sabato 16 novembre 2024

Saluto a Paola Frison

Ciao Paola,

era al tramonto, o meglio, all’ora che volge il disio, che sei ritornata, con Cecco e tutta la famiglia, a trovarci al mare lo scorso 30 agosto quando ormai le giornate cominciavano a farsi più corte, metafora di quello che stava succedendo alla tua vita ed eravamo in pochi a saperlo.

La gioia che ci avete dato in quel saluto resterà tra i ricordi più belli miei, di Sara, dei nostri e son sicuro anche dei vostri figli, assieme a tanti e tanti altri momenti vissuti assieme, vicini o a distanza, in tutti questi anni dalla prima volta a Sori all’ultima a Martinsicuro.

Sempre il mare in mezzo a custodire e collegare il nostro reciproco affetto e a cullare il tutto.

Quella sera hai indugiato a lungo a chiacchierare su quella panchina con Sara, anche tu nell’intimo poco desiderosa di ripartire subito, e ho chiaro nel ricordo il tuo sorriso ma quel tuo sguardo che si era già fatto malinconico.

Il resto poi è cronaca di un lungo tramonto che tu e Francesco avete aspettato assieme come sposi innamorati e come testimoni viventi di che cosa vuol dire un matrimonio cristiano: nella salute e nella malattia, nella gioia e nel dolore. 

Ci sono lacrime oggi e tante, di dolore, non di disperazione. Si può e si deve piangere di dolore, non abbiate paura a farlo lo dico ai grandi e lo dico ai vostri e nostri figli. Chi vuole piangere lo faccia ma non sia un pianto disperato il nostro: ce l’avete insegnato voi in questi anni della malattia, in questi ultimi mesi, in questi ultimi giorni.

Anche se ci troviamo davanti alla tua bara e la guardiamo increduli e dubbiosi, pieni di rabbia, la speranza nostra pone le sue fondamenta sulla certezza dell’incontro che avremo nell'aldilà, per altri lunghi tramonti assieme.

E noi ci saremo Paola a riprendere tutti quanti i giochi in famiglia, l’invio di video barzellette, le nuotate al largo coi figli, lo scambio dei regali di Natale….

Signore, inviaci copioso lo Spirito Santo Consolatore, che qui oggi ne abbiamo tanto e tutti bisogno.

E tu Paola, in qualche modo, che sia in sogno o con la prossima onda, o con uno soffio di vento, o svolazzando sulle ali della prossima farfalla... facci sentire ancora la tua presenza perché noi tutti (ma soprattutto Francesco, Rebecca, Pietro e Anita) ne abbiamo ancora uno smisurato bisogno.


leggi anche 


Nessun commento:

Posta un commento