lunedì 9 novembre 2015

Il Derby a Roma è tutto ...e il suo limite

Jolly Romilanista
Da quasi tredici anni vivo a Roma arrivato da Milano sponda rossonera. Quando il Milan vinse la finale di Champions contro la juventus ero appena giunto nella Capitale e, non conoscendo alcun altro tifoso rossonero, ho festeggiato da solo in casa, come un leone chiuso in gabbia, incollato al telefono con i miei amici milanisti e milanesi. Allora mi son detto: devo tenere anche alla squadra dove sono venuto a vivere (che un po' mi era già nel cuore grazie ad Agostino Di Bartolomei) e così sono diventato anche Romanista e oggi mi definisco un Ro-milanista. 
Non mi interessa la discussione sul fatto che si possa o no tenere due squadre, chissenefrega, io lo faccio e i miei figli pure.
La Roma ha vinto l'ultimo Derby e qui ormai è la solita storia: per settimane continueranno gli sfottò sportivi, alcuni originalissimi.
A Milano, una volta vinto il derby, il lunedi mattina verso mezzogiorno lo sfottò era già finito perchè si tornava a pensare al bersaglio più grosso, lo Scudetto.
Spero che la Roma sia maturata davvero e punti allo Scudetto non accontentandosi di vincere lo "scudettino" della sfida nel Derby.
Serve questa maturazione a Roma e alla Roma altrimenti il Derby rimarrà tutto e niente, tutto e il suo limite.
Non mi è piaciuto il fatto che nella Roma non giochino italiani (quindi romani) a meno che Garcia non l'abbia fatto per tenere calmi gli animi. Ridiamo la Roma ai romani e puntiamo al bersaglio più grosso.

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