Mi è capitato spesso di viaggiare in questi giorni per
incontrare i gruppi giovanili sparsi per l’Italia. Prendo spesso l’aereo che è
un bel giocattolo capace di suscitare qualche forte emozione: peccato costi
così tanto altrimenti, dopo l’atterraggio, lo riprenderei subito per sentirmi
attrarre dal sedile ed affidarmi poi completamente a lui, inglobato in questo
volo. Ricordo che un giorno qualcuno mi disse che nel viaggiare in aereo il
momento più pericolo è la partenza o l’atterraggio. Voglio spiegarmi meglio:
non ricordo quale dei due momenti è il più pericoloso, o uno o l’altro ed
ancora adesso non ho più rincontrato quella persona per farmelo dire. A dir la
verità non ho neanche più intenzione di farmelo dire perché preferisco rimanere
nel dubbio perché nel caso fosse la partenza vivrei ognuno di questi momenti
con massima attenzione e paura. Così la “fifa” è suddivisa equamente tra il
decollo e l’atterraggio.
Ma di cosa voglio parlarvi oggi dopo questa breve premessa
nazional popolare?
Andando spesso in aeroporto, per voli che durano massimo 1
ora e 25 minuti (Catania – Milano) capita spesso di dover aspettare il proprio
volo anche per 15, 30, 60 ed a volte 180 minuti.
Che cosa fare in quei momenti di obbligata sosta nello
Hub?
Di cose da fare ce ne sono tante.