Carissime volontarie e carissimi volontari, anzitutto mi preme, non per dovere ma per sincerità, ringraziare Miranda Lucchini e voi tutte volontarie che avete, in questi dieci anni, giorno dopo giorno, fatto nascere tanti
bambini ed assieme fatto crescere il nostro Centro di aiuto alla vita di Roma. Il ringraziamento in particolare va a Miranda ed è triplo: sia per quello che ha fatto, sia per quello che continuerà a fare ma anche, permettetemelo, per l’onestà di fare un passo indietro dicendo, non solo a parole, come spesso avviene nel nostro mondo, “largo ai giovani” e per l’insegnamento che lei oggi ci da di riconoscere il proprio tempo: spero un giorno di essere in gradi di fare altrettanto! Dico subito, per non dare l’impressione che me ne sia dimenticato, che non voglio oggi affrontare l’argomento del rapporto con il Movimento per la vita Roma, con la Federvita Lazio e con il Movimento per la vita italiano: avremo modo e tempo di parlarne nei prossimi direttivi, oggi vorrei concentrarmi su di noi, sul nostro Centro di aiuto alla vita di Roma, unico in Roma.
Senza pretesa di dare linee programmatiche, mi permetto appuntare alcune questioni che dovremo, secondo me, affrontare nel medio e nel lungo periodo previa approvazione da parte del Direttivo.
MEDIO PERIODO
1. Valorizzazione ed implementazione dell’esistente. Mio intento è quello di valorizzare e migliorare, ove necessario, l’esistente. Sarà un po’ questa la linea guida iniziale. Ad iniziare dall’importanza assoluta di dedicare tempo e personale preparato al colloquio con le mamme e dal concentraci sulla prossima giornata per la vita che ormai è alle porte.
2. Decennale e logo. Il momento è particolarmente favorevole perché come tutti ben sapete in questo 2009
festeggiamo anche i 10 anni del Cav di Roma e dobbiamo trovare idee e risorse per farlo nei migliori dei modi a cominciare da un restyling del logo e da una idea originale per una gadget che parli di noi e ci permetta anche, speriamo, di raccogliere qualche fondo. Per questo motivo sarebbe bello avere un dipartimento di volontari e professionisti che sviluppino e migliorino il nostro linguaggio pro life per farci conoscere di più
3. Sede. Fermo restando il continuo utilizzo di questa sede in cui siamo oggi, anche se un po’ stretta e
non del tutto ospitale, siamo da mesi in contatto con la presidenza del 12 municipio per avere una altra sede. Proprio ieri l’altro mi è stato assicurato che per Pasqua il problema sarà risolto con l’assegnazione di un locale in una scuola dei dintorni. Vigilerò su questo e me ne occuperò direttamente
4.Vicariato di Roma. Tra le priorità vi è quella di un incontro con il nuovo Cardinale di Roma sua eminenza
card. Vallini al quale domani recapiterò una lettera di saluto e la richiesta di un appuntamento. L’obiettivo mio è duplice: il primo è coinvolgere il Cardinale in una iniziativa del decennale (magari inaugurazione nuova sede) e soprattutto quello di essere accreditati presso il Vicariato e, se possibile, ricevere anche un sostentamento economico annuale, come avviene per tante altre realtà.
5. Lettera alle istituzioni. Nei prossimi giorni vorrei recapitare, a tutte le istituzioni politiche e religiose della
città, una lettera per richiesta di aiuto ed incontro soprattutto a chi abbiamo sostenuto personalmente nella recente campagna elettorale: credo sia giunto il momento del redde rationem.
6. Internet sito e face book. Credo che dobbiamo attrezzarci subito di sito internet aggiornato e spazio su Facebook, da domani!
7. Corso per diventare volontari Cav. Penso ad una due giorni di formazione intensa per avere nuovi volontari del Cav preparati e motivati da svolgere in primavera e nella zona Eur.
