giovedì 11 agosto 2011

La Storia in difesa del nostro Colosseo


La “agenzia” del ritrovamento del pacco bomba al Colosseo mi raggiunge sul telefonino mentre sto tornando dalla mia settimana di ferie in Puglia. Subito mi si ferma il cuore in gola. Con mia moglie cerchiamo altre informazioni sintonizzando la Radio e cercando sul Tablet qualche notiziario.
Poche notizie i primi minuti. Giunti a destinazione, qualche ora dopo, scopriamo con sollievo che si è trattato di un falso pacco bomba, che comunque i sistemi di sicurezza ed evacuazione hanno funzionato alla perfezione e che l’Anfiteatro Flavio è lì ancora al suo posto.
Da quando vivo a Roma ho un punto di riferimento: il Colosseo. Ogni volta che rientriamo in città allungo il percorso per passare davanti a salutarlo, per girarci attorno a modi sciarpa prima da via dei Fori Imperiali per poi dirigersi verso il Circo Massimo.
Il Colosseo lo riconosci dall’alto sorvolando Roma con l’aereo, lo riconosci da in fondo a Piazza Venezia, sbuca dalle viuzze del quartiere Monti come a farti l’occhiolino con una delle sue tante “finestre”.
Il Colosseo è lì da sempre, dai nostri libri delle elementari, dalla prima gita a Roma, nelle vie Crucis del Papa, durante i grandi concerti e soprattutto è lì sempre nello sguardo meravigliato ed il sospiro sospeso a mezz’aria di due milioni di turisti che ogni anni scendo alla fermata omonima della metropolitana B e se lo ritrovano davanti imperioso, immobile, imperturbabile.
Penso che queste tre “i” siano adatte per questo monumento conosciuto in tutto il mondo e credo sia rimasto imperturbabile pure l’altro giorno davanti al fuggi fuggi generale, ma ben organizzato, e di fronte allo scoppio provocato dagli artificieri: imperturbabile.
Avrà forse sorriso.
Roma è una città unica al mondo. Penso sia impossibile proteggere questi monumenti all’aperto da attentati ma sono sicuro che la loro Storia li protegga da s oli.  A quanti e quali catastrofi ha resistito il Colosseo? Certo, un occhio di riguardo va sempre dato alla loro, e quindi nostra, Storia e tutti gli accorgimenti vanno messi in campo e migliorati ed intensificati.
Se fossi Sindaco della Capitale chiuderei il centro di Roma (da Flaminio al Colosseo) per farne un museo a cielo aperto, per gustarne ancora di più la sua bellezza in modo che chiunque, davanti a questo splendore, anche se inizialmente male intenzionato poi “deponga le armi” e si metta in contemplazione.
Pubblicato su Dailyblog il 10 agosto 2011

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