mercoledì 22 giugno 2011

Il vero obiettivo di Alemanno: far cadere Berlusconi

Il gazebo bianco senza scritte, perchè qualcuno ancora sta appiccicando con lo scotch due manifesti, è affollato di numerosi giornalisti e fotografi e di un discreto numero di politici pronti per la passerella della firma. Vi sono volti noti: i due organizzatori, ovvero Alemanno e Polverini; il ministro Meloni; il Presidente (tutti continuano a chiamarlo presidente e così facciamo anche noi) Pier Ferdinando Casini curato a vista da Ciocchetti; un bel po' di assessori Regionali che fanno di tutto per farsi vedere (Cangemi, Di Paolo), un folto numero di consiglieri ed assessori Comunali (Visconti) e qualche deputato (Rampelli, Marsilio, Saltamartini e via dicendo). Non so se abbiano tutti firmato la "Petizione Popolare (articolo 50 della Costituzione) per chiedere al Parlamento di adottare ogni iniziativa, anche di carattere legislativo, affinchè vengano confermate le funzioni di Roma Capitale quale centro dell'azione di Governo e sede delle istituzioni ad esso correlato anche qualce segno tangibile dell'unità nazionale". Comunque ci sono. Girano. Si fanno notare. Salutano speranzosi che qualcuno li intervisti e dia un po' di spazio anche a loro oltre ai padroni di Pantheon, la coppia PolveManno. Mentre Polverini ed Alemanno si alternano ad un microfono senza amplificatore (deve essere un nuovo modello ecologico perchè non si sente nulla al di là del muro di giornalisti), qualcuno finisce di addobbare il gazebo e, da buoni cronisti politici, ci allontaniamo un po' verso l'ingresso del Pantheon non solo perchè ormai sappiamo che ad ogni raduno politico, congresso o piazza che sia, le notizie vere sono quelle che accadono giù dal palco, al bar, nel dietro le quinte, ma anche per trovare rifugio all'ombra del Tempio di tutti gli dei, che non porta mai male. Da lontano il gazebo assume ancora di più un aspetto folcloristico: molti turisti chiedono se per caso li sotto vengono regalate bevande fresche ma poi, vedendo le telecamere, capiscono che deve esserci qualcuno di importante. "Chi c'è chi c'è" corre da una bocca all'altra nel tipico e tradizionale gioco dei romani. Travestito da turista mi aggiro come uno spettro un po' ingrassato tra i capannelli di politici assorti in discussione ma non ne ricavo nulla di interessante. Finalmente, rimettendomi all'ombra, percepisco una frase detta da due signori di passaggio: secondo me il vero obiettivo di Alemanno è far cadere Berlusconi: ha fallito così tanto su Roma che deve sviare l'attenzione e rilanciarsi a livello nazionale. Di colpo tutto mi si fa chiaro. Alemanno, Polverini, il loro nuovo diciamo accordo elettorale sperimentato alle scorse Regionali e che tanto ha fatto infuriare i Gabbiani di Roma (nel senso di Rampelli-Marsilio-Meloni). La presenza di Ciocchetti, segretario regionale Udc, avallata dal PF Casini. Che sia questa una nuova alleanza, che sia questo il vero obiettivo futuro, che sia Polvemanno il premier del futuro? Tutto può essere e tutto può succedere come quello che i due decidano di occuparsi di più della città e della regione. Intanto cominciamo col raccogliere firme per una petizione popolare che dica "Ministeri al Nord? No grazie - Si al federalismo no al trasloco".
pubblicato su inliberta

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