8. Università Regina Apostolorum. Chiederò alla Facoltà di Bioetica dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, dove già insegno al master estivo, di inserire proprio una lezione sul diventare volontari Cav,
ovvero come mettere in pratica tanto studiare di Bioetica. Già l’anno scorso, dopo lezione, ho riscontrato questa esigenza: va istituzionalizzato.
9. Ufficio stampa del Cav. Vorrei che si creasse, grazie anche agli amici giornalisti che hanno deciso di collaborare, un ufficio stampa per intervenire sempre quando vi è qualche caso di bioetica. Questo permette di crearsi credito verso la stampa ed anche di essere presenti e quindi farsi conoscere
10. 8 marzo festa della donna. Da domani vorrei chiedere appuntamento al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano affinchè l’8 marzo riceva e premi una volontaria per la vita ed una ragazza madre
11. Post aborto. Ho già stretto un accordo con il prof. Tonino Cantelmi, presidente Associazione Italiana
Psicologi e Psichiatri Cattolici, per dare sostegno psicologico sul posto aborto ed il professore ha incaricato la dott.ssa Cristina Cacace, e le sue tirocinanti, di seguire il tutto. Inaugureremo il tutto con un convegno verso
Pasqua, magari in collaborazione con l’Istituto Giovanni Paolo II
12. Udienza dal Papa. Sarebbe bello avere, nel decennale, un’udienza privata dal Papa, noi, le nostre famiglie, le madri aiutate coi loro figli, i figli che non siamo riusciti a far nascere
13. Mons. Fisichella. Mons. Fisichella è il presidente della Pontificia Accademia per la vita ed anche a
lui invierò presto una lettera personale con richiesta di un appuntamento
14. Gianni Alemanno. In particolare l’attuale sindaco, nella visita che ci fece il giorno prima delle elezioni,
rimase molto meravigliato dal nostro operato. E’ il momento che anche il Sindaco ci dia delle risposte. Su Roma sono ancora aperte deleghe come la delega vita ma dovremmo puntare ad un sostentamento annuale del Cav per opera del Comune visto che siamo un servizio pubblico che copre un buco nel pubblico stesso. Mi piacerebbe anche assieme al Comune istituire un Premio Roma Città per la vita da assegnare ogni anno ad una, o più, personalità che si sono distinte in questo campo.
15. Cucina tunisina e danza del ventre. Una amica di Milano mi ha proposto una serata con cucina Tunisina e danza del ventre come raccolta fondi per il cav. Lei presterebbe la sua opera gratis. Ci serve un locale con cucina e gente da invitare. Potremmo farla nel mese di marzo per il decennale e per provare ad uscire un po’ dai soliti giri di coinvolgimento.
16. Convegno sulla comunicazione. Terzo convegno (oltre a quello sul diventare volontario e sul post aborto) potrebbe essere una due giorni sulla comunicazione per capire perché non buchiamo il nostro messaggio invitando giornalisti ed operatori del settore ad un confronto, magari verso l’autunno!
LUNGO PERIODO
1.Autonomia economica segreteria Cav. Vorrei che qui avessimo la possibilità di una persona part time assunta per poter seguire tutti i giorni la sede soprattutto per dare prima accoglienza o ricevimento materiali ed un aiuto per le questioni burocratiche ed amministrative, fermo restando che il resto si deve tutto svolgere per volontariato e con volontari.
2.Altre realtà pro life romane. Sarebbe bello raccordarsi con le altre realtà romane che operano nel campo della difesa della vita nascente come Il Dono, Papa Giovanni XXIII, Don Orione, creando un forum di coordinamento e magari essendone i promotori, prima che lo facciano altri.
3. Altri Cav per Roma: coordinamento. Già vi sono alcuni progetti in corso. In XX municipio uno sportello che ora gestisce Idea Famiglia e qualcosa di simile, dovrebbe nascere in IV. Il mio sogno è aprire un
centro di aiuto alla vita per Municipio di Roma sotto la gestione del nostro Cav che dovrebbe diventare il capofila ed il coordinatore del tutto.
