di Giorgio Gibertini *
30-12-2010
Dove vanno i bambini abortiti? Mi è stato chiesto spesso dai volontari del mio Centro di aiuto alla Vita o degli amici incontrati in questi venti anni di attività pro life in giro per l’Italia. Non voglio qui parlare di dove finiscono i bambini abortiti, ovvero del loro destino comune ai rifiuti ospedalieri od utilizzati per la cosmesi: parliamo del destino più alto di questi figli. Non ho certezza di quale sia il loro futuro.
Ho sempre creduto, e avuto piacere di raccontare, che siano accolti subito in Paradiso da una Madre che li attende, e che è la Madre di Dio e di tutti noi, a braccia aperte disposta ancora a sacrificarsi per loro. Per loro, per questi figli non voluti, il viaggio è breve: dal grembo materno, simbolo dell’accoglienza, al Paradiso, altro luogo di massima accoglienza a cui tutti siamo destinati.
Una certezza però ce l’ho. Qualche giorno fa la Chiesa ha celebrato i Santi Innocenti martiri, con un accento particolare a quei bambini uccisi dalla furia cieca di Erode in cerca di Gesù Bambino, e credo quindi che in quella ricorrenza si possano anche ricordare i bambini vittime di aborto procurato: sono o no anche loro vittime innocenti? Quando guardo quelle madri che giungono al nostro Centro di aiuto alla vita in cerca di una risposta e, trovano soprattutto silenzio, io e le nostre volontarie ascoltiamo e poi preghiamo tanto per loro. Poi le vedo tornare qualche mese dopo con in braccio il loro figlio e non riesco mai a trattenere l’emozione al pensiero che quel bambino avrebbe potuto non esserci.
L’Italia pro life a volte è fatta anche di tante parole che producono libri e buone intenzioni, ma vi sono anche parole che attingono direttamente da quel «In principio era il Verbo» e si fanno carne in questi figli grazie a madri che ritrovano la forza e la speranza di portare avanti la propria gravidanza.
Sarebbe bello, quindi, che da La Bussola Quotidiana partisse una proposta concreta, ovvero quella di ricordare dal 28 dicembre dell'anno venturo (memoria Santi Innocenti) i milioni di bambini uccisi dall’aborto ogni anno nel mondo (le stime parlano di quasi 40 milioni) inseguiti dai tanti Erode di oggi che hanno a volte il volto di politici rinunciatari, di medici affaristi traditori del giuramento d’Ippocrate o di amici rinunciatari di una parola di verità e di vita nel momento del bisogno.
Mi piace pensare che in Paradiso questi figli abortiti ora siano tra le braccia della Madre santissima, di Madre Teresa di Calcutta e di tutte quelle madri che non hanno mai potuto avere figli nel loro cammino su questa terra. Mi piace pensare che questi bambini in Paradiso attendano le loro madri che prima o poi giungeranno e stiano pregando per loro affinché il ricongiungimento sia, nei tempo voluti da Dio Padre, almeno cerMi piace pensare che tutti noi ricordiamo questi figli e che loro da lassù, Santi Innocenti, diano forza e coraggio alle altre madri tentate d’abortire affinché non compiano questo grave omicidio persuase, a volte, anche da una legislazione ingiusta ma favorevole. Mi piace pensare che tutti possiamo sentire il canto di gioia di questi Santi Innocenti che dal grembo materno hanno raggiunto direttamente il grembo del Paradiso.
* Presidente del Centro aiuto alla vita di Roma
Articolo pubblicato dal quotidiano on line La Bussola Quotidiana
Nessun commento:
Posta un commento