Una volta si aspettava con gioia l'arrivo del postino, messaggero, prevalentemente, di buone notizie o, male che andava, di volantini pubblicitari. Oggi vivo come un incubo chiunque citofoni al nostro campanello. Anche stamattina, per la quarta volta quest'anno, ci è giunta una notifica di Equitalia, anche questa del 2008, anche questa al limite della scadenza e, lasciatemelo dire, ormai siamo al limite della decenza.
Abbiamo deciso in famiglia di non domandarci più: come facciamo ad andare avanti. Ci andiamo lo stesso, in qualsiasi modo.
Abbiamo scelto di non piangere anche se qui ormai è chiaro che non si tratta di dover pagare per giuste sanzioni, ma di avere l'incapacità di opporsi perchè per stare dietro a tutta questa documentazione, alla sua archiviazione e catalogazione, ci servirebbe un ragioniere.
Alla signora che mi ha suonato stamattina ho detto, sorridente: "Non la invidio per il lavoro che fa" e lei mi ha risposto: "Anche io sono stufa di prendermi gli insulti da tutte le persone. Meno male che tutto questo ad Ottobre finirà e spero di trovarmi un altro lavoro".
Firmo la ricevuta della cartella e le auguro "buon lavoro", per il futuro e lei, dalla porta socchiusa, scorge il lampadario di casa e mi dice: "Che bel lampadario".
Abbiamo capito ormai, io e mia moglie, che "non dobbiamo accumulare tesori sulla terra" non solo per adempiere al dettato evangelico, ma perchè tanto, in caso vi si riesca, arriva, in qualche modo ed in qualche forma, lo Stato a portarti via il "malloppo".
Abbiamo deciso di resistere e, proviamo a farlo, col sorriso. Non perché siamo matti ma perchè siamo madre e padre.
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