lunedì 25 luglio 2011

La città ferita ed il mio carico d'acqua

Fuma ancora ed il puzzo si sente nonostante il traffico sulla Tangenziale Est. Dall'alto di questa strada si vedono sui tetti gli uomini dei Vigili del Fuoco e di fianco il fumo uscire dal cantiere adiacente la nuova Stazione Tiburtina. Passo veloce ma vedo la ferita che è un po' la ferita di tutti noi romani.
Ero fuori città, come tanti, come molti, ed ho seguito l'evolversi della situazione da internet e dalle voci di qualche amico che vive in quella zona: impotente e frustrato per non poter portare neanche il mio secchiello d'acqua.
Brucia Tiburtina, brucia Roma, brucia una zona della tua città e non ti domandi, per prima cosa, come sia potuto accadere e di chi è la colpa ma come poterne venire fuori, prima possibile, come poter curare il dolore di questa anziana Madre che, caso raro e quasi unico, ha Lei bisogno di te.
E' un po' una ferita per tutti noi, romani di nascita o di adozione, ma comunque romani.
Ed io mi sento ferito e sono passato di qui, Roma, per gettarti uno sguardo e portarti il mio carico di affetto e di acqua

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