sabato 29 aprile 2017
L'insegnamento di Silvia Dolfini di Casa Betania
"Non avere l'ansia di cercare ma vedere quello che il Signore ti manda"
lunedì 24 aprile 2017
Baci da Pisa
Baci da Pisa. Finalmente. Pisa per noi è quella meta sempre di passaggio verso il Nord o al ritorno da Milano o Genova. Questa volta abbiamo deciso di anticipare il rientro per fermarci almeno qualche ora a far vedere ai ragazzi almeno la splendida Piazza Campo dei Miracoli con la Torre Pendente. Luoghi di visitare. Certo non siamo riusciti a salire sulla Torre perchè era a pagamento (18 euro a persona mi sembra troppo) e perchè ormai è tutto su prenotazione.... ma fa niente, da fuori lo spettacolo è gratis ed è sicuramente bello.
domenica 23 aprile 2017
sabato 22 aprile 2017
Nozze d’Avorio – 55 anni – Paolo e Rosalba
Nozze d’Avorio – 55 anni – Paolo e Rosalba
C’è chi
cinquantacinque anni di matrimonio
li chiama miracolo
e forse non sbaglia
a metà tra lo smeraldo
e quell’avorio
che avete trovato grezzo
e lavorato
giorno dopo giorno
per farne il gioiello più bello
questo
che portate al collo
e che avete attorno
C’è chi
cinquantacinque anni di matrimonio
li chiama miracolo
e forse non sbaglia
a metà tra lo smeraldo
e quell’avorio
che avete trovato grezzo
e lavorato
giorno dopo giorno
per farne il gioiello più bello
questo
che portate al collo
e che avete attorno
venerdì 21 aprile 2017
Quando ero un combattente pro life in prima linea cantavo una canzone degli Articolo 31
Con piacere ho ritrovato anche il testo della canzone degli Articolo31 che usavo (si proprio loro). Le parole sono queste (efficaci!), la musica è allegata.
Buona lettura e buona cantata
Bambini
questa è la storia, la storia di un errore
dovuto a qualche birra,
e a un sedile posteriore
nessuno pensa al futuro il venerdì
un buco nel goldone
e lui è arrivato qui
stupito il dottore
guardava quel bambino
che non voleva piangere e mostrava il suo ditino
e serio serio fissava suo papà
sembrava gli dicesse dalla culla
potrò sembrarti così sbagliato
ma a me va bene star qui
sdraiato dammi solo una possibilità
e la mia voce sarà l'ultima bomba in città
sono manganelli e sassi ma alla fine ti ritrovi
a far parte del sistema contro cui manifestavi
ma lui amava la sua diversità
e non lo voleva un posto dentro questa società
ma quando poi la vide ridere
sola a quel concerto che ballava
capì cosa vuol dire vivere
e nel petto il cuore gli diceva
potrà sembrarti così sbagliato
ma almeno lasciami qui un bacio
dammi solo una possibilità
e il nostro amore sarà
l'ultima bomba in città
l'ultima bomba in città
diminuiscono i compagni e ti allontani dai vent'anni
e lui diceva "forse amore sono inutili i miei affanni
qui sono rimasti a fare da padroni
i soliti ladroni che però han cambiato i nomi
il male che c'è fuori è troppo enorme da cambiare
e allora io da qui cosa ci son passato a fare?
Ma lei aveva una nuova vita in se
e guardandosi la pancia disse ora combatteremo in tre
il tuo passaggio non è sbagliato
ed il motivo è qui è nato
dagli solo una possibilità
e la sua vita sarà l'ultima bomba in città
l'ultima bomba in città
ma quando poi la vide ridere
sola a quel concerto che ballava
capii che l'importante è vivere
e nel petto il cuore gli scoppiava boom
lo so che sembra così sbagliato
ma a me va bene star qui stonato
lo so che sembro così fumato
ma dammi solo una possibilità
dammi solo una possibilità
e la mia voce sarà
l'ultima bomba in....
lunedì 17 aprile 2017
Coi figli a San Benedetto del Tronto guardando al futuro
Coi figli a San Benedetto del Tronto guardando al futuro nostro, loro, della nostra famiglia.
Che ci sia sempre in noi quest'orizzonte di mare e di amore
Cinque cose semplici che ho imparato da questa Pasqua
Mi porto via nel cuore cinque cose semplici che ho imparato da questo periodo Quaresimale e Pasquale e che ripeto, per iscritto, soprattutto a me stesso e a chi le vuole condividere.
