Ritorniamo da Malta con una
carica di entusiasmo che non ha paragoni per via del fatto che ci siamo un po’
europeizzati, come ormai il nostro destino ci impone .
Europa.
Che cos’è la casa europea per noi
trentenni di oggi?
Noi abbiamo il ricordo del muro di Berlino, del suo crollo
nel 1989, di una Europa delle nazioni, delle frontiere. Nei tanti viaggi che
abbiamo fatto negli altri stati del continente, abbiamo cambiato la moneta e ce
ne siamo tenuta qualcuna di ricordo, nel portafoglio, oppure a casa.
Oggi l’Europa è un’altra cosa.
Quel muro di cemento è caduto
assieme ad altri steccati, visibili od invisibili, fisici o mentali. I
giovanissimi adolescenti di oggi si preparano per la gita scolastica di Parigi
non considerandola più solo la capitale di un’altra nazione, ma parlano di
andare a Parigi come se viaggiassero tra Milano e Palermo, nello stesso stato:
ecco dove sta la differenza.
Ormai siamo l’Europa e l’Europa
si sta allargando.
Qualche mese fa, come vi ho
raccontato anche in questo spazio, mi sono recato per la prima volta dagli
amici dello stato di Malta, sull’isola di Gozo, dove vive una comunità di
laiche consacrate, Guseppa De Bono, che aiutano le ragazze madri (unmarried
mothers).
Ci siamo tornati ai primi di
settembre e questa volta con me sono anche venuti Elisabetta Pittino, giovane
rappresentante del Laboratorio Giuridico Nazionale, ed i coniugi Ciotti Paolo
ed Elisa, colonne portanti del nostro gruppo.
Come potete vedere dal programma
qui allegato e scaricabile, la tre giorni di lavoro si è svolto attorno alla
tematica di come accogliere le ragazze madri, se queste è meglio che stiano
nella famiglia di origine e quali diritti e doveri dovrebbe avere il padre.
Gli amici della delegazione
italiano hanno qui inserito le loro relazioni a proposito e potrete così anche
voi seguire a distanza i lavori svolti.
Io voglio solo permettermi di
trarre qualche conclusione e considerazione sul futuro del nostro gruppo e di
questa amicizia con altri giovani europei.
Anzitutto la storia europea.
Delle nazioni presenti (Inghilterra,Slovacchia, Irlanda, Malta, Scozia,
Romania) noi, Movimento per la vita italiano, siamo l’associazione che ha una
storia alle spalle molto più grande di tutti gli altri quindi abbiamo il
diritto dovere di insegnare loro quello che abbiamo noi appreso in 30 anni di
volontariato per la vita. Come potete ben immaginare, le differenze con alcune
delle associazioni presenti, erano molte ma tutti svolgono un servizio alla
vita: o preventivo o curativo. Motivo in più per cui è necessario che sia il
Movimento per la vita italiano a prendere in mano la situazione europea onde
evitare che ci siano deviazioni dalla linea di difesa alla vita tout court.
Quelli di Malta vivono in una
realtà che è 30 anni indietro rispetto alla nostra. E’ uno stato cattolico,
dove l’aborto non è legalizzato e purtroppo le ragazze maltesi volano in
Inghilterra o Italia (Catania) per abortire. Le spinte del mondo occidentale
ora però stanno portando una cultura che vuole favorire, anche per legge,
l’aborto e quindi hanno bisogno della nostra esperienza, hanno bisogno di
capire i nostri errori per non rifarli.
La difficoltà maggiore per tutti
noi è stata proprio questa, quella di entrare in una realtà che noi non
conosciamo essendo cresciuti in una Italia che già aveva la legge per l’aborto
con tutte le conseguenze devastanti che questa ha portato. Loro sono qualche
anno indietro, sono ai primi casi di ragazze madri e non sanno come
comportarsi.
“Quello delle ragazze madri, in
Italia, è un problema” mi hanno chiesto intervistandomi alla televisione
Maltese.
Un problema.
Non penso sia giusto parlare di
problema quando in mezzo ci sono due vite: quella della madre e quella del bambino. E’ un approccio sbagliato,
negativo.
E poi in Italia, non posso dire
che sia la normalità questo, ma ormai chi si scandalizza più quando incontra
una ragazza madre?
Abbiamo incontrato tante ragazze
madre (un abbraccio in particolare alla mia interprete Becky ed a Catherine di
cui trovate la testimonianza qui a fianco) ed i loro genitori che, nella
maggioranza dei casi, si sono adoperati per stare vicini alla figlia ed alla
nipotina in grembo incominciando a vivere diverse dinamiche famigliari: essere
genitori e contemporaneamente nonni di due “figli” piccoli non è una sfida
facile, ma è sempre la migliore.
Da noi in Italia il pericolo, mi
sono permesso di dire, è che a volte sono i genitori della unmarried mother a
spingere per l’aborto favorendo così l’uccisione del loro nipote: ecco una
delle altre devastanti conseguenze della legge 194.
Non mi stancherò mai di dire, e
non mi sono mai stancato di ripetere nei tre giorni di convegno, quanto sia
importante che lo Stato di Malta, anche in un’ottica di casa comune europea,
non legalizzi l’aborto.
Lo sappiamo bene quale sono le
conseguenze culturali avvenute in Italia e che ancora continuano e che avranno
bisogno di altrettanti anni almeno per tornare ad essere positive per la vita
Malta ed ancora Malta.
Cosa vuol dire?
La dimensione europea del
convegno, di quello che abbiamo fatto in quei giorni, delle persone conosciute:
ecco cosa ci è rimasto dentro.
Forse è ora di aprire i nostri
sguardi, di allargare gli orizzonti, ovvero di non pensare solo al nostro
gruppo Italiano ma di cominciare a vivere l’esperienza europea per non lasciare
ad altri in mano il pallino della situazione.
Abbiamo troppo da trasmettere e
da insegnare al resto dell’Europa ed è un peccato tenerlo per noi o sciuparlo
con le beghe di parrocchia che a volte bloccano le nostre attività, il nostro
impegno.Quindi allarghiamo le frontiere anche noi, pensiamo ad un convegno
internazionale coi giovani d’Europa, magari invitandoli al Life Happening.
Il progetto proseguirà, per ora
godetevi questo speciale Malta e vi terremo aggiornati su tutto quello che
succederà.
Giorgio
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