Il voto è 10. Anche perché non potevano esserci pensieri più belli e di
maggior convolgimento civile di quelli scritti da Ciro, 9 anni, in un
tema su Città della Scienza.
Le fiamme sembrano non aver affatto scalfito le idee e la voglia di una
Napoli migliore che animano giovani e bambini: «Il 4 Marzo 2013 è stata
incendiata la Città della Scienza e per me è stata una cosa bruttissima-
scrive Ciro -. Quando ho sentito la notizia io stavo per scoppiare in
lacrime. Era stata fondata a Bagnoli dove c’è molta concentrazione di
malvivenza, ma poi è stata fatta li proprio per spaventare i malviventi
che hanno paura della cultura, perché sottrae persone alla criminalità».
Ciro sa molto per la sua età: riconosce la criminalità, forse ne vede
esponenti ogni giorno per strada. E allora attacca con la sua penna:
«Chi ha bruciato questo posto ha bruciato il materiale ma non le nostre
idee. Non farò mai e poi mai il malvivente, perché diventerò istruito e
lavorerò».
Quindi l’affondo da pelle d’oca: «Appena penso alla Città della Scienza
che è stata bruciata, in fondo al cuore mi sento malissimo. Per
diventare delle persone perbene ricordatevi queste solenni parole:
bisogna rispettare sempre la legge e dire di no alla criminalità!».
Il tema ha fatto il giro del web, trasformamdosi in una specie di
manifesto degli onesti. Tre le ipostei per ricostruire Città della
Scienza: far rinascere il polo museale proprio sulle ceneri causate dal
rogo doloso, spostarlo più vicino all’ex acciaieria dell’Italsider (di
cui resta solo la struttura industriale originaria) oppure in un’altra
area di Bagnoli. Serviranno 40 milioni e ne sono stati raccolti 23. Ieri
anche la visita del ministro Ornaghi: «Una ferita letale per la
cultura, non per Napoli: ricostruiremo tutto».
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