Succede a Roma, in maniera esponenziale, ma potrebbe succedere tranquillamente, più raramente, in ogni parte di Italia. Il lavoro di famiglia mi porta presso i laboratori di mineralogia del Ministero dello Sviluppo Economico. Un palazzo storico, bellissimo, in via Antonio Bosio 15. Parlo serenamente con la responsabile che poi, intuendo la mia passione per la letteratura, mi dice di salire al quarto piano. Che cosa c'è al quarto piano? La casa dove Luigi Pirandello visse i suoi ultimi 3 anni di vita e poi morì ricevendo prima il premio Nobel per la Letteratura. La guardo esterrefatto. Non sapevo. Non solo ero a due passi ma seduto sotto una parte della Storia della Letteratura. Ho seguito il suo suggerimento e sono salito al quarto piano: accoglienza ottima sia per l'anima letteraria ancora presente, sia per le gentili e appassionate responsabili della Fondazione che a fatica mantengono vivo il ricordo di Pirandello.
In Italia non siamo capaci di valorizzare niente del troppo che abbiamo e che forse, a questo punto oserei dire, neanche ci meritiamo.
Tornerò ancora, Luigi Pirandello, e porterò con me tanti amici anche loro fino ad oggi ignari. E ti chiedo scusa.
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