4. Casa d’accoglienza. Sicuramente dobbiamo trovare su Roma qualche casa di accoglienza per ragazze madri perché non possiamo sempre e solo fare riferimento a Viterbo ma stringere accordi con le altre realtà romane anche se, non vi nego, il sogno mio grande è una struttura modello Nomadelfia Roma con spazio per la gestione familiare della casa di accoglienza, una sede prestigiosa, un centro convegni. Chissà che tra tutti
gli istituti religiosi in disuso, qualcosa possiamo chiedere anche per noi, affidiamoci alla Provvidenza.
Fare bene a Roma per la vita vuol dire fare bene per tutta Italia. Anzi, penso di più, perché siamo nella città su cui si affaccia la finestra del Vaticano quindi fare bene a Roma è fare bene per il mondo intero. E’ una bella sfida. Grande. Di quelle che mettono adrenalina.
In questi giorni ho capito il senso della Parabola dei cinque pani e due pesci.
I dodici apostoli sperimentano un altro paradosso cristiano: davanti alla folla affamata Gesù chiede loro di mettere a disposizione il poco che hanno, invece di aspettarsi una soluzione ai problemi (cinque pani e due pesci davanti a cinquemila persone.) Vuol dire che invece di passare il tempo a lamentarci delle cose che non funzionano, delle ingiustizie che quotidianamente si consumano, delle solitudini che ci sfiorano, rimbocchiamoci le maniche, mettiamo a disposizione del Signore quel poco che siamo, quel poco che abbiamo: non pochi facciano tutti ma tutti donino poco.
Così potremo fare grandi cose. Ad Maiora.
Giorgio Gibertini
(gibertini.giorgio@gmail.com)
7. Corso per diventare volontari Cav. Penso ad una due giorni di formazione intensa per avere nuovi volontari del Cav preparati e motivati da svolgere in primavera e nella zona Eur.
8. Università Regina Apostolorum. Chiederò alla Facoltà di Bioetica dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, dove già insegno al master estivo, di inserire proprio una lezione sul diventare volontari Cav,
ovvero come mettere in pratica tanto studiare di Bioetica. Già l’anno scorso, dopo lezione, ho riscontrato questa esigenza: va istituzionalizzato.
9. Ufficio stampa del Cav. Vorrei che si creasse, grazie anche agli amici giornalisti che hanno deciso di collaborare, un ufficio stampa per intervenire sempre quando vi è qualche caso di bioetica. Questo permette di crearsi credito verso la stampa ed anche di essere presenti e quindi farsi conoscere
10. 8 marzo festa della donna. Da domani vorrei chiedere appuntamento al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano affinchè l’8 marzo riceva e premi una volontaria per la vita ed una ragazza madre
11. Post aborto. Ho già stretto un accordo con il prof. Tonino Cantelmi, presidente Associazione Italiana
Psicologi e Psichiatri Cattolici, per dare sostegno psicologico sul posto aborto ed il professore ha incaricato la dott.ssa Cristina Cacace, e le sue tirocinanti, di seguire il tutto. Inaugureremo il tutto con un convegno verso
Pasqua, magari in collaborazione con l’Istituto Giovanni Paolo II
12. Udienza dal Papa. Sarebbe bello avere, nel decennale, un’udienza privata dal Papa, noi, le nostre famiglie, le madri aiutate coi loro figli, i figli che non siamo riusciti a far nascere
13. Mons. Fisichella. Mons. Fisichella è il presidente della Pontificia Accademia per la vita ed anche a
lui invierò presto una lettera personale con richiesta di un appuntamento
14. Gianni Alemanno. In particolare l’attuale sindaco, nella visita che ci fece il giorno prima delle elezioni,
rimase molto meravigliato dal nostro operato. E’ il momento che anche il Sindaco ci dia delle risposte. Su Roma sono ancora aperte deleghe come la delega vita ma dovremmo puntare ad un sostentamento annuale del Cav per opera del Comune visto che siamo un servizio pubblico che copre un buco nel pubblico stesso. Mi piacerebbe anche assieme al Comune istituire un Premio Roma Città per la vita da assegnare ogni anno ad una, o più, personalità che si sono distinte in questo campo.
