Ho dormito bene stanotte, anzi benissimo e non solo perché mio cognato John mi ha recapitato una sempre gradita bottiglia di Lagavulin, e non solo perché don Alberto è tornato a Roma e ci siamo fatti una bella cenetta in famiglia ed abbiamo ripreso a confrontarci, e non solo perché tutto va bene ed i bimbi crescono per ora in età sapienza e grazia ma soprattutto perché grazie ad AP (nome di fantasia, come dicono i migliori giornalisti) ho ricevuto in dono la maglietta di Ibrahimovic (Milan, numero 11) autografata dallo stesso (o dal suo manager, che ne so, ma che differenza fa!).
Certo, lo so, a quasi 40 anni è da matti esultare per una maglietta di calcio ma lo sapete, sono così, tale e quale a molti altri vostri mariti. O no?
Ho fatti di peggio.
In autobus tornando a casa ho scaricato l'inno del Milan in mp3 sul cellulare. Dopo aver citofonato i bimbi mi si sono fatti incontro e subito ho fatto partire la musichetta ed alzato le braccia con la confezione di carta della maglietta ritraente il 18esimo scudetto; ho costretto i miei figli a seguirmi in una laica processione, ho svelato loro il contenuto della maglia e gliel'ho fatta toccare e poi abbiamo deposto il tutto nella teca d'oro di fianco alla maglietta (anch'ella autografata, è una persona, non una cosa) di Franco Baresi. L'ho ripresa per dormirci la prima notte al posto del pigiama.
Ho esagerato secondo voi?
1 commento:
ma lavandola la firma va via?
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