(…) Capitolo 34esimo – i Promessi Sposi
Scendeva dalla soglia d'uno di quegli usci, e veniva verso il convoglio, una donna, il cui aspetto annunziava una giovinezza avanzata, ma non trascorsa; e vi traspariva una bellezza velata e offuscata, ma non guasta, da una gran passione, e da un languor mortale: quella bellezza molle a un tempo e maestosa, che brilla nel sangue lombardo. La sua andatura era affaticata, ma non cascante; gli occhi non davan lacrime, ma portavan segno d'averne sparse tante; c'era in quel dolore un non so che di pacato e di profondo, che attestava un'anima tutta consapevole e presente a sentirlo. Ma non era il solo suo aspetto che, tra tante miserie, la indicasse così particolarmente alla pietà, e ravvivasse per lei quel sentimento ormai stracco e ammortito ne' cuori. Portava essa in collo una bambina di forse nov'anni, morta; ma tutta ben accomodata, co' capelli divisi sulla fronte, con un vestito bianchissimo, come se quelle mani l'avessero adornata per una festa promessa da tanto tempo, e data per premio. Né la teneva a giacere, ma sorretta, a sedere sur un braccio, col petto appoggiato al petto, come se fosse stata viva; se non che una manina bianca a guisa di cera spenzolava da una parte, con una certa inanimata gravezza, e il capo posava sull'omero della madre, con un abbandono più forte del sonno: della madre, ché, se anche la somiglianza de' volti non n'avesse fatto fede, l'avrebbe detto chiaramente quello de' due ch'esprimeva ancora un sentimento.
giovedì 30 novembre 2006
mercoledì 22 novembre 2006
IL BRANO DI VANGELO CHE PREFERISCO
Mt 6,25-34
Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito?
Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro?
E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un'ora sola alla sua vita?
E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano.
Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro.
Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito?
Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro?
E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un'ora sola alla sua vita?
E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano.
Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro.
lunedì 20 novembre 2006
OMAGGIO AI SOLDATI ITALIANI
Io sto dalla vostra parte.
Per quel poco che possa contare.
Conosco uno di voi che periodicamente lascia a casa la giovane moglie e la piccola figlia per andare in Irak od Afghanistan a costruire ponti, portare acqua, sistemare le scuole per altre giovani mamme, altri piccolissimi figli.
Non conosce gli spari per uccidere, non conosce il male, non conosce bombe intelligenti.
Passa il tempo a svolgere il suo lavoro ma io la chiamo Missione e lo dico con forza.
Lui passa il tempo a pensare a sua casa, a sua moglie, a sua figlia che lo aspettano ed ogni giorno accendono il telegiornale con l'angoscia che si stringe in gola.
Vergognatevi voi non italiani, non cittadini, non esseri umani che in piazze italiane urlate contro i nostri soldati
Vergognatevi
Noi siamo sempre a fianco dei nostri soldati
Per quel poco che possa contare.
Conosco uno di voi che periodicamente lascia a casa la giovane moglie e la piccola figlia per andare in Irak od Afghanistan a costruire ponti, portare acqua, sistemare le scuole per altre giovani mamme, altri piccolissimi figli.
Non conosce gli spari per uccidere, non conosce il male, non conosce bombe intelligenti.
Passa il tempo a svolgere il suo lavoro ma io la chiamo Missione e lo dico con forza.
Lui passa il tempo a pensare a sua casa, a sua moglie, a sua figlia che lo aspettano ed ogni giorno accendono il telegiornale con l'angoscia che si stringe in gola.
Vergognatevi voi non italiani, non cittadini, non esseri umani che in piazze italiane urlate contro i nostri soldati
Vergognatevi
Noi siamo sempre a fianco dei nostri soldati
giovedì 9 novembre 2006
SANDRO MAGISTER E IL DOPO VERONA
Dopo Verona. Come "restituire piena cittadinanza alla fede cristiana"
Papa Ratzinger e il suo vicario Ruini vedono nell'Italia "un terreno assai favorevole" per la rinascita pubblica del cristianesimo anche in Europa e nel mondo. Ma molti non accettano la loro visione. E l'arcivescovo di Milano, Tettamanzi, si è messo alla testa degli oppositori
di Sandro Magister
ROMA, 26 ottobre 2006 – Dopo le cinque giornate di Verona, l’eccezionalità della Chiesa italiana diventerà invidiatissima materia di studio nei vescovadi d’Europa e d'America, specie là dove la cristianità è più in declino.
Papa Ratzinger e il suo vicario Ruini vedono nell'Italia "un terreno assai favorevole" per la rinascita pubblica del cristianesimo anche in Europa e nel mondo. Ma molti non accettano la loro visione. E l'arcivescovo di Milano, Tettamanzi, si è messo alla testa degli oppositori
di Sandro Magister
ROMA, 26 ottobre 2006 – Dopo le cinque giornate di Verona, l’eccezionalità della Chiesa italiana diventerà invidiatissima materia di studio nei vescovadi d’Europa e d'America, specie là dove la cristianità è più in declino.
venerdì 3 novembre 2006
CHIAMARLO FETO A 8 MESI.... MA SMETTETELA!
Tutti noi oggi, aprendo il giornale o vedendo i tg in tv, abbiamo appreso la notizia della morte violenta di quella mamma di milano, 38 anni, pestata a morte dal marito, e ritrovata con accanto un feto di 8 mesi.
Ma che è un feto di 8 mesi?Smettetela per favore.
Ieri io e mia moglie siamo stati a fare un'ecografia ed abbiamo visto che nostro FIGLIO, in pancia da quasi sei mesi, sbadiglia, sorride, si muove, scalcia ecc. ecc.
Ma chi di voi mamme ha mai pensato, al momento di scoprire di essere incinta, di attendere uno zigote? Una blastocisti?
Avete mai sentito una mamma telefonare al proprio marito e dirle: aspettiamo un feto?
Smettetela per favore.
Quel bimbo, partorito forse prematuramente causa morte violenta della madre, è un bimbo.
La madre è stata trovata morta accanto a suo figlio, morto.
Fa così paura scriverlo?
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