15. Cucina tunisina e danza del ventre. Una amica di Milano mi ha proposto una serata con cucina Tunisina e danza del ventre come raccolta fondi per il cav. Lei presterebbe la sua opera gratis. Ci serve un locale con cucina e gente da invitare. Potremmo farla nel mese di marzo per il decennale e per provare ad uscire un po’ dai soliti giri di coinvolgimento.
16. Convegno sulla comunicazione. Terzo convegno (oltre a quello sul diventare volontario e sul post aborto) potrebbe essere una due giorni sulla comunicazione per capire perché non buchiamo il nostro messaggio invitando giornalisti ed operatori del settore ad un confronto, magari verso l’autunno!
LUNGO PERIODO
1.Autonomia economica segreteria Cav. Vorrei che qui avessimo la possibilità di una persona part time assunta per poter seguire tutti i giorni la sede soprattutto per dare prima accoglienza o ricevimento materiali ed un aiuto per le questioni burocratiche ed amministrative, fermo restando che il resto si deve tutto svolgere per volontariato e con volontari.
2.Altre realtà pro life romane. Sarebbe bello raccordarsi con le altre realtà romane che operano nel campo della difesa della vita nascente come Il Dono, Papa Giovanni XXIII, Don Orione, creando un forum di coordinamento e magari essendone i promotori, prima che lo facciano altri.
3. Altri Cav per Roma: coordinamento. Già vi sono alcuni progetti in corso. In XX municipio uno sportello che ora gestisce Idea Famiglia e qualcosa di simile, dovrebbe nascere in IV. Il mio sogno è aprire un
centro di aiuto alla vita per Municipio di Roma sotto la gestione del nostro Cav che dovrebbe diventare il capofila ed il coordinatore del tutto.
4. Casa d’accoglienza. Sicuramente dobbiamo trovare su Roma qualche casa di accoglienza per ragazze madri perché non possiamo sempre e solo fare riferimento a Viterbo ma stringere accordi con le altre realtà romane anche se, non vi nego, il sogno mio grande è una struttura modello Nomadelfia Roma con spazio per la gestione familiare della casa di accoglienza, una sede prestigiosa, un centro convegni. Chissà che tra tutti
gli istituti religiosi in disuso, qualcosa possiamo chiedere anche per noi, affidiamoci alla Provvidenza.
Fare bene a Roma per la vita vuol dire fare bene per tutta Italia. Anzi, penso di più, perché siamo nella città su cui si affaccia la finestra del Vaticano quindi fare bene a Roma è fare bene per il mondo intero. E’ una bella sfida. Grande. Di quelle che mettono adrenalina.
In questi giorni ho capito il senso della Parabola dei cinque pani e due pesci.
I dodici apostoli sperimentano un altro paradosso cristiano: davanti alla folla affamata Gesù chiede loro di mettere a disposizione il poco che hanno, invece di aspettarsi una soluzione ai problemi (cinque pani e due pesci davanti a cinquemila persone.) Vuol dire che invece di passare il tempo a lamentarci delle cose che non funzionano, delle ingiustizie che quotidianamente si consumano, delle solitudini che ci sfiorano, rimbocchiamoci le maniche, mettiamo a disposizione del Signore quel poco che siamo, quel poco che abbiamo: non pochi facciano tutti ma tutti donino poco.
Così potremo fare grandi cose. Ad Maiora.
Giorgio Gibertini
(gibertini.giorgio@gmail.com)
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