A un certo punto delle recite di fine anno, che alternano sempre momenti di gioia e alcuni di noia (se non sono protagonisti i propri figli), sono spuntati davanti al microfono due bambini della classe quinta elementare e hanno cominciato a cantare in latino queste parole: “O Fortuna, velut Luna, statu variabilis, semper crescis, aut decrescis”.
Sulle centinaia di genitori presenti è calato non solo il silenzio ma l’attenzione massima come se quei figli fossero i figli di tutti (di solito il difetto di noi genitori è di prestare totale attenzione solo quando a esibirsi è uno dei nostri pargoli) e la musica e le parole hanno preso sopravvento sul chiacchiericcio.
Dopo poche note e poche parole abbiamo tutti capito che quest’anno a scuola avevano fatto davvero le cose in grande: i bambini dalla Prima alla Quinta elementare della Oasi Celestina Donati in Roma hanno suonato e cantato dal vivo (sottolineo dal vivo) uno dei testi poetici medievali dei Carmina Burana, diretti dalla bravissima maestra Anastasia e supportati dalle singole maestre di ogni classe.
Poesie in italiano, poesie in latino, un po’ di inglese, ottima musica, balletti ben preparati, allegria da ogni viso, grande armonia e collaborazione frutto di una seria e continua preparazione: sono questi gli ingredienti per far sì che una recita di fine anno non diventi solo un “cartellino da timbrare” ma un momento a cui partecipare e si trasformi, da semplice recita di fine anno scolastico, a Festa della Famiglia.
www.ilcentuplo.it
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