giovedì 5 aprile 2012

"Sretan Put", buon viaggio "Miss" Sarajevo

"Non si poteva uscire né entrare, non c'era cibo, acqua, luce e gas, solo bombe: in quarantatré lunghi mesi di assedio, Sarajevo ha contato 20 anni fa i propri morti, 11.541, oltre a 50.000 feriti e mutilati, dilaniati dalle granate serbe cadute sulla città con una media di 330 al giorno, un macabro 'reality show' al quale tutto il mondo assisteva in diretta televisiva".
Ed io a Sarajevo ci sono stato,
ed io a Sarajevo ci sono passato coi miei occhi curioso di ragazzo, e di giornalista, e con il desiderio di cercare il perché di una guerra assurda nel cuore della nostra Europa, una guerra in una città così simile a noi.
Ci sono stato con un carico di aiuti umanitari, come tante altre volte a Mostar.
Ho scritto tutto in un libro, Sretan Put, di cui conservo ancora centinaia di copie in cantina dopo averne diffuse oltre due mila.
Per alcuni versi mi sento ancora là, in Bosnia, anche perchè assieme alla guerra lì puoi incontrare la Madonna di Medugorje giunta prima a portare la sua consolazione...e protezione.

E poi quella canzone e tutti i nostri ricordi intrisi di lacrime e sangue


















C'è un tempo per mantenerti distante
un tempo per guardare altrove
c'è un tempo per tener giù la testa
per proseguire la tua giornata

c'è un tempo per la matita per gli occhi ed il rossetto
un tempo per tagliare i capelli
c'è un tempo per le compere nella via principale
per trovare il vestito giusto da indossare

eccola, le teste si voltano per guardarla
eccola, viene a prendere la sua corona

c'è un tempo per correre al riparo
c'è un tempo per baciare e dirlo in giro
c'è un tempo per colori diversi
diversi nomi che trovi difficili da pronunciare

c'è un tempo per la prima comunione
un tempo per gli East 17
c'è un tempo per voltarsi verso la Mecca
c'è un tempo per essere una regina di bellezza

eccola, la bellezza gioca a fare il clown
eccola, surreale con la sua corona

dici che il fiume
trova la via al mare
e come il fiume
giungerai a me
oltre i confini
e le terre assetate
dici che come fiume
come fiume...
l'amore giunger
l'amore...
e non so più pregare
e nell'amore non so più sperare
e quell'amore non so più aspettare

c'è un tempo per fare nastri
un tempo per gli alberi di Natale
c'è un tempo per apparecchiare le tavole
quando la notte è bloccata dal gelo

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