mercoledì 16 novembre 2011

"Non vogliamo più lavorare con te" firmato Paypal

"Egregio signore".... . Delle varie emails che in questi giorni Pay Pal (il sistema sicuro di pagamento on line) mi ha mandato, l'egregio è l'unica parola carina che si possa trovare. Per tutto il resto: richiesta di documenti, numeri di verifica, pin vari, numeri di carta e via dicendo.Procedo a qualche sblocco online e parzialmente l'operazione riesce. Ancora qualche minuto e mi giunge oggi, dopo tre anni di lavoro con loro, la comunicazione che il mio conto verrà chiuso.
Certo, due mesi fa ho subìto oltre 400 euro di furti on line tramite conto Paypal. Causa furto di identità qualcuno ha utilizzato il mio conto online per fare qualche spesa non autorizzata.
Scoperto il danno ho bloccato la carta di credito collegata ed aperto pratica per risarcimento danni. Tempestivamente Paypal ha provveduto al rimborso e, altrettanto tempestivamente, ha provveduto a chiudermi il conto perché sono un cliente "inaffidabile".
Vi è qualche possibilità di lavorare ancora con voi?
Chiedo alla signorina che mi risponde all'assistenza.
"Mi spiace, siamo una società privata e Paypal non desidera più lavorare con lei".
Sconcertato, vorrei dire basìto, riattacco la cornetta.
Per un solo furto subìto tutto questo? Poi i disagi li ho avuti io? Per recuperare quei 400 euro sulla mia carta di credito, bloccata, ho impiegato altri due mesi.
Non è finita.
Altro piccolo particolare. Sul mio conto Paypal ci sono ancora, latenti, 68,23 euro. Come recuperarli?
Il solerte centro di Assistenza mi avvisa che tra 180 giorni (centoottanta) riceverò una mail su come recuperarli.
Ok ci sentiamo con l'anno nuovo!
Paypal un para di bal!

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