1. “Non siete stati capaci di vegliare una ora sola con me.” Sin da piccolo questo rimprovero fermo, e affettuoso, di Gesù ai suoi fedelissimi apostoli mi ha colpito nel segno. Un’ora sola di preghiera, ci chiede Gesù, non dico ogni giorno ma almeno ogni tanto, almeno la Domenica andando alla Messa. Eppure niente. Quante volte il sonno, non solo quello fisico ma anche quello spirituale, che diventa pigrizia, prende il sopravvento e lasciamo nostro Signore da solo per poi lamentarci incolpandolo che è Lui ad averci lasciato da soli. Quante volte non sono stato capace di vegliare una ora solo con Te!
2 “La figura del Cireneo“. Questo personaggio della Quinta stazione è stato a volte spiegato male ma l’insegnamento qui è quello della umiltà. Gesù Cristo, Lui, il Potente, il Figlio di Dio si fa aiutare dagli altri, da un altro. Quindi quante volte noi preferiamo fare da soli, perchè ci sentiamo super eroi, senza accettare l’aiuto degli amici, del marito, della moglie, del vicino di casa, del prossimo. La quinta stazione ci insegna ad essere umili.
domenica 16 aprile 2017
Nonne, famiglia, uova di Pasqua, bambini, Resurrezione: la sintesi della Pasqua
sabato 15 aprile 2017
Via Crucis (via Salaria) dei terremotati - quattordicesima stazione
14) GESU E’ DEPOSTO NEL SEPOLCRO
Lasciate che i morti seppelliscano i loro morti.
Non ci sono più i funerali, ora. Anche le lacrime si stanno asciugando e rimane aperta come una ferita la lunga ricostruzione. A stento la vita riparte nonostante la burocrazia che uccide due volte. Ora, chiusi i cimiteri, non lasciate morire le Marche, l’Abruzzo, l’Umbria. Progettate qui le vostre vacanze, mandate qui i vostri aiuti, rivolgete qui le vostre preghiere.
Signore Gesù, dacci la forza di aiutare chi non ha più nulla e a loro l’umiltà di farsi aiutare per ripartire tutti insieme come fratelli e come figli della stessa Patria, l’Italia.
venerdì 14 aprile 2017
Via Crucis (via Salaria) dei terremotati - tredicesima stazione
13) GESU E’ DEPOSTO DALLA CROCE
Quanti corpi deposti da diverse croci. Paesi completamente distrutti, paesi che non rinasceranno e resteranno per sempre a simbolo di questa tragedia. Paesi il cui profilo si è trasformato in una distesa di macerie che incombe minacciosa sulla Salaria.
Signore Gesù, allarga le tue braccia per accogliere questi nostri fratelli e mandaci lo Spirito Consolatore per confortare i famigliari delle vittime, per rincuorare gli amministratori pubblici di questi paesi, per rinvigorire tutti noi che con loro vogliamo ripartire, ricostruire.
giovedì 13 aprile 2017
Via Crucis (Via Salaria) dei terremotati - dodicesima stazione
12) GESU MUORE IN CROCE
290 morti nel primo terremoto del 24 agosto 2016 avvenuto in piena notte.
Signore portali con te nel Regno dei Cieli
testo completo qui
mercoledì 12 aprile 2017
Via Crucis (Via Salaria) dei terremotati - undicesima stazione
11) GESU E’ INCHIODATO ALLA CROCE
Eccomi impotente. Nella notte mi sono trovato coperto di macerie, inchiodato sotto il tetto che avevo fatto riparare spendendo tanti soldi, soffocato sotto l’armadio nel quale custodivo i miei vestiti, morto sotto il crollo del campanile.
Eccomi, non posso muovermi, aspetto solo l’arrivo della morte.
Signore Gesù, se puoi allontana da noi questo calice. Se puoi, allontana da noi la paura di tornare ogni volta qui, nelle Marche, e aspettare la prossima scossa. Signore Gesù, se puoi, donaci serenità e Pace ma sia fatta la tua e non la nostra volontà.
martedì 11 aprile 2017
Via Crucis (via Salaria) dei terremotati - decima stazione
10) GESU SPOGLIATO DELLE SUE VESTI
Quanta gente Signore è oggi come te: nuda. Non hanno più niente: non hanno la casa, le bestie, il lavoro, la piccola attività, il minimo ricordo.
