giovedì 8 novembre 2007

Halloween: altro che festa celtica

Altro che festa celtica (Riflessione)
Altro che festa celtica ... Basta con Halloween
A Ognissanti niente zucche, leggiamo Foscolo di Cecilia Gatto Trocchi
Da alcuni anni si è diffusa in Italia la moda di celebrare Halloween, festa semi-carnevalesca, legata impropriamente alle streghe. Le maestre elementari fanno a gara a proporre spettri, maghi, vampiri e mostri. Ma diciamo le cose come stanno: Halloween letteralmente significa «Vigilia di Ognissanti», eppure sull'onda della New Age si tirano fuori i Celti e si dice che il cristianesimo avrebbe trasformato la festa pagana di Samain in Ognissanti. Samain o Samuin è il nome gaelico di un mese che corrisponde più o meno a novembre: la festa è citata ma non descritta per la prima volta in un testo irlandese detto prosaicamente «La mucca grigia» del 1100. Altro che preistoria! Ognissanti è una festa cristiana, portata negli Stati Uniti dagli irland esi e dagli scozzesi. Si ricordavano nella notte di Halloween i martiri, in una celebrazione che anticipava la festa del 2 novembre, quando ogni famiglia ricordava i propri defunti. Il cristianesimo ha rivoluzionato il rapporto coi defunti: mentre i pagani seppellivano i morti lontano dalla città, in quanto ne avevano timore e li sentivano contaminanti, i primi cristiani hanno venerato i corpi dei santi, costruendo su di essi gli altari e poi le chiese e i villaggi. Il ricordo dei defunti è stato posto dai Padri della Chiesa nel periodo autunnale, quando anche la natura sembra appesantita da un sonno mortale e i giorni si accorciano fino al solstizio d'inverno. Le tradizioni popolari collegano al periodo autunnale riti propiziatori. È certo che in ambito celtico e gallico si celebravano i defunti e si consacrava un giorno alla loro rievocazione, anche se non esistono testimonianze storiche scritte. I riti riguardavano la natura, il cosmo e la comunità dei vivi e dei morti. I bambini indossavano maschere rappresentando, nel grande dramma cosmico e sociale, la continuità della vita. Ecco il perché delle maschere spettrali: i bambini impersonano per un giorno i «poveri, pallidi morti» come dice una ballata irlandese: in nome dei defunti chiedono i dolcetti che nell'Italia centro-meridionale si chiamano espressamente «ossa di morto» o «fave di morto». Le zucche illuminate, utilizzate fin dalla remota romanità, simboleggiano sia la fecondità (per via dei numerosi semi, che alludono alla rinascita) sia la luce che guiderà i morti nel loro ritorno nel regno dell'Ade. In Sicilia è viva la tradizione secondo cui sono i defunti a portare regali ai bambini. Durante la «fiera dei morti», tra riti e celebrazioni, si vendono i dolci che i bambini troveranno ai piedi del letto il 3 novembre. Perché allora oggi si celebra Halloween in discoteche fracassone, si evocano streghe e demoni, vampiri e spettri? Si tratta di un vero e proprio processo di «desacralizzazione» che l'ambie nte consumistico e materialista americano sta imponendo da vari anni . Va ricordato che il neo-protestantesimo americano nega il culto dei santi, lo combatte e lo demonizza. Nell'Ottocento, dimenticato il rapporto coi santi, obliato il ruolo delle maschere legate alla rievocazione dei defunti, resta un pasticcio neo-stregonesco, un'evocazione ambigua di forze maligne, una moda horror, sulla spinta del romanticismo deteriore. A tutto questo da almeno 10 anni si è sovrapposto il revival della magia paganeggiante, della stregoneria New Age, dell'occultismo e del satanismo. È quindi accaduto che una festa cristiana sia diventata pagana e non viceversa. Non a caso i fondatori della neo-stregoneria inglese ed americana hanno «scippato» alla cristianità la festa di Ognissanti per farne una ricorrenza dei Sabbah. Si tratta di un'invenzione bella e buona, dato che in nessun testo di magia storicamente corretto risultano rituali magici eseguiti il 1° novembre. Secondo le tradizioni di moltissi mi popoli primitivi, i morti vanno pacificati e mai evocati inutilmente. Ma alcune zelanti maestrine e capi-condominio fanno a gara a evocare streghe e spettri. Per non parlare delle discoteche che lucrano su diavoli, streghe, fantasmi. Non a caso i satanisti celebrano i loro riti ad Halloween. La festa così concepita si configura inconsapevolmente come un sortilegio laico, una sorta di rituale di necromanzia mercantile molto kitsch. È un folklore da fast food, condito con salse piccanti e dolciastre e corredato da un mostriciattolo di plastica. È giusto chiederci: che ne sarà della salute mentale e digestiva dei nostri bambini? Non sarebbe meglio mangiare i dolci caserecci di mandorle e recitare «I Sepolcri» di Ugo Foscolo, monumento perenne alle glorie italiche?

2 commenti:

Ali ha detto...

passa da NOI se ti va!

Emanuele Secco ha detto...

Halloween una festa cristiana che si sta paganizzando? O.o
Forse non ha tenuto conto che Ognissanti, nell'VIII secolo, è stata spostata dal 13 maggio al primo novembre proprio per "influenzare" l'usanza pagana (e romana nelle aree di interesse) di celebrare un capodanno stagionale rendendo onore e proteggendosi dai morti; sappiamo bene quanto alla Chiesa, nella storia, abbia dato fastidio non essere l'unico intermediario tra il mondo terreno e quello divino (vedi proibizione della lettura della Bibbia in volgare nei tempi che furono).
Per fortuna molti usi e costumi riguardanti tale festa si sono mantenuti subendo una sorta di cristianizzazione in sé.
Certo, può dare fastidio la commercializzazione della festa, ma è quello che accade persino con Natale e la Pasqua (e da fastidio anche a me da un punto di vista non cristiano).
Aspetto con impazienza di pubblicare :)

E.

Posta un commento