lunedì 24 marzo 2003

All’aereoporto sul sito del Movimento per la Vita

Mi è capitato spesso di viaggiare in questi giorni per incontrare i gruppi giovanili sparsi per l’Italia. Prendo spesso l’aereo che è un bel giocattolo capace di suscitare qualche forte emozione: peccato costi così tanto altrimenti, dopo l’atterraggio, lo riprenderei subito per sentirmi attrarre dal sedile ed affidarmi poi completamente a lui, inglobato in questo volo. Ricordo che un giorno qualcuno mi disse che nel viaggiare in aereo il momento più pericolo è la partenza o l’atterraggio. Voglio spiegarmi meglio: non ricordo quale dei due momenti è il più pericoloso, o uno o l’altro ed ancora adesso non ho più rincontrato quella persona per farmelo dire. A dir la verità non ho neanche più intenzione di farmelo dire perché preferisco rimanere nel dubbio perché nel caso fosse la partenza vivrei ognuno di questi momenti con massima attenzione e paura. Così la “fifa” è suddivisa equamente tra il decollo e l’atterraggio.
Ma di cosa voglio parlarvi oggi dopo questa breve premessa nazional popolare?
Andando spesso in aeroporto, per voli che durano massimo 1 ora e 25 minuti (Catania – Milano) capita spesso di dover aspettare il proprio volo anche per 15, 30, 60 ed a volte 180 minuti.
Che cosa fare in quei momenti di obbligata sosta nello Hub?
Di cose da fare ce ne sono tante.

Ingrassare andando a fare incetta in quei negozietti che vendono di tutto e di più e reclamizzano i prodotti tipici alimentari del luogo di partenza; dimagrire il portafoglio comprando profumi e whisky che in aeroporto sembra sempre che costino meno e profumino di più; mettersi romanticamente con la guancia appiccicata al vetro ed osservare gli aerei, degli altri, che partono; cercare qualche vip a cui chiedere l’autografo od a cui farlo; chiedere informazioni a tutti i “rent car” per vedere quale è il prezzo più basso e poi non affittare nulla; andare a fare una visita alla cappella che tanto il buon Dio è sempre li e non prende mai nessun volo.
Ecco.
Passate le ore di attesa?
All’aeroporto di Roma invece ho scoperto un’altra cosa. Alcune società che forniscono internet hanno sistemato una decina di computer dai quali è possibile accedere, gratuitamente, ad internet e controllare la propria posta, navigare, e via dicendo… insomma, ingannare il tempo.
Sapete che ho fatto?
Nulla di eccezionale.
Mi sono guardato la mia posta e poi ho collegato ogni pc al sito del Movimento per la vita Italiano prima di prendere il volo e lasciare la postazione libera.
Dieci schermi tutti col Movimento per la vita in prima pagina!
Che bello spettacolo.
Questo non solo per alzare il numero degli accessi al sito ma anche perché si sa mai che, quel giorno, in quell’aeroporto, davanti a quel pc possa passare una mamma indecisa e….. si decida per la vita.
Lasciatemelo sperare.

Scappo ora… hanno chiamato il mio volo.

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