giovedì 5 gennaio 2012

Ringhio e Pippo bentornati e non andatevene

Ringhio e Pippo non sono il nome dei miei cani, che non ho, ma di due miei eroi giocatori di calcio nel Milan.
Distrattamente sono riuscito a seguire ieri, in streaming da qualche parte su internet, la partita Milan contro Paris Saint Germain. Tanti i motivi di gioia. Certo, rivedere Carletto, anche se su un'altra panchina, è sempre
emozionante come il suo "Alè alè alè Milan alè" cantato a squarciagola a San Siro per festeggiare la vittoria in Champions League di qualche anno fa.
Ma ancor di più sono stato felice di rivedere in campo dapprima Rino Ringhio Gattuso che sembrava invece destinato ad una fine ingloriosa della sua luminosa carriera causa quella strana malattia agli occhi.
E poi Pippo (Pippo sempre io) Inzaghi, uno dei più grandi goleadors di sempre, e non solo del Milan: lui, il suo carattere, la sua voglia di fare e di segnare.
Allegri, io ti voglio bene però Ringhio e Pippo non me li far andare via ok?
Pippo ci vuole là davanti: qualsiasi palla per lui può diventare un goal ed anche in soli venti minuti può cambiare una partita.
Ringhio tienimelo perchè così, quando tornerà Casano, potranno parlare assieme e farsi capire da Ibracadabra.

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