Pescara del Tronto è completamente rasa al suolo: vi rimane un cartello stradale ad indicarla. Accumuli è un accumulo di macerie. Arquata del Tronto è ferita a morte nelle sue attività commerciali. Trisungo è diventato un paese fantasma. Il terremoto ha tolto tutto a loro e chi si è salvato è stato estratto vivo, ma nudo, da sotto le macerie.
Signore Gesù, verrai tu a coprirci? Ci manderai lo Spirito Consolatore con un po’ di vesti e qualche cibo per questa notte, e la prossima ancora, e quella dopo e chissà per quanto. Prendetevi tutto, non ho piu niente
lunedì 10 aprile 2017
Via Crucis (Via Salaria) dei terremotati - nona stazione
9) GESU CADE LA TERZA VOLTA
E’ il 18 gennaio mattina e per tre volte la terra trema ancora forte e sentiamo il temuto terremoto anche a Roma e il nostro piccolo tremare è ingigantito dalla paura perché il nostro pensiero vola sempre lì, a quei paesi che in questi giorni sono anche duramente provati dalla neve caduta abbondantemente.
Signore Gesù, ma davvero dobbiamo rialzarci anche questa volta? Sei sicuro che non possiamo restare qui sotto, al gelo, e lasciarci morire dopo questa sequenza terribile di eventi? Sarebbe più facile lasciarsi andare ma dobbiamo rialzarci. Dicci solo, come si fa.
Signore, sei sicuro di aver mandato la Croce giusta per me?
Sei sicuro che debba amare io questi occhioni immensi che mi interrogano continuamente ma che non sono capaci di distinguere la Domenica dal Martedi?
Sei sicuro che debba io dare un cammino diverso a questi piedi che non sanno distinguere tra destra e sinistra?
Sei sicuro Signore che io sia in grado di insegnare a parlare correttamente a lui al quale devo dire di fare un sorriso prima di pronunciare le sillabe Sa - Si - So - Se - Su?
Sei sicuro che sia questa la nostra Croce da amare, abbracciare, portare, seguire.
Amare: forse so fare solo questo mio Dio
Abbracciare: si, mi viene voglia di abbracciare anche lui, tutte le mattine, tutte le sere, tutte le volte che ti corre incontro con quel sorriso pieno di gioia
Portare: sì, me lo carico in spalla Signore, nei suoi capricci e nelle sue difficoltà, e provo a fargli fare un passo in avanti nonostante il peso di tutto
Seguire: è cosi tanto assente che a volte sembra invece più lucido di tutti noi nella sua follia e ci invita a seguirlo verso un mondo diverso, un cammino diverso, un ripartire diverso.
Non riesco neanche a dirti, mio Dio, di allontanare da me questo calice. Lo hanno già fatto in altri. Con Sara ti abbiamo preso poco prima di Natale, hai bussato e ti abbiamo detto SI e quindi non è neanche prevista l'opzione soddisfatti o rimborsati.
Ma almeno Signore mandaci il libretto di istruzione, mandaci le chiavi per parlare con la sua mente, in modo diverso da come abbiamo fatto le altre tre volte, cosicchè anche noi possiamo essere diversamente genitori ma sempre genitori.
Sudo lacrime e sangue mio Dio e lo so che non hai sbagliato Croce, non hai sbagliato programmi, non hai sbagliato invio ma che cosa pretendi da me che non so fare nulla?
Dimmi solo con certezza che è questa la mia Croce e per il bene di Paolo io continuerò ad amarla, poi aiutami Tu a fare il resto.
domenica 9 aprile 2017
Via Crucis (via Salaria) dei terremotati - ottava stazione
8) GESU INCONTRA LE PIE DONNE
Siamo diventati tutti esperti sismologi, tutti catastrofisti, tutti interpreti dei segni divini. Allontaniamo Dio dalla nostra vita quotidiana per prendercela con lui quando succedono questi eventi. E tu Signore ti giri verso di noi e ci ricordi che non dobbiamo piangere per te ma sui noi stessi e sui nostri figli, per come abbiamo in questi anni trattato il Creato, la terra che ci hai messo sotto i piedi e che sapevamo che sarebbe tremata proprio lì in quei luoghi.
