domenica 18 novembre 2012

E questi sarebbero gli studenti da difendere?

Ho provato a cercare sui siti internet i motivi della protesta degli studenti svoltasi ieri a Roma ed in altre città: coltivavo speranzoso di essere fortunato nel trovare una notizia originale! Girando per internet mi sono imbattuto nelle solite scene di guerriglia pubblica che si ripetono se al governo c’è Berlusconi, Prodi o Monti. Ormai a manifestare si va con la mazza in una mano e nell’altra il telefonino pronti a fotografare, filmare, condividere per denunciare le spintarelle, od i poco più che buffetti, della Polizia. Come facciano gli studenti ad essere così armati non lo so anche perchè la Treccani, alla voce studenti, dice: ”s. m. (f. -éssa) [dal lat. studens -entis, part. pres. di studere «applicarsi, studiare»]. – Giovane che segue con regolarità un corso di studî medî o universitarî: una studentessa di scuola media; uno s. di liceo, dell’università; gli s. di lettere, della facoltà di scienze; le manifestazioni degli studenti. Con uso assol., genericam., chi frequenta, essendovi regolarmente iscritto, un corso di studî universitari” 
Poi mi sono imbattuto in questa foto ed in questa dicitura: Torino: “Poliziotto accerchiato e massacrato da circa 20 persone. Un poliziotto è stato gravemente ferito dagli autonomi davanti alla sede della Provincia di corso Inghilterra a Torino. Testimoni riferiscono che l’agente è stato accerchiato da una ventina di giovani, armati di bastoni e mazze da baseball, che lo hanno colpito alla testa spaccandogli il casco.” 
Una sola, certo, isolata, certo, erano solo in venti, certo però mi è bastato per interrompere questa “ricerca” e per non dare, ancora una volta, il mio sostegno a questi teppisti. Andate a studiare! Con le parole si fanno le rivoluzioni, con la scienza si cambia il mondo, con il dialogo si raggiungono i risultati. Andate a studiare!

1 commento:

Matteo Rossi ha detto...

Sono contento che studenti scendano in piazza per qualcosa di giusto, ma di certo questo non è il modo! Sono io il primo a bussare alla porta del potere quando una determinata situazione non sta andando per il verso giusto, ma - ripeto - ci sono modi e modi! Una "rivoluzione" (la scrivo tra virgolette perché se sono questi gli studenti che devono attuarla per me non sarà mai rivoluzione) può essere attuata anche con l'amore, lo dice anche la parola in Inglese: leggi da destra verso sinistra la parola rEVOLution ... c'è la parola LOVE! Sarà un caso? hai detto bene, andiamo a studiare, magari impariamo davvero a fare rivoluzioni VERE....

Rossi Matteo!

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