Quando piove Roma sembra Venezia senza le gondole. Le macchine cercano di imitare queste barchette ma vi riescono sono nell’aver un unico conducente. Quando piove a Roma i Bus sembrano i gondoloni (o traghetti) e spostano i cittadini da una parte all’altra della città fermandosi proprio al centro delle pozze creatisi per l’abbondante pioggia.
Quando piove a Roma spuntano venditori di ombrelli a tempo, non i venditori ovviamente, ma i para pioggia che, come Cenerentola, dopo la mezzanotte tornano inutilizzabili. Le opere d’arte vengono così sfiorate da un leggero fiumiciattolo che scorre per il centro manco dovesse fare shopping ed il Tevere gonfia subito il petto quasi a dire: ce so’ anch’io, nun te scordà de me. Quando piove a Roma puoi parcheggiare ovunque, salire sui mezzi pubblici senza biglietto, fermarti in mezzo al crocevia a pescare o controllare i fondali in assoluta libertà perchè il diluvio porta anarchia eppure ci rende tutti uguali. Quando piove sei felice perchè non devi annaffiare il giardino, la gatta si rifugia sotto la tenda e gli angoli della via di casa sono puliti e spazzati: ci pensa madre natura.
Ma quando piove a Roma si può girare in bicicletta: guardate come. Quando piove a Roma tutti sbuffano perchè non ne possono più ed i forestieri ti domandano: che cosa sta succedendo, increduli che anche qui possa succedersi una serie interminabile di ore di acqua. Quando piove a Roma senti l’odore dell’asfalto che poi cambia sui Sanpietrini e sei contento di non aver preso lo scooter perchè al semaforo vedi tante giacche da ufficio prendere le sembianze dei k-way. Quando piove a Roma semba di essere a Venezia, senza gondole, senza veneziani, senza passerelle per l’acqua alta ma non diciamolo troppo forte, perchè anche qui, visto il malfunzionamento di altri deflussi, potrebbe essere una soluzione.
Pubblicato su Dailyblog in data 27 luglio 2011
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