Signore Gesù, in queste giornate di dolore, il tuo sguardo fermo mi è più necessario di quello amorevole perché ho bisogno di sentirmi dire che sono anche io l’autore e il protagonista della mia vita, che noi uomini possiamo influire positivamente e negativamente sul nostro presente e futuro, che il mondo che ci hai affidato va temuto e rispettato.
Siamo diventati tutti esperti sismologi, tutti catastrofisti, tutti interpreti dei segni divini. Allontaniamo Dio dalla nostra vita quotidiana per prendercela con lui quando succedono questi eventi. E tu Signore ti giri verso di noi e ci ricordi che non dobbiamo piangere per te ma sui noi stessi e sui nostri figli, per come abbiamo in questi anni trattato il Creato, la terra che ci hai messo sotto i piedi e che sapevamo che sarebbe tremata proprio lì in quei luoghi.
Signore Gesù, in queste giornate di dolore, il tuo sguardo fermo mi è più necessario di quello amorevole perché ho bisogno di sentirmi dire che sono anche io l’autore e il protagonista della mia vita, che noi uomini possiamo influire positivamente e negativamente sul nostro presente e futuro, che il mondo che ci hai affidato va temuto e rispettato.
sabato 8 aprile 2017
Via Crucis (via Salaria) dei terremotati - settima stazione
7) GESU CADE LA SECONDA VOLTA
Sono le 7.40 del 30 ottobre 2016, è domenica mattina. Siamo a Roma ancora quasi tutti a letto e la casa comincia a tremare, anche qui. In pochi secondi i bambini si riversano nel nostro lettone giusto il tempo che passi la paura poi il silenzio.
Silenzio totale a Roma perché i nostri figli ci guardano negli occhi e ci chiedono senza chiedercelo: ma come, avevate detto che qui non sarebbe potuto succedere?
Silenzio totale a Venarotta, dove per ore il telefono tace e non sappiamo nulla dei nostri parenti là, dei nostri amici, delle nostre terre.
“Se si è sentito forte qui – mi dice mia moglie – che cosa sarà successo là?”
Signore Gesù, perché ancora lì, perché ancora loro? Che cosa hanno fatto di male quelli delle Marche, Umbria, Abruzzo? Perché questo accanimento, ora che forse si cominciava a vedere la rinascita, ora che sta arrivando l’inverno, ora che ci si cominciava a rialzare. Dimmi, Signore, sotto il peso di quella Croce, degli insulti, della vita, delle disgrazie, come hai fatto a rialzarti ancora?
venerdì 7 aprile 2017
"Il cavallo": acrilico diluito come acquarello su carta assorbente
Via Crucis (Via Salaria) dei terremotati - sesta stazione
6) LA VERONICA ASCIUGA IL VOLTO DI GESU’
Le vedo tante madri, tante donne, raggiungere i campi base, i luoghi terremotati, gli alberghi dove sono ospitati i cittadini di quei paesi, per portare un po’ di sollievo a questi loro amici, a questi concittadini, a questi fratelli e sorelle. Portano beni di prima necessità, portano salviette umidificate, maglieria, coperte, un karaoke, un pacco di pasta, un asciugamano per asciugare questi volti e togliervi un po’ di polvere.
Signore Gesù, eccoti impolverato che esci da sotto le macerie o come uomo sopravvissuto o come volontario che salva le vita. Ecco venirti incontro una delle nostre madri per pulirti il volto, per permetterti di vedere ancora e riprendere a cercare
testo completo qui
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giovedì 6 aprile 2017
Via Crucis (Via Salaria) Dei Terremotati - quinta stazione
5) GESU AIUTATO DA SIMONE DI CIRENE
Alle 3.38 è iniziato il terremoto. Alle 3.40 è finito e io conosco volontari, o Signore, che alle 3.50 avevano già messo in salvo la propria famiglia ed erano già in strada a prestare i primi soccorsi, a cercare di raggiungere i posti più lontani, a spostare le prime macerie a mani nude.
