Quanto a me, per quell'incredibile affetto che a te porto, o Italia, o gran genitrice, innalzerò incessantemente questa devota preghiera all'Eterno:
Onnipotente che prediligi l'Italia,
che concedi a lei immortali figlioli,
che dall'eterna Roma per i tuoi Vicari governi gli spiriti,
deh! Dona altresì ad essa, benignissimo,
la conoscenza dei suoi alti destini,
unica cosa che ignora:
rendila avida di liberi voti e di amore,
di cui è degna più che di tributi e di spavento:
fa che in se stessa ella trovi felicità e riposo,
e in tutto il mondo un nome non feroce, ma mansueto
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