Non voglio speculare su questo "caso di Torino" però alcune parole vanno dette, e ridette, forte e chiare. L'aborto porta morte "biologica", del bambino che dovrebbe invece nascere, e morte "psicologica" della madre e delle persone che quel bambino l'hanno concepito, foss'anche solo nel loro cuore. Le nostre battaglie pro life contro l'introduzione in Italia della Ru486 sono sempre state sostenute dalla convinzione che l'aborto sia il male assoluto sia che venga praticato in modo tradizionale (chirurgico) o diverso (farmacologico). Nella scala del male abbiamo sempre detto, e scritto, che l'aborto con la Ru486 è ancor più pericoloso per la madre perché nel mondo si sono verificati spesso casi come quello purtroppo accaduto in questi giorni a Torino. E allora, preghiamo per queste due ulteriori vittime del pensiero superficiale, dell'ideologia conveniente e della cultura di morte ma combattiamo sempre e quotidianamente la battaglia per la vita e contro il male assoluto che ci viene passato con la semplicità, e immediatezza, di una pillola da ingerire.
Nessun commento:
Posta un commento