Signore Gesù, grazie per il dono splendido di queste persone che, mettendo a rischio la loro vita e quella della propria famiglia, prima ancora di capire cosa fosse realmente successo, erano già in strada a portare aiuto al prossimo. Grazie Signore perché il dolore del terremoto ci ha fatto incrociare pure queste espressioni dell’Amore.
mercoledì 5 aprile 2017
Via Crucis (Via Salaria) dei terremotati - quarta stazione
4) GESU INCONTRA SUA MADRE
Quante voci di bambino si sono sentite in quella notte, che chiamavano soccorso, che imploravano aiuto con la parola più semplice che conoscono, con la prima che hanno pronunciato e, forse, pure l’ultima. Mamma, hanno gridato quei bambini dall’altra stanza e sotto le macerie e si domanderanno per tutta la vita: come mai la mia camera da letto è rimasta in piedi e quella di mamma e papà è crollata?
Signore Gesù, chi farà loro da madre, da padre, per il resto della vita? Chi gli verrà incontro quando la notte avranno gli incubi e non ci sarà nessuna a prenderli in braccio? Perché spezzare così le famiglie, perché non ti sei preso tutti? Domande feroci che resteranno con noi per tutta la vita.
martedì 4 aprile 2017
Via Crucis (Via Salaria) dei Terremotati - terza stazione
Crocifisso in casa a Venarotta |
3) GESU CADE LA PRIMA VOLTA
Alla prima scossa, Signore, sono caduto. Passata la paura però mi sono rialzato, mi sono guardato attorno, sono corso subito per aiutare chi era più bisognoso di me, mi sono rimesso di nuovo in cammino. E’ stata tremenda la scossa del 24 agosto ma io sono ancora qui, a raccontarlo, ad andare avanti per chi non ce l’ha fatta, per chi, questa notte, è morto sotto le stesse macerie che io ho sentito crollarmi accanto. Io mi rialzo, e vado avanti, senza aspettare l’aiuto di alcuno.
Signore Gesù, insegnami a rializarmi, ora e sempre, davanti alle difficoltà della vita, certo, ma soprattutto davanti a queste tragedie. Signore, insegnami a non dare la colpa a te per le catastrofi naturali ma a pensare che il tuo disegno è sempre più ampio di quello che la mia mente limitata può raggiungere. Signore, tendimi la mano, da solo non ce la faccio
lunedì 3 aprile 2017
Via Crucis (Via Salaria) Dei Terremotati - seconda stazione
Accumuli |
2) GESU’ E’ CARICATO DELLA CROCE
Quale è la nostra Croce oggi? Svegliarsi ed essere vivi e scoprire di non avere più niente attorno, prendere quelle quattro cose tra la polvere, cercare un figlio, la moglie, il genitore, caricarseli sulla spalla e spostarsi all’aperto in attesa dei primi soccorsi.
Che Croce ci hai mandato Signore a noi che stavamo solo dormendo, che eravamo venuti qui per salutare i nostri nonni e ci troviamo nudi e soli nella notte avvolti nella polvere e nel silenzio tutto attorno?
Dio Mio che cosa è questo silenzio? Fino a pochi secondi fa c’erano le luci del paese accese, l’insegna della farmacia, l’orologio del Municipio mentre ora non vi è piu nulla. Tutto tace, tutto tremendamente passa così è successo per la nostra casa, la nostra azienda, la nostra attività commerciale: un attimo, una botta, una scossa e…tutti giù per terra.
domenica 2 aprile 2017
Via Crucis (Via Salaria) Dei terremotati - prima stazione
1) GESU E’ CONDANNATO A MORTE
Sono le 3.38 del 24 agosto 2016. Da pochi minuti Matteo, il mio terzo figlio di 6 anni, è venuto nel lettone a dormire proprio dal mio lato. All’improvviso, senza preavviso, il terremoto parte subito, violento, fortissimo. Non so che cosa sia. Mia moglie urla: il terremoto! Io mi ritrovo in piedi con Matteo in braccio e corriamo nella stanza degli altri bambini mentre la casa si riempe di terrore e grida. Sono 142 interminabili secondi che segnano la nostra condanna a morte e quella di chi, quella notte, davvero muore sotto le macerie di Amatrice, Accumuli, Pescara del Tronto. Da quella notte la paura e la morte, sorelle, sono entrate nella mia anima ed in quella di migliaia di persone, e non se ne sono andate più. Siamo condannati a morte, tutti noi, prima o poi, magari per una scossa.
Dio Mio Dio mio perché mi hai abbandonato, ho pensato anche io in quei lunghi secondi di impotenza quando ho guadato a lungo il pavimento, affinchè con ci abbandonasse, e il soffitto che non ci crollasse sulla testa. Dove sei o mio Signore?
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