Sara, la mamma imperfetta
Quando i nostri figli
capiranno
che sei la mamma imperfetta,
ti ameranno
di più.
Almeno
quanto ti amo io.
Perché
scopriranno che essere imperfetti
in un mondo
che idolatra la perfezione
è la vera
rivoluzione.
È il
coraggio di chi ha le mani stanche
ma il cuore
sempre pieno.
Essere
imperfetti
vuol dire
sbagliare,
piangere in
silenzio,
chiedere
scusa
e poi — con
una forza tutta tua —
ricominciare
ad amare.
E loro, giorno dopo giorno,
impareranno
a farlo.
Sul tuo
esempio.
A modo loro.
Prima o poi.
Quando i
nostri figli
usciranno
dalla trincea dell’adolescenza,
sono certo
che si ricorderanno
di ogni
volta in cui sei scesa
nel loro
caos,
non per
vincere
ma per
portare pace.
E capiranno
che se ti sei allontanata
per qualche
attimo,
non era per
fuggire,
ma per
restare l’adulta della situazione:
quella che
fa il primo passo,
a volte
anche il secondo,
e pure
l’ultimo,
senza farlo
pesare mai.
Quando i
nostri figli
si
accorgeranno
di avere avuto accanto una madre
perfetta
nelle sue imperfezioni,
cominceranno
a dirti “ti voglio bene”
con i gesti
più semplici.
Un cassetto
riordinato,
una tazza
nel lavello,
una carezza
tardiva.
E forse,
insieme ai calzini messi finalmente nel posto giusto,
metteranno
in ordine anche un po’
la loro
vita.
Che — come
tu hai sempre loro insegnato—
è fatta per
prendere il largo.
Capiranno
che bello
è sentirsi
incompleti
ma pieni
d’amore.
Che non c’è
bisogno di essere invincibili
per essere
indimenticabili.
Perché una
madre non è perfetta,
è presente.
Non è
impeccabile,
ma
instancabile.
E ogni
giorno
si rimette
in gioco,
senza
applausi,
senza pause.
Per loro.
Si consuma
piano,
come una
candela accesa
non per sé,
ma per tenere
la luce
nelle stanze
della loro vita.
E allora,
quando i
nostri figli
capiranno
che sei la mamma imperfetta,
non ci sarà
più bisogno
di questo
giorno
per portarti
una pianta.
Perché ogni
giorno
ti fiorirà
attorno
la
gratitudine
che oggi,
forse, non sanno dire.
Ma che tu
hai già
seminato.
In silenzio.
Con amore.
Come solo le
madri sanno fare.
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