato 
ma almeno lasciami qui un bacio 
dammi solo una possibilità 
e il nostro amore sarà 
l'ultima bomba in città 
l'ultima bomba in città 
diminuiscono i compagni e ti allontani dai vent'anni 
e lui diceva "forse amore sono inutili i miei affanni 
qui sono rimasti a fare da padroni 
i soliti ladroni che però han cambiato i nomi 
il male che c'è fuori è troppo enorme da cambiare 
e allora io da qui cosa ci son passato a fare? 
Ma lei aveva una nuova vita in se 
e guardandosi la pancia disse ora combatteremo in tre 
il tuo passaggio non è sbagliato 
ed il motivo è qui è nato 
dagli solo una possibilità 
e la sua vita sarà l'ultima bomba in città 
l'ultima bomba in città 
ma quando poi la vide ridere 
sola a quel concerto che ballava 
capii che l'importante è vivere 
e nel petto il cuore gli scoppiava boom 
lo so che sembra così sbagliato 
ma a me va bene star qui stonato 
lo so che sembro così fumato 
ma dammi solo una possibilità
dammi solo una possibilità
e la mia voce sarà 
l'ultima bomba in....

lunedì 17 aprile 2017

Coi figli a San Benedetto del Tronto guardando al futuro

Coi figli a San Benedetto del Tronto guardando al futuro nostro, loro, della nostra famiglia.
Che ci sia sempre in noi quest'orizzonte di mare e di amore

Cinque cose semplici che ho imparato da questa Pasqua

Mi porto via nel cuore cinque cose semplici che ho imparato da questo periodo Quaresimale e Pasquale e che ripeto, per iscritto, soprattutto a me stesso e a chi le vuole condividere.
1. “Non siete stati capaci di vegliare una ora sola con me.” Sin da piccolo questo rimprovero fermo, e affettuoso, di Gesù ai suoi fedelissimi apostoli mi ha colpito nel segno. Un’ora sola di preghiera, ci chiede Gesù, non dico ogni giorno ma almeno ogni tanto, almeno la Domenica andando alla Messa. Eppure niente. Quante volte il sonno, non solo quello fisico ma anche quello spirituale, che diventa pigrizia, prende il sopravvento e lasciamo nostro Signore da solo per poi lamentarci incolpandolo che è Lui ad averci lasciato da soli. Quante volte non sono stato capace di vegliare una ora solo con Te!
2 “La figura del Cireneo“. Questo personaggio della Quinta stazione è stato a volte spiegato male ma l’insegnamento qui è quello della umiltà. Gesù Cristo, Lui, il Potente, il Figlio di Dio si fa aiutare dagli altri, da un altro. Quindi quante volte noi preferiamo fare da soli, perchè ci sentiamo super eroi, senza accettare l’aiuto degli amici, del marito, della moglie, del vicino di casa, del prossimo. La quinta stazione ci insegna ad essere umili.

domenica 16 aprile 2017

Nonne, famiglia, uova di Pasqua, bambini, Resurrezione: la sintesi della Pasqua

Pasqua a Venarotta. Nonne, famiglia,bambini, uova, tante, e soprattutto la Resurrezione. Grazie Signore di tutti questi doni.

sabato 15 aprile 2017

Via Crucis (via Salaria) dei terremotati - quattordicesima stazione

14)   GESU E’ DEPOSTO NEL SEPOLCRO

Lasciate che i morti seppelliscano i loro morti.
Non ci sono più i funerali, ora. Anche le lacrime si stanno asciugando e rimane aperta come una ferita la lunga ricostruzione.  A stento la vita riparte nonostante la burocrazia che uccide due volte. Ora, chiusi i cimiteri, non lasciate morire le Marche, l’Abruzzo, l’Umbria. Progettate qui le vostre vacanze, mandate qui i vostri aiuti, rivolgete qui le vostre preghiere.

Signore Gesù, dacci la forza di aiutare chi non ha più nulla e a loro l’umiltà di farsi aiutare per ripartire tutti insieme come fratelli e come figli della stessa Patria, l’Italia.

venerdì 14 aprile 2017

Via Crucis (via Salaria) dei terremotati - tredicesima stazione

13) GESU E’ DEPOSTO DALLA CROCE

Quanti corpi deposti da diverse croci. Paesi completamente distrutti, paesi che non rinasceranno e resteranno per sempre a simbolo di questa tragedia. Paesi il cui profilo si è trasformato in una distesa di macerie che incombe minacciosa sulla Salaria.

Signore Gesù, allarga le tue braccia per accogliere questi nostri fratelli e mandaci lo Spirito Consolatore per confortare i famigliari delle vittime, per rincuorare gli amministratori pubblici di questi paesi, per rinvigorire tutti noi che con loro vogliamo ripartire, ricostruire.



giovedì 13 aprile 2017

Via Crucis (Via Salaria) dei terremotati - dodicesima stazione

12) GESU MUORE IN CROCE

290 morti nel primo terremoto del 24 agosto 2016 avvenuto in piena notte.

Signore portali con te nel Regno dei Cieli


testo completo qui

mercoledì 12 aprile 2017

Via Crucis (Via Salaria) dei terremotati - undicesima stazione

11) GESU E’ INCHIODATO ALLA CROCE

Eccomi impotente. Nella notte mi sono trovato coperto di macerie, inchiodato sotto il tetto che avevo fatto riparare spendendo tanti soldi, soffocato sotto l’armadio nel quale custodivo i miei vestiti, morto sotto il crollo del campanile.
Eccomi, non posso muovermi, aspetto solo l’arrivo della morte.

Signore Gesù, se puoi allontana da noi questo calice. Se puoi, allontana da noi la paura di tornare ogni volta qui, nelle Marche, e aspettare la prossima scossa. Signore Gesù, se puoi, donaci serenità e Pace ma sia fatta la tua e non la nostra volontà.

testo completo qui

martedì 11 aprile 2017

Via Crucis (via Salaria) dei terremotati - decima stazione

10) GESU SPOGLIATO DELLE SUE VESTI

Quanta gente Signore è oggi come te: nuda. Non hanno più niente: non hanno la casa, le bestie, il lavoro, la piccola attività, il minimo ricordo.
Pescara del Tronto è completamente rasa al suolo: vi rimane un cartello stradale ad indicarla. Accumuli è un accumulo di macerie. Arquata del Tronto è ferita a morte nelle sue attività commerciali. Trisungo è diventato un paese fantasma. Il terremoto ha tolto tutto a loro e chi si è salvato è stato estratto vivo, ma nudo, da sotto le macerie.

Signore Gesù, verrai tu a coprirci? Ci manderai lo Spirito Consolatore con un po’ di vesti e qualche cibo per questa notte, e la prossima ancora, e quella dopo e chissà per quanto. Prendetevi tutto, non ho piu niente

testo completo qui

lunedì 10 aprile 2017

Via Crucis (Via Salaria) dei terremotati - nona stazione

9) GESU CADE LA TERZA VOLTA

E’ il 18 gennaio mattina e per tre volte la terra trema ancora forte e sentiamo il temuto terremoto anche a Roma e il nostro piccolo tremare è ingigantito dalla paura perché il nostro pensiero vola sempre lì, a quei paesi che in questi giorni sono anche duramente provati dalla neve caduta abbondantemente.

Signore Gesù, ma davvero dobbiamo rialzarci anche questa volta? Sei sicuro che non possiamo restare qui sotto, al gelo, e lasciarci morire dopo questa sequenza terribile di eventi? Sarebbe più facile lasciarsi andare ma dobbiamo rialzarci. Dicci solo, come si fa.